IMMAGINA DYLANO'BRIEN // 2 PARTE

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Primo immagina di questa settimana! Non vi preoccupate, aggiornerò anche My name is Newt, ma dato che ero rimasta indietro con gli aggiornamenti di queste short story ho voluto fare il continuo di questo immagina. Il prossimo sarà su Minho, dato che mi è stato richiesto. Buona lettura :)

Il moro dagli occhi color nocciola, mi sorride. Mi sento spaesata e per di più mi sento la bocca secca. Andiamo y/n, reagisci! Mi schiarisco la voce e gli dico.

<< Ti sei seduto sulla mia sedia. >> gli faccio notare.

Dylan ridacchia. << Scusa, non pensavo fosse intestata a tuo nome. >>

Alzo un sopracciglio. Ma sentilo. << Davvero spiritoso. Ora potresti alzarti? >>

Non era mia intenzione parlargli con quel tono , ma è l' unico modo per mascherare la vergogna che ho.

<< Come desidera. >> fa un sorriso beffardo e si alza. Poi si rivolge ai miei genitori. << È stato bello avervi conosciuto. >>

<< Il piacere è stato nostro. Se vuoi domani puoi venire da noi. Potreste fare amicizia. >> dice mia mamma guardando sia me che Dylan.

Le lancio un occhiataccia. Ma cos' ha in mente?

<< Ne sarò felice signora, ma prima é meglio che mi segno le cose che posso toccare. Sa, non vorrei venire impreparato. >>

I miei genitori ridono. Io non ci trovo niente di divertente. È irritante. Mi rivolge un ultimo sguardo prima di andarsene. Le sue labbra mimano delle parole in un sussurro, A presto. Mi fa l' occhiolino e si allontana.

Che stupido! Non credevo fosse così spacciato.

Mi metto a sedere, seccata. Mentre ceniamo mamma e papà non fanno altro che parlare di Dylan e dei suoi genitori con entusiasmo. Se potessi , me ne scapperei.

Tornata a casa, mi butto sul letto e rispondo ai messaggi dei miei amici. Mi infilo il pigiama e vado in bagno a lavarmi la faccia e i denti. Rientro in camera e, dopo aver letto qualche pagina di un libro, vado a dormire.

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<< Tesoro, svegliati! >> urla mia mamma facendomi sobbalzare.

Guardo l' orario sul display del cellulare. Sono le 07.15! Perché mi ha svegliata così presto?

<< Mamma, è prestissimo! >> ribatto nascondendo la faccia sotto il cuscino.

<< Dylan è qui! >> dice agitata.

<< Cosa?!! >> faccio allarmata.

Giuro che a quello non so cosa gli faccio. Ma chi si crede di essere? Presentarsi a casa di altri prima delle otto! Mi vesto alla velocità super sonica e mi lavo la faccia. Corro in cucina. Lo trovo comodamente seduto, sempre al mio posto, e beve un succo di frutta. Avvicino a lui come una belva e gli levo il bicchiere dalle mani.

<< Ehi, non avevo finito! >> protesta.

<< Fuori da casa mia, O'Brien! >> indico la porta.

Poggia le spalle sullo schienale. << Come sei scortese. >>

<< Chi ti ha dato l' indirizzo? >>

<< Mio padre. Ora posso riavere il mio succo? >> porge il braccio.

<< Qui non sei il benvenuto. >> lo guardo in cagnesco.

Ridacchia. << Strano, eppure i tuoi genitori hanno appena detto il contrario. >>

Sbuffo e gli passo il bicchiere. << Bene. >>

Finisce il succo in pochi secondi e rutta. Che finezza!

<< Cosa vuoi O'Brien? >>

<< Chiamami Dylan, O'Brien è troppo formale. >> fa un sorrisetto.

<< Allora? >> incrocio le braccia.

Si alza e posa il bicchiere nel lavello. Poi mi guarda serio. << Sabato sera c' è una festa a casa mia. È il mio compleanno, vorresti venire? >>

<< C-come? >> sbarro gli occhi.

Dylan sorride e mi da un bacio sulla guancia. << Lo prendo come un sì. >>

Appena arriva alla porta mi dice. << Passo a prenderti alle otto. >>

Ma cos' è successo? Non ho nemmeno accettato!

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