Hate u.

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Ero tornata alla mia vita di sempre,andavo a scuola e i miei voti erano migliorati non che mi importasse, lavoravo, facevo del buon sesso, mi ubriacavo e così via.

Avevo completamente rotto i legami con Bieber, anche se era  costantemente nella mia testa, inoltre come se non bastasse me lo ritrivavo anche a scuola, il governo Amirecano è molto corruttibile ma non capisco come si può ammettere un ragazzo con precedenti penali,spaccio e aggressioni.

Uscì dalla scuola, a testa bassa con la sigaretta ferma tra le labbra, quando senti vibrare il mio cellular ie.

Da Jess:

Stasera al Frederick devi farti perdonare per ieri. Alle 11 sono da te.

Mandai un semplice ok, mentre mi incamminavo verso la mia macchina, salì e vidi Bieber salire nella macchina di Ash, erano una bella coppia, io e Justin non potremmo mai stare insieme.Due criminali sarebbero come una bomba sempre pronta ad esplodere.Quando arrivai a casa, dovetti andare al magazzino per allenarmi.

-Kim, sicura che stai bene.

Sospirai esausta Nick era la quindicesima persona che me lo chiedeva.

Uscì finalmente da lì, e quando arrivai a casa caddi in un profondo.

Justin's POV

Questa settimana era stata una settimana di forte guadagno,purtroppo ho dovuto iniziare scuola per evitare sospetti,ma la fortuna non era dalla mia parte, Kim frequentava la mia stessa scuola.Camminava costantemente con una sigaretta tra le labbra e la testa bassa, avevo tagliato tutti i ponti con lei.

Ammetto che per quanto mi attraeva non ci avrei mai visto insieme.Questa sera mi sarei sbizzarrito, ubriacato e quant'altro.

in discoteca.

Scesi dalla macchina, ed entrai in discoteca, senza nessun problema.Un forte odore di vodka e fumo mi invase.

Alla visione di quella ragazza rimasi alquanto sconcertato, Kim.

La sfortuna era dalla mia parte,era dannatamente bella.Sembrava una ragazza del ghetto, anche se credo che abbia vissuto in quei quartieri.Aveva una bandana rossa nei capelli raccolti in una cocchia, credo cosi si chiami.Andai al bancone pronto a darci dentro, mi sedetti ed ordinai.Sul riflesso del bicchiere vidi arrivare lei.Si sedette di fianco a me, con la schiena rivolta al bancone.

Notai solo all'ora che aveva messo un acido nel suo bicchiere.Glielo tirai da mano.

-Cosa fai? Dissi guardando il bicchiere e poi lei.

-Secondo te?.Mise una mano davanti la bocca mentre ridacchiava.

-Perché lo fai?.

-Non ti importa, non più ormai.

Detto questo si alzò barcollando finché non la vidi sparire nell'ammasso di gente.

Rimasi pietrificato da quelle parole, se non l'avrei rapita ora non sarebbe lei il mio unico pensiero.

Sospirai sfrustato, ed andai a cercarla.

Mi incamminai in quel ammasso di gente, finché non la vidi, si strisciava su un coglione, mi avvicinai e la tirai senza badare alle parole che mi diceva, la trascinai fuori finché non si inchiodò sul asfalto.La presi come un sacco, era leggera con tutta quella merda che ingeriva non faceva che vomitare cibo.La buttai letteralmente nella macchina, feci il giro ed entrai anche io.Ero così concentrato sul tragitto che non mi accorsi che si era addormentata.La portai a casa mia, Ash era fuori per una borsa si studio.

Quando arrivammo a destinazione, la presi in braccio, e con un gesto veloce presi le chiavi dalla tasca, aprì la porta,

La buttai con la delicatezza di un elefante in una gioielleria sul divano.

Sorrisi quando notai un piccolo tatuaggio dietro l'orecchio sinistro che raffigurava un elefante indiano,uno di quelli che portano fortuna.

Sinceramente non sapevo perché stavo facendo questo per una ragazza, così perché ammettiamolo Kim,non è una ragazza normale e per quello che è successo ieri,chiunque penserebbe che un ospedale psichiatrico sia il meglio per lei.

La lasciai lì mentre io andai di sopra cercando di dormire, e salendo quel "poco"di drink che avevo buttato giù.

Il giorno dopo.

Mi svegliai per colpa di quella maledettissima luce del giorno.

Mi alzai con la lentezza di un bradipo quasto mi accorsi che questo non era il mio divano. Mi ricordai dei flashback e sospiri per il mio inutile impegno a non ingurgitare acidi.Mi alzai e mi sedetti al moderno tavolo in ferro,tirai su col naso,quando una figura si sedette di fronte a me.Justin Bieber, colui che è entrato nella mia testa di merda.

-Giorno.Dissi senza neanche aspettare una sua risposta,continuai a parlare.

-Possiamo provare a diventare amici,non credo che questa situazione sia una situazione di merda.

Dissi gesticolando abbastanza.

-Per me vabbene,amici allora?

-Si.Mi alzai frettolosamente raccogliendo le mie scarpe.

-Ci si vede a scuola Bieber.

-A presto Jefferson.

Sorridendo usci di casa,ricordandomi i primi giorno che ci siamo incontrati.

Era un grande passo anche se non sarebbe durato a lungo. Ma tentar non nuoce.

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