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strano come certi avvenimenti accadano cosi spesso,ero di nuovo qui nei piccoli vichi della grande e luminosa Los Angeles,continuavano a dare piccoli calci a quei pochi sassolini che incontrarvo sulla mia via. Già, "mia via",sì perché ormai era diventata una cosa abituale camminare lì.

Tornai a casa,con la testa alta e guardavo la città, che poi una città cosi grande nessuno ti nota.Quando arrivai a casa, mi sedetti goffamente sul divano del salone.Fissai la finestra,era tempo che non l'aprivo,non so perché ma era una stanza in cui preferivo il buio.Decisi di aprirla anche se nel cuore della notte non poteva che entrare quel po di luce che emanava la grande città.Appoggiai le mie esili mani sul davanzale della finestra,mentre mi soffermi sulla grande vista che lasciava vedere questa finestra rimasta chiusa tanto tempo.Guardo le mie mani abbastanza tatuate per essere solo una ragazzina.

Mi sedetti sul davanzale della finestra mentre cacciati fuori il mio pacchetto Marlboro da venti, mi allungai raggiungendo il piccolo tavolino in vetro e prendendo quel posacenere dimenticato.

Fui accecata da una luce,misi velocemente una mano davanti gli occhi finché non mi accorsi di essermi addormentata sul davanzale della finestra. Guardai il posacenere di fianco a me,pensai che avevo fumato tanto e dormito poco.

Mi alzai e come uno zombie salì le scale.

Mi guardai allo specchio del bagno,avevo delle enormi occhiaie ,e la mia pelle era pallida.Indossavo ancora i  vestiti del giorno prima,avevo bisogno di una doccia.

30 minuti dopo.

Indossai il mio giaccone color militare col cappuccio di lana,il tempo si era guastato.

Maledizione.Uscì mentre i miei stivaletti facevano un rumore abbastanza carino.

Erano solamente le 6:45 di mattina,cosi decisi di entrare in un bar vicino casa mia.

Entrai facendo suonare la campanella situata sulla porta.Nessuno si girò anche se c'erano solamente poche persone,tre donne erano dietro il bancone credo abbiano 25 anni, vestite poco, con quelle divise orribili,indicavano un ragazzo,interessata mi girai verso la direzione che puntava il loro dito.

Era lì bello come sempre,quella luce lieve accentuava i suoi zigomi,aveva un viso stanco, ma una cosa non andava era con una ragazza,una prostituta.Povera Ash.

Mi risvegliai dal mio stato di trans,decisi di sedermi vicino le finestre che si susseguivano, lasciando vedere un bel paesaggio. Lì c'era poca luce,non potei notare un vecchio, avrà una cinquantina d'anni,ha una bottiglia di Jack Daniel 's a metà un libro e sembra essere simpatico all'aspetto. Continuo a fissare Bieber, maledetta cotta,che ascolta disinteressato le parole di quel oca.Inizio a giocare con il mio accendino spegendolo e accendendolo,ordino un bicchiere di rum che arriva in poco tempo.Non mi accorgo che il vecchio, ha chiuso il libro e si dirige verso me,si siede,apre il libro e posa la sua bottiglia di fianco al mio bicchiere.Lo guardo confuso quando finalmente mi rivolge un dolce sorriso.

-Te lo stai mangiando con gli occhi.

Continuavo a guardarlo perplessa.

-Il ragazzo vicino la porta..

Disse girandosi appena.

-No,credo non lo so.Risposi sospirando.

-Ah l'amore, una cosa meravigliosa ma anche orribile.

-Andiamo poeta, cosa ne sai tu?.Chiesi posando l'accendino nella giacca e tirando fuori una monetina con cui giocare.Divertente.

-Indovina..

-Avevi trovato l'amore della tua vita,ma non era un vero amore, eri distrutto ma hai pensato che stare fermo a deprimenti non seriviva a niente così hai cambiato pagina e vieni abitualmente qui.

Risposi fermando la monetina che girava.

Rise,e risi anch'io era un ottima compagnia.

-Sei troppo in gamba ragazzina, per la tua età. Disse prendendo la monetina e iniziando a farla girare.

-Al poeta. Dissi prendendo il bicchiere.

-E alla ragazzina. Rispose l'anziano prendendo la sua bottiglia.

Facemmo scontrare i due oggetti ridendo forse troppo,tanto da far girare, le persone presenti per mia fortuna e sfortuna non incontrai il suo sguardo.

Il vecchio chiuse il libro,si alzò e lo mise sotto il braccio,mi sorrise.

-Ci si vede ragazzina, ah quando dimenticavo.Disse aprendo la mano e mostrandomi la monetina.

-Oh no poeta puoi tenerla cosi ti ricorderai di me,e magari un giorno ci e incontreremo.

Sorrise ringraziandomi,e muovendo la mano lo salutai.finì il mio rum e uscì facendo suonare quel maledetto campanello.

Justin mi seguì fuori allarmato,ma mi calmai quando mi abbracciò forte.

Perché tra le sue braccia io ero a casa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 09, 2014 ⏰

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