IMMAGINA IVAN DRAGO- ROCKY IV // PARTE 2

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Vi piace il video? È una delle mie canzoni preferite. Tra l'altro Rocky IV è il mio film preferito di tutta la saga, e mi piace il significato.

Questo inizio settimana mi concentro sugli immagina, dato che li ho tenuti in sospeso. Se vedete delle parole scritte in strano modo, non preoccupatevi. Ho cercato di metter su un accento russo come quello del film.

Ivan Drago mi lancia occhiate di fuoco. Sto sudando. Vorrei scappare ma non posso. L'allenatore entra, finalmente, mettendo fine a questi incontri di sguardo.

<< Signorinna y/n! Che piascere.>> allarga un sorriso e mi bacia la mano. << Ho saputo della morte della sua famiglia. Sono addolorato.>>

Sta zitto, verme che non sei altro!

Ritraggo la mano. << Lei è molto gentile.>>

<< Si trova biene in albergo? Spero che la trattino con rigguardo.>>

<< Benissimo.>>

L'allenatore punta lo sguardo su Ivan Drago. << Ha sgià conosciuto Ivvan Drago?>> i suoi occhi si illuminano.

<< Certo, è davvero alto.>>

Gli aggettivi erano tanti nella mia testa ma mi è uscito fuori solo questo.

<< Alto e fiorte. Ivan è il campione in assoluto. Volete assistere agli allienamenti?>>

Ero venuta per parlare con lui, no per vedere quella montagna di carne. << Ecco veramente >>

La signora Vobet posa una mano sulla mia spalla. << Sono certa che alla signorina y/n non dispiacerà, non è vero?>>

Odio quando mi fa quel sorriso.

<< C-certo!>>

Non ho scelta.

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L'allenamento finisce dopo due ore. Era spaventoso. Quell'uomo stava soffrendo, eppure non mollava. Non mollava. Da una parte, non so perchè, mi faceva pena. E' giusto sottoporsi come una cavia per essere indistruttibile? Ho sentito che Ivan per alcuni non è nemmeno un uomo, ma un robot. Forse per la sua voce che inquieta.

<< Allora, cosa ne piensa?>> mi chiede l'allenatore.

<< E' interessante.>>

Cosa posso dire?

<< Siete molto attrezzati.>>

L'allenatore sorride. << Ivan è collui che farà sorgere la Russia.>>

<< Immagino.>> sussurro. << Possiamo parlare adesso?>>

<< Che fretta ciè? La signora Ludmilla vorrebbe invitarla a casa sua.>>

Tutto questo non mi convince.

La signora Vobet mi prende le mani. << La prego, forse riusciremo anche a diventare buone amiche, giusto Ivan?>>

Ivan si volta dall'altro lato ed entra nello spogliatoio.

<< E' un po' timido.>> ridacchia la signora Vobet.

<< Ah, ma davvero?>> faccio con un filo di ironia.

Timido, ma quanto mai? Lui poi!

<< Ci aspetti fuori. Arriveremo tra cinque minuti.>> mi spinge verso l'ingresso.

<< Ookay.>> sussurro.

Esco fuori e rabbrividisco a causa del freddo. La neve è altissima qui. Si potrebbe giocare con lo slittino. Sono tanto assorta, da non accorgermi che qualcuno mi tappa la bocca con un fazzoletto e in due secondi svengo. Sbatto le palpebre un paio di volte. Una figura dai capelli azzurri e gli occhi azzurri come il ghiaccio entrano in contatto con i miei. Sto per urlare ma Ivan mi tappa la bocca.

<< Sta zitta.>> dice con voce robotica e toglie la mano dalla mia bocca.

<< Che succede?>> chiedo a bassa voce.

Solo ora mi accorgo di essere su un divano.

<< Devi fuggire. Ludmilla ti vuole uccidere.>> dice passandomi un asciugamano. << Lavati, hai tre minuti.>>

<< Tre minuti?>> aggrotto la fronte.

<< Vuoi morire?>>

Posso fidarmi? Perchè si schiera contro sua moglie?

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