CAPITOLO 6

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PARLA MATTEO
Era difficile stare attento alla strada; continuavo a pensare che lei era lì: seduta al mio fianco. Provavo a sbirciare con la coda dell'occhio che cosa stesse facendo. Non riusciva a stare ferma, continuava a sfregarsi le mani l'una contro l'altra cercando in qualche modo di far passare il tempo e l'agitazione. Aria pesante invadeva la macchina e mi offuscava la mente. Riuscivo a percepire la sua agitazione e cercavo tra i miei pensieri un modo per rompere il ghiaccio. Avrei voluto parlarle di Michel: avrei voluto saperne di più, ma non mi sembrava il caso. L'avevo invitata apposta per farla distrarre un po', ma facendole quella domanda le avrei fatto semplicemente tornare in mente i problemi da cui cercava di scappare. Avrei potuto parlarle della sua dipendenza dalla droga, ma sarebbe stato altrettanto doloroso. Optai per un argomento più leggero; decisi di chiederle del suo rapporto con Nina, e dopo un momento di assoluto silenzio,esplose. Iniziò a raccontarmi dei problemi che aveva avuto in quel periodo la loro amicizia.

PARLA LUNA
La domanda di Matteo mi lasciò un attimo perplessa. Non avrei mai immaginato che tra tutte le cose che mi avesse potuto domandare mi avrebbe mai chiesto una cosa del genere. Rimasi un attimo in silenzio e nel mentre cercai di capire se potevo fidarmi di lui raccontandogli tutta la verità o se mentire, facendogli credere che andasse tutto bene. Non ebbi quasi neanche il tempo per pensarci che le parole uscirono dalla mia bocca senza controllo e senza che io potessi fermarle. Era già da tempo che non sopportavo più le brutte condizioni che si erano create nel rapporto tra me e Nina. Fu proprio questo che gli dissi fin da subito:
Io: mi sono stancata. Sono stanca della perfezione e di tutti, che come Nina, pensano di sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato. Sono stufa delle sue prediche. Non la sopporto più.
Matteo: lo sai, lei lo fa per te. Lo fa per proteggerti, perché ti vuole bene, perché a te ci tiene.
Io: vedi?! Siete tutti uguali. Pensate che la ragione sia sempre la cosa giusta. Non vi mettete mai nei panni degli altri. Osservate tutto dall'esterno e siete convinti di poter giudicare, ma non...

PARLA MATTEO
La voce iniziò a tremarle. Girandomi  verso di lei notai che i suoi occhi erano diventati lucidi per le lacrime ma riusciva a trattenersi. Così allungai una mano e la appoggiai delicatamente sulla sua coscia in segno di conforto, per farle capire che io c'ero.

PARLA LUNA
Stringevo forte i denti per non permettere alle lacrime di scendere. Forse avevo esagerato. Forse ero stata dura. Ero ancora più in imbarazzo ma per fortuna eravamo quasi arrivati. Vedevo già in lontananza le persone radunate e le luci della scuola pian piano farsi sempre più intense e accecanti.

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