Capitolo 5.

3 0 0
                                    

Alzo lo sguardo e prima di insultarlo noto che è un ragazzo.

Dio se è bello.

Fisico slanciato, vestito principalmente di nero e bianco, con capelli corti e ricci, scuri come i miei e rasati ai lati.

Ma i suoi occhi, qualcosa di mai visto.

Un verde intenso, molti lo definirebbero smeraldo, ma io direi più prato, perché solo a guardarli donano una freschezza inaspettata.

Nonostante ciò, tutto quello che esce dalla sua bocca è un secco:

«Fai più attenzione»

Mi giro per scappare velocemente verso il mio appartamento quando lo sento richiamarmi.

«Sei tu quella che si è trasferita all'ultimo piano?» chiede cinico.

Dall'ansia della situazione riesco solo ad annuire flebilmente.

«Come ti chiami?»

Mi schiarisco leggermente la gola.

«Isabella»

«Beh, Izzy, non so da dove vieni tu, ma dalle mie parti le belle ragazze che vogliono uscire di sera, una giacca se la portano, hai le braccia congelate» dice sogghignando, per poi sfilarsi la giacca a vento che portava e poggiarmela sulle spalle.

Un ombra scura di ricordi passa davanti ai miei occhi e lui sembra accorgersene perché la sua espressione diventa confusa e assottiglia gli occhi.

Scosto velocemente la sua giacca, ripassandogliela.

«Non chiamarmi mai più Izzy» dico con voce tremante e le lacrime che sentivo si stavano per impossessare dei miei occhi.

Il suo sguardo diventa preoccupato per un attimo, ma poi lo vedo ghignare e indicarmi una porta alla sua sinistra.

«Se hai bisogno di me, sai dove trovarmi»

Se ne va e aspetto di sentire il portone sbattere prima di potermi completamente rilassare.

Cavolo, non si è ripreso la giacca!

Mi avvicino alla porta da lui prima indicata e guardo la targhetta sopra di essa Gabriele e Vittoria Macchisano.

Gabriele...aspetta, Vittoria?

E se fosse sposato? Io non voglio essere l'amante di nessuno, anche se lui mi sembrava piuttosto giovane, forse è la sorella...

Ma che ci penso a fare, non mi deve interessare di lui.

Guardo il campanello e, indecisa sul da farsi, alla fine mi decido a suonarlo.

Neanche si apre del tutto la porta che sento una voce femminile sospirare a gran voce.

«Gabriele, meno male che hai cambiato idea, lo sai com'è fatto e io non-» si blocca appena mi vede.

Abbozzo un sorriso, ma lei assottiglia di più lo sguardo.

«Tu sei?» indaga.

«Isabella»

«Perché hai la giacca di mio fratello?» sputa squadrandomi dall'alto al basso.

Oh no, magari pensa che sia una poco di buono o qualcosa di simile.

«Mi sono appena trasferita all'ultimo piano e l'ho da poco incontrato per le scale, ha notato che avevo preso freddo stando fuori con solo una canotta e mi ha dato la sua giacca, ma non m'interessa. Mi ha detto che abita qui, posso restituirla a te?» dico tutto d'un fiato per evitare incomprensioni.

«Wow, sei la prima ragazza che rifiuta quello scalmanato di mio fratello, mi stai simpatica, vuoi entrare?» ammette sorpresa prendendo la giacca.

Fratello...

Meno male direi!

Già meno ma...aspetta che? A me Gabriele non piace!

Sicura sicura?

Assolutamente.

«Guarda mi piacerebbe tanto, ma se non torno da mia zia mi da per dispersa e chiama la polizia, non scherzo, in più le pizze saranno ormai ghiacciate» rispondo un po' triste, sembrava simpatica.

«Che ne dici di passare domani allora?»

«Sarebbe fantastico! Passo per che ora?»

«Alle quattro, vestiti comoda, parliamo un po' ma poi di voglio far fare un giro della città»

«A domani...»

«Oh...giusto! Io sono Vittoria, ma chiamami pure Vitto come fanno tutti»

Lo so, ma non poteva mica dirtelo che pensavo fossi la moglie cornuta di Gabriele.

«D'accordo, se preferisci tutti mi chiamavano Isa oppure Bella nella mia vecchia città»

«Chiaro, a domani Bella»

«Ciao Vitto»

Arrivo davanti alla porta di casa con l'aria nuovamente felice.

Quel Gabriele può anche avermi causato fastidio, ma potrebbe avermi procurato indirettamente la mia prima amica.

Basterà evitarlo.

Apro la porta e vedo Catia fare avanti e indietro a telefono con qualcuno.

«Oh santo cielo, mi scusi agente è appena tornata, grazie della sua pazienza, arrivederci» attacca in faccia a quella povera persona e vieni con passo spedito verso di me.

«Sono nei guai?»

«Sei nei guai.»

Era passata un'ora e mezza da quando ero uscita.

//Spazio autrice//

Ciao a tutti!

Il protagonista maschile è piombato nella storia inaspettatamente e anche con un certo stile. Lui e la sorella scoprirete che hanno molti tratti simili. Per il resto, Izzy è nei guai e la zia ha chiamato davvero la polizia!! Secondo voi come finirà con Gabriele? Lo rincontrerà l'indomani? E Vittoria sarà veramente una brava amica?

(Nella foto: Gabriele Macchisano)

Al prossimo capitolo e un bacione a tutti quanti! 💋

-Beatrice

|| Inferno occasionale, Paradiso assicurato ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora