«Ti avevo detto mezz'ora, massimo. Tu cosa hai fatto? Hai pensato bene di gironzolare per una città che non conosci per un'ora in più, mentre io ti aspettavo con l'ansia di pensarti chissà dove e senza sapere se ti fosse accaduto qualcosa nel frattempo. Maledizione, ho persino chiamato seriamente la polizia! Ti rendi con-» farnetica senza neanche riprendere fiato.
Da svariati minuti sono seduta sulla parte esterna del divano, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia, mentre cerco un po' di tregua dal mal di testa che mi sta facendo venire, massaggiandomi le tempie.
Per quanto possa avere ragione, a volte è troppo iperprotettiva, quindi decido di darci un taglio.
«Si, mi rendo perfettamente conto che ho avuto un'abbondante ora di ritardo, ma se solo tu mi lasciassi spiegare come sono andate le cose, magari riusciresti a capire che non è stata colpa mia.» dico mantenendo un tono di voce stranamente calmo per i miei standard.
Mi guarda profondamente per una manciata di secondi.
«Sentiamo, anche se saranno tutte scuse le tue.» si siede sul divano, poco distante da me, ma abbastanza da farmi capire che è piuttosto arrabbiata con me.
Sembra quasi che si stia auto-convincendo, pur di non ammettere che io abbia ragione. In un modo o nell'altro l'ha sempre fatto, ed è stato spesso uno dei pochi motivi delle nostre rare discussioni.
«Nella pizzeria c'era un po' di coda e, in più, i proprietari mi hanno fermata a scambiare due parole. Mi trovano una ragazza educata, testuali parole. Invece, arrivata al terzo piano, mi sono imbattuta in due ragazzi, fratello e sorella e ho fatto amicizia con quest'ultima. Non potevo stroncarli e andarmene via, capisci?».
Appena finisco di parlare lei abbassa lo sguardo e sbuffa sonoramente, per poi alzarsi dandomi le spalle.
«Si, certo, ha senso...ma, aspetta un attimo» si blocca girandosi nuovamente verso di me «Hai detto che hai fatto amicizia la sorella, giusto?».
Annuisco.
«E il ragazzo? Il fratello, com'è?».
Alzo gli occhi al cielo, brutto vizio.
«Un arrogante che si crede Dio sceso in terra zia.» rispondo stizzita, guardando fuori e notando che l'oscurità stava prevalenti su quel cielo, che solo poche ore prima risultava candidamente aranciato.
Mi si avvicina davvero molto vicina al viso.
«Menti.» sbotta e si riallontana.
«E sentiamo, Mago di Oz, come faresti a saperlo? Non l'hai nemmeno ancora incontrato!».
Incrocia le braccia sotto il seno e le spunta un sorrisetto furbo.
Proprio un brutto segno.
«Hai spalancato gli occhi.» inizia camminando a passo felpato verso di me.
Un altro brutto vizio, diamine ci dovrei fare una sitcom sopra.
«E sappiamo entrambe molto bene che quando menti riguardo a un ragazzo è perché ti piace.»
Spalanco gli occhi e, se potesse, il mio mento a quest'ora sarebbe già rotolante per tutto il pavimento.
«Scherzi, vero?» scatto in piedi «Quel ragazzo è insopportabile! Non nego che sia carino, ma non piacerebbe mai un tipo del suo genere.»
«Vedremo...».
Si avvia ghignando verso il tavolo in cucina e poi alza i cartoni con le pizze.
«Chi ha voglia di una bella pizza fredda?».
La raggiungo e mi siedo.
«Lo sai che io la preferisco mille volte così.»
Lei si porta una mano al cuore e fa una finta faccia sofferente.
«Brutta bestia di Satana.» sussurra per poi riscaldare la sua nel forno.
«Signore e signori: abbiamo un'attrice in famiglia.» esclamo ad alta voce, come se fosse un annuncio pubblico.
Fa un piccolo inchino e tira fuori la pizza, che, nel frattempo, è ritornata decente per qualunque essere normale sulla faccia della terra.
Beh, certo, tranne me.
Ma io sono un caso a parte per molte cose.
Alcune anche ancora da scoprire.
//Spazio autrice//
Ciao a tutti!
La zia si è spaventata moltissimo, ma non ha comunque perso la calma. Invece riguardo a Gabriele? Avrà ragione?
(Nella foto: Vittoria Macchisano)
Al prossimo capitolo e un bacione a tutti quanti! 💋
-Beatrice
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|| Inferno occasionale, Paradiso assicurato ||
Teen FictionMi chiamo Isabella Ferrani, ma coloro che mi conoscono da tanto tempo ormai sono abituati a chiamarmi "Bella", ho da un po' passato i 19 anni e, se devo essere diretta, i miei genitori sono morti. Successe tre anni fa, non c'è mai stato un giorno in...