CAPITOLO VI

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Decisero di rimanere a Roma anche il giorno seguente
Emma uscí a fare compere, aveva proprio bisogno di una giornata per sé
Uscita dall'appartamento notò un gruppo di fans che la guardarono perplesse
"Scusa ma tu abiti qui?"
Emma era sbiancata
"Ah ehm io ecco"
In quel momento sentí un braccio intorno alla vita e una voce dolce che le sussurrava in un orecchio.
"Non dire nulla, lasciale immaginare"
Bizio salutò le fans e accompagnò emma fino in fondo alla strada
"Vai pure piccoletta. Se ti fanno domande tu sorridi e vai via"

"E tu dove vai?"
Bizio si girò verso di lei e sorrise
"Vado a casa dai miei piccoli angioletti"
A sentire quelle parole le si scaldò il cuore. Poi si voltò e iniziò a camminare per le strade di Roma.
Rientrò in albergo nel tardo pomeriggio con vestiti nuovi e se li mise subito
"Sei bellissima"
Ermal la stava osservando da qualche minuto, era innamorato dei suoi capelli, dei suoi occhi, le sue labbra, il suo corpo..La guardava come non aveva mai guardata nessun'altra

Si prepararono per la cena al ristorante
Prima di sedersi il telefono di Emma squillò
*Mark?*
Uscí per rispondere
"Mark che succede?"
Suo fratello chiamava solo in caso di emergenza perché odiavano entrambi le chiamate. La ragazza si preoccupò subito.

La ragazza si sedette sui gradini dell'entrata del ristorante
"Ho provato a salvarlo, non ci sono riuscito. Non sapevo cosa fare. Ho chiamato i soccorsi, sono arrivati troppo tardi. Emma, il nonno è morto"
Era a pezzi. Cominciò a piangere al telefono. Chiuse la chiamata senza dire nulla a suo fratello.
I suoi genitori l'avevano lasciata quando era più piccola, i nonni si erano occupati di lei, mentre suo fratello stava in un collegio militare

Tutte queste perdite la stavano uccidendo lentamente
Si alzò e si allontanò dal ristorante dimenticandosi la borsetta a terra
"Signorina la borsetta! Signorina..."
Emma non lo sentiva, il dolore era troppo forte
Camminò vicino al colosseo, la bellezza della città la stava aiutando piano piano a combattere contro la sofferenza che portava dentro sé

Nel ristorante intanto, Ermal fissava il posto vuoto della ragazza
*Dove sarà finita?*
Nic, Che nel frattempo si era alzato a cercarla, aveva già provato a chiamarla almeno 3 volte.
"Scusa hai visto per caso una ragazza bionda uscire dal ristorante?"
Il cameriere gli indicò la borsetta e gli spiegò che stava piangendo e che era corsa via
Nic prese il telefono e chiamò Bizio
"Andiamo rispondi"
Non ricevendo alcuna risposta uscí di corsa dal ristorante e iniziò a cercarla

Emma si era seduta su un muretto, con la testa fra le mani
"Perché te ne stai li al freddo? Vieni qui"
Se ne stava davanti a lei con il cappotto in mano
"Vattene non voglio vedere nessuno"
Inarcò le sopracciglia e si avvicinò a lei per coprirla con la giacca
"Non devi per forza guardarmi, puoi tenere gli occhi chiusi e aprirli quando tutto sarà passato"
La abbracciò per tenerle caldo
"Fab.."
"Shhh respira con calma e dimmi cosa è successo"
Emma lo abbracciò e lo strinse a se incrociando anche le gambe

Gli spiegò quello che era successo e poi sollevò lo sguardo verso di lui
"Sei proprio brutta quando piangi"
Emma si coprí il viso e scoppiò a ridere tirandogli un colpetto sul petto
"Sei uno stronzo"
Le diede un bacio sul naso e la strinse a sé passandole una mano sulla schiena

Il telefono di Bizio squillò
"Si Nic? L'ho trovata, non ti preoccupare è in fondo alla strada, dietro al Colosseo. Ha solo fatto girotondo"
Lo disse sorridendo, mentre Emma lo colpiva sul petto
"Smettila o ti faccio cadere dal muretto"
"Ah si? E allora provaci"
Bizio la spinse indietro tenendola per le mani
Emma si tirò su e si aggrappò alle spalle di Fab, mettendo le sue braccia intorno al collo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 11, 2018 ⏰

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