I [REVISIONATO]

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Midoriya, cuffie alle orecchie e pesante zaino in spalla, fece un tiro dalla sigaretta, sua migliore amica da quando la storia con Kacchan era giunta al termine. Un anno, più o meno. Non si era mai ripreso del tutto.

Si erano amati, davvero. Soprattutto Izuku, che per quel biondo sclerotico dagli occhi rossi ci moriva da quando era solo un bambino. Ma lui l'aveva sempre trattato male, preso in giro, e qualche volta erano finiti addirittura col prendersi a pugni. Poi però una sera, ubriaco fradicio, ad un festino liceale, si erano ritrovati a ballare insieme e Katsuki gli era saltato addosso: probabilmente l'alcol aveva abbattuto tutte le sue barriere e aveva rivelato sentimenti che il ragazzo aveva represso per anni ed anni. Così, gli si era avvicinato e, per una volta, invece di sbraitargli contro, aveva afferrato la mano di Midoriya, lo aveva attirato a sé e avevano cominciato a ballare. Si erano poi baciati in mezzo alla pista, sotto gli occhi increduli di tutti i loro compagni, e qualche ora dopo si erano ritrovati nel letto di Katsuki a scopare. Una delle più belle notti della vita di Izuku, nonché sua prima volta. In quel modo era nata la loro strana relazione.

Quando erano da soli, Kacchan mostrava un lato si sé diverso, più malleabile e molto meno aggressivo, ma si ostinava comunque a non voler ammettere al mondo il suo amore per quello che una volta, quando lo prendeva in giro da bambini, aveva soprannominato "Deku". Aveva continuato a chiamarlo così anche quando erano stati insieme, ma perdendo il velo dispregiativo che la parola di per sé aveva e assumendo invece una connotazione quasi affettuosa. Con il resto della classe, che li aveva visti alla festa e aveva poi notato in seguito il cambiamento di Bakugou, si giustificava dicendo che con Midoriya si era fatto solo qualche bella scopata, nulla di più.

Tuttavia, loro avevano continuato a vedersi di nascosto per due anni. Izuku aveva sopportato a lungo quella situazione nella speranza che prima o poi Kacchan avesse avuto il coraggio di portate alla luce del sole la loro relazione, ma questo non era mai successo e alla fine non aveva retto più: l'aveva mollato.

Ne era uscito distrutto, col cuore infranto e gli occhi in lacrime.

Fu costretto a gettare la sigaretta quando il pullman si piazzó dinnanzi a lui. Le porte si aprirono e Midoriya salì. Sapeva già che l'avrebbe incontrato: non era la prima vola e, dato che vivevano vicini e aveva deciso di iscriversi alla sua stessa università (con un anno di ritardo, a causa anche della rottura con Bakugou, il quale invece aveva iniziato a frequentare da subito), aveva calcolato che le possibilità che avrebbero preso lo stesso mezzo pubblico erano molto elevate.

Ed infatti, ad uno degli ultimi posti, vicino ad un solare ragazzo dai capelli rossi, c'era Katsuki. Decise di far finta di non averlo visto e, con lo sguardo basso nella speranza che l'altro non lo notasse, scelse il posto più lontano da lui.

Il viaggio durò quarantacinque noiosissimi minuti, che Izuku passò guardando scorrere il paesanggio fuori dal finestrino e ascoltando buona parte della sua playlist.

Una volta sceso dal pullman, si avviò verso l'entrata dell'enorme campus universitario. Aveva scelto la facoltà di Economia, qualcosa di non troppo impegnativo e che rientrasse nei propri interessi. Per quanto ne sapeva, Bakugou era invece a giurisprudenza, e per di più era al secondo anno, quindi non avrebbero avuto alcuna lezione in comune.

Mentre camminava per i corridoi, con i pensieri calcolava mentalmente quante volte avrebbe potuto incontrare il suo ex in un giorno e ragionava sul come ridurre quel numero il più possibile. Troppo distratto per rendersi conto dello spazio circostante e della marea di studenti che si affrettavano a raggiungere le proprie aule, urtò contro la schiena di qualcuno. Il diretto interessato si voltò e, con espressione impassibile, lo squadrò.

Izuku, come in tutte le storie d'amore cariche di cliché, si bloccò per qualche secondo senza riuscire a dire nulla, impegnato ad osservare la particolarità del ragazzo che gli era di fronte. I capelli divisi in due colori diversi, bianco e rosso, così come anche i suoi occhi erano di colori diversi, uno azzurro e l'altro grigio, e una scottatura che copriva parte del lato sinistro del viso: su chiunque questi particolari dissonanti sarebbero risultati un difetto, ma su di lui... su di lui contribuivano a renderlo qualcosa che si avvicinava parecchio alla perfezione.

«S-scusa» balbettò mentre cercava di distogliere lo sguardo e puntarlo su qualsiasi altra cosa o persona che non fosse lui, «ero s-sovrappensiero...»

Il ragazzo inclinò leggermente la testa di lato e continuò a studiarlo per qualche secondo. «Non preoccuparti.»

Izuku accennò un sorriso gentile ma, prima che potesse aggiungere altro, il ragazzo era già passato oltre, scomparendo tra la folla sempre crescente di studenti in corsa per non arrivare troppo tardi a lezione.

Midoriya allora strinse la mano attorno alla tracolla del suo zaino blu e si affrettò a raggiungere l'aula in cui avrebbe avuto inizio il suo percorso universitario. Quando arrivò era già quasi piena e fu un'impresa trovare un posto libero. Ne adocchiò uno vicino ad una ragazza dai capelli castani. Lo raggiunse e le chiese se fosse libero. Lei, dopo essersi voltata nella sua direzione, annuì.

Il professore giunse con una ventina di minuti di ritardo, durante i quali lui e la ragazza si erano presentati (Ochaco Uraraka era il suo nome) e avevano cominciato a parlare di corsi, libri ed esami.

La lezione trascorse lenta e noiosa ma nonostante ciò Izuku riuscì a seguirla con interesse e a prendere parecchi appunti. Uscì dall'aula chiacchierando ancora con Uraraka, la quale si stava lamentando di quanto il professore fosse stato prolisso tanto che per poco non rischiava di addormentarsi sul banco, ma Midoriya si perse tutto ciò che disse dopo poiché la sua attenzione fu catturata dalla presenza a soli pochi metri da loro del ragazzo con cui si era scontrato due ore prima nel corridoio. Lo seguì con lo sguardo e notò che si stava dirigendo nell'aula accanto alla sua.

Qualche secondo dopo, però, scorse anche Bakugou entrare in quella stessa classe, ancora una volta seguito da quello che Midoriya riconobbe come il suo amico dai capelli rossi che era accanto a lui sul pullman. Se Katsuki seguiva una lezione in comune con il ragazzo dai capelli bicolore, allora ciò poteva significare che anche quest'ultimo era al secondo anno di giurisprudenza.

Mentre Izuku si perdeva in tali congetture, Uraraka lo trascinò fino alla classe seguente. Lungo il tragitto gli chiese più volte a cosa stesse pensando, ma Midoriya finse di essersi semplicemente distratto per qualche secondo.

*

Costellazioni - Tododeku [IN REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora