CAPITOLO 1

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PARLA MATTEO
È da un giorno che sono a Buenos Aires e già mi sono innamorato di questa città. Oggi per la prima volta andrò al Blake e rivedrò dopo tanto tempo Simon. Stamattina mi sono svegliato prestissimo, ho fatto colazione al volo e ho cercato dei vestiti che andassero bene per il primo giorno di scuola, non per fare colpo sulle ragazze, anche perché in questo periodo non voglio perdere tempo in queste cose, voglio solo fare una bella impressione ai nuovi professori. Metto dei jeans neri, una maglia bianca di Thrasher e le mie amate e comode semplici scarpe della Nike. In Italia tutte le ragazze mi venivano dietro perché io sono il solito ragazzo bello ma impossibile, ma nessuno sa che dentro io credo nell'amore vero. Arrivato a scuola vedo subito Simon e corro ad abbracciarlo. Noi ci conosciamo da quando abbiamo 4 anni, avendo anche lui un padre che viaggia sempre ci siamo conosciuti a Londra, poi lui si è trasferito ma comunque siamo rimasti migliori amici nonostante la distanza che ci fosse tra noi. Durante la giornata abbiamo parlato del più e del meno, finché, a ricreazione, ho visto una ragazza che subito ha attirato la mia attenzione. Era bassa con lunghi capelli marroni, due grandi occhi verde smeraldo ed era magrissima. Era vestita tutta di nero e sembrava spaventata e intimorita da tutto e da tutti. Notai anche che aveva diversi tagli sulle braccia. Chiesi informazioni a Simon:
Io: chi è quella ragazza?
Simon: si chiama Luna e va in 4 B, la vedi così un po' triste perché il suo ragazzo Michel di 5 C la picchia, anche qui a scuola ma nessuno ha il coraggio di dire niente perché è un omone gigantesco.
Non risposi a Simon e continuai a fissare quella bellissima ragazza di nome Luna
PARLA LUNA
Questa mattina quando mi sono svegliata non avevo per niente voglia di andare a scuola, soprattutto perché avrei trovato Michel. Ci andai lo stesso e le prime tre ore passarono troppo lentamente per i miei gusti. Era finalmente arrivata la ricreazione. Io sono andata in corridoio e notai che un ragazzo che non avevo mai visto prima mi fissava in continuazione. Ma non come mi fissavano tutti, cioè con uno sguardo di pena e di compassione, no lui mi guardava con uno sguardo curioso come se volesse conoscermi. Era piuttosto bello e stava con Simon, il ragazzo della mia "amica" Ambar.

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