<< Tieni.>>
Non c'è ombra di dubbio. E' proprio lui.
Penserete che magari svengo o urlo per l'eccitazione o gli salto addosso. No. Niente di tutto questo. Invece, gli dico solo scusa e me ne scappo correndo con il libro in mano.
Ma brava y/n, hai fatto una stupidaggine! Avevi di fronte uno dei tuoi attori preferiti in assoluto, e tu che fai? Scappi via. Stupida. Mi rimprovero nella mia testa.
Lascio perdere la mia figuraccia- tanto non lo rivedrò mai più- e vado alla cassa a pagare il libro. Esco e cerco nelle zone un bar dove poter fare rifornimento di cibo. Mi sono alzata prestissimo stamattina e quindi ho pensato di prendermi un cappuccino da asporto per non sembrare una zombie che cammina per strada. Ma ora che è già pieno giorno, e mi sento i piedi morire, è meglio attivarsi riempiendosi lo stomaco.
Entro nel primo bar che trovo e ordino pancake e un succo d'arancia. Mi accomodo, in attesa che mi portino la colazione, e leggo il libro.
<< E' libero questo posto?>> fa una voce maschile.
Annuisco senza alzare lo sguardo. Ma quando lo faccio me ne pento. Ancora lui! Ma mi sta seguendo?
<< Tu >> dico.
<< Sì, io. Ti disturbo?>> chiede sfoggiando un sorriso da farmi crollare per terra.
<< No, sì. No, non disturbi.>> borbotto.
Temo che sto scottando dalla testa ai piedi.
Thomas poggia il gomito del suo braccio destro sul tavolino e si sporge in avanti. << Non mi hai ancora detto come ti chiami.>>
<< Scusa, ehm. Mi chiamo y/n.>>
<< Bel nome. Piacere, y/n.>> mi porge la mano.
Gliela stringo. La mia mano suda, spero che Thomas non si sia schifato.
<< Posso offrirti la colazione?>>
<< No, grazie. Ho già ordinato.>> forzo un sorriso.
Thomas posa lo sguardo sul mio libro. << Soffri di dislessia?>>
<< Un po', non sono a livelli massimi però sì. Fa male.>> dico seria.
<< Immagino.>> Thomas distoglie lo sguardo.
Il cameriere mi mette la colazione sul tavolino. Rimango sbalordita per la quantità di pancake che mi hanno dato. Sembra una torre.
<< Wow! Mi sa che è un po' troppo.>> dico sbalordita.
Sia io che Thomas ridiamo.
<< Facciamo a metà?>> gli chiedo.
<< Se insisti.>>
Chiedo al cameriere di portarci un'altra forchetta e di dividere i pancake a metà. Mangiamo, finalmente, i pancake così di fretta che potremmo vomitarli appena li finiamo.
Finito, Thomas si massaggia la pancia. << Sono pienissimo.>>
Annuisco.
Guardo l'orologio. Le 10.40. Oh, no!
Mi alzo di scatto.
<< Qualcosa non va?>> mi chiede Thomas turbato.
<< Mi sono dimenticata che dovevo andare all'aeroporto ad andare a prendere una mia amica. E' dall'altra parte della città e ho solo dieci minuti. Non ci arriverò mai!>>
Thomas si alza. << Ti accompagno io, se vuoi.>>
Scuoto il capo. << Grazie, ma mi arrangerò. Piacere di averti conosciuto Thomas.>>
Gli porgo la mano. Thomas, però, non la stringe. Si avvicina e, chinato, mi dà un bacio sulla guancia.
Arrossisco. Il mio cuore batte all'impazzata.
<< Ehm, allora ci si vede.>> gli dico.
<< Ci si vede.>> dice sorridente.
Okay, meglio che scappo.
Esco e faccio un lungo respiro profondo.
A richiesta, il continuo del primo immagina. Scrivetemi se vi è piaciuto e se desiderate un continuo anche del secondo.
Un bacio :*.