caro luke,
sono qui nella nostra casa, che —come ho detto nelle precedenti lettere— sembra più vuota da quando mi hai lasciato.
sto sorseggiando un caffé poco zuccherato, come piaceva a te.
lo faccio spesso da quando sei morto, nonostante io non gradisca il caffé amaro. lo faccio perché le tue labbra avevano sempre quel sapore.
caffé amaro.
caffé amaro e lacrime giornaliere.
penso di star affogando nelle lacrime.
sono sempre stato una persona molto sensibile e ogni qualvolta che mi ritrovavo ad affogare nelle mie stesse lacrime, c'eri tu a calmarmi.
ora no, ora non ci sei, ora siamo solo io e un caffé fin troppo amaro per i miei gusti.
stamattina stavo dando una ripulita —scusami piccolo se in questi mesi non ho pulito praticamente nulla, so bene quanto tu odiassi il disordine— e ho ritrovato una tua vecchia maglia dei Led Zeppelin.
mille ricordi mi hanno invaso; io e te che balliamo nella nostra casa, dopo aver sorseggiato un caffé amaro.
luke, da quando sei andato via, i miei piedi non danzano più come facevano con te.
-michael
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Short Storyin cui michael scrive al suo ex fidanzato, luke maybears, 2018.©