Il nostro Bovo si era appena accasciato al suolo e noi non sapevamo per quale motivo lo avesse fatto.
Il Gigante del Polesine, cosi' lo chiamavano, era steso a terra, immobile, attorniato da tantissime persone che tentavano di rianimarlo. Io era immobile, in lacrime e senza fiato. Quando il mio idolo si era accasciato qualcosa in me si era rotto. Tenevo Martina fra le braccia, piangeva anche lei, lo sentivo dai singhiozzi. Fu in quel momento che mi disse che lei se lo sentiva che gli sarebbe successo qualcosa. A quelle parole quasi svenii, ma feci appello a tutte le mie forze pur di non farlo e mi limitai a piangere. Fu trasportato d'urgenza all'opedale di Macerata e di li a poche ore, su tutti i telegiornali comparve una scritta: IL CAMPIONE DI PALLAVOLO VIGOR BOVOLENTA MUORE IN CAMPO A 37 ANNI.
Vigor ha lasciato la moglie, Federica, i figli, Alessandro, Arianna, Angelica e Aurora e tantissimi tifosi.
Nei giorni successivi sia io che Martina non riuscivamo a parlare, e infatti non ci dicemmo molto, solo l'essenziale.
Vigor non era solo un idolo ma anche un modello di vita. Bovolenta aveva disputato 553 partite in serie A in ventun'anni anni. Nel suo curriculum rientrano due scudetti, un Mondiale per Club, due coppe campioni, altre coppe europee, un argento alle Olimpiadi di Atlanta del 1996, un Europeo e quattro World League.
Vigor era nato il 30 Maggio 1974 e quando ci ha lasciati aveva solo trentasette anni. Non doveva andare cosi'.
Bovo era stato definito il Gigante del Polesine per la sua mole, 202 cm di grinta, forza e determinazione. Ha vestito la maglia azzurra negli anni della Nazionale allenata da Julio Velasco di cui era stato unimamente considerato un pilastro infungibile, considerata la piu' forte squadra italiana di tutti i tempi e soprannominata "generazione di fenomeni".
STAI LEGGENDO
Noi, Per Sempre.
FanfictionUna storia avvincente che coinvolge due mondi: il mondo della pallavolo e il mondo dell'amore perfetto.