Si trovavano distesi sul letto della camera di Izuku, con un cartone di pizza vuoto abbandonato sul pavimento e il televisore acceso ma col volume al minimo: Midoriya gli stava parlando del proprio passato, di come fosse orfano di padre, dato che quest'ultimo aveva abbandonato lui e sua mamma quando era ancora in fasce. Era scappato dalle proprie responsabilità, sparendo completamente dalle loro vite. Izuku non aveva mai avuto modo di conoscerlo, né ne aveva voglia. Se un giorno gli fosse capitato davanti probabilmente gli avrebbe tirato un pugno.
A causa sua, il ragazzo si era sempre sentito un peso, il motivo per il quale sua madre si era ritrovata sola a crescere un bambino. Ne aveva sofferto molto, ma ora aveva capito che non era lui quello sbagliato, bensì l'uomo che prima l'aveva messo al mondo e poi abbandonato.
Sentendo quella storia, Shouto gli strinse forte la mano e gli si fece più vicino.
«Me l'ha fatta mia madre» decise a quel punto di parlargli, portandosi una mano sulla bruciatura che ricopriva parte del suo volto, «ma la colpa non è sua. Mio padre l'ha sempre... sempre trattata male, qualche volta anche picchiata» era difficile confessare quelle cose a qualcun altro, non l'aveva mai detto a nessuno prima d'allora; ma quando incontrò gli occhi verdi di Midoriya, così intensi e grandi, sentì che a lui avrebbe potuto dire qualsiasi cosa. Fece un breve sospiro, poi continuò. «Col passare degli anni è nato un odio da parte di mia madre nei suoi confronti. E quest'odio l'ha portata pian piano a perdere la ragione. Ha cominciato a vedere in me, nel mio lato sinistro, parte di mio padre. Un giorno stava parlando di questo problema a telefono con mia nonna e nel frattempo aveva messo un pentolino a bollire: quando entrai in cucina lessi nei suoi occhi il terrore. La chiamai, ma lei mi lanciò il pentolino contro. L'acqua bollente mi ha fatto questo. Quando mio padre vide ciò che era successo fece portare mia madre in un ospedale psichiatrico. Da allora non l'ho più vista, ma non perché porto rancore nei suoi confronti, bensì perché vorrei evitare di turbarla con la mia presenza, dato che il mio lato sinistro le ricorda mio padre.»
Izuku aveva ascoltato in silenzio il racconto di Shouto. Gli lasciò un tenero bacio sulla fronte e gli afferrò il capo, portandoglielo vicino al petto. Sapeva che in un momento simile nessuna parola sarebbe potuta andar bene, quindi si limitò a fargli capire che ora c'era lui lì e non era più solo.
Todoroki sembrò apprezzarlo e alzò il capo verso Midoriya. Le sue iridi dai colori diversi erano luicidi, come fosse sul punto di scoppiare a piangere. Izuku gli passò una mano nella parte di capelli rossi, quella parte che aveva intuito Shouto odiasse più di qualunque altra cosa al mondo. «Tu sei meraviglioso, Shouto. E non importa se somigli d'aspetto per metà a tuo padre: dentro hai tanto splendore che, anche se ti sforzi di tenerlo nascosto, si riflette nei tuoi occhi. E, te l'assicuro, non ho mai conosciuto una persona tanto bella quanto te.»
Shouto allora non poté far altro che avvicinare le loro labbra e cogliere la bocca di Izuku in una dolce danza. Fu un bacio dal retrogusto salato delle lacrime che avevano cominciato a scorrere sulle guance di Todoroki alle parole di Midoriya. Per la prima volta nella sua vita, non si era sentito sbagliato, non si era sentito così tremendamente simile all'uomo che l'aveva generato. E aveva cominciato a capire quanto a fondo i sentimenti per Izuku si stessero radicando. Si stava innamorando di lui, dei suoi occhi belli, della sua anima buona.
Aveva il bisogno di toccarlo, di sentite sotto i propri polpastrelli la carne calda del suo corpo. Gli portò una mano sotto la felpa, mentre il bacio cominciava a trasformarsi in qualcosa di estremamente passionale. La sua pelle era così liscia e con le dita Shouto gli accarezzò le linee degli addominali, dei pettorali, delle clavicole. Izuku gli afferrò i fianchi, attirandolo ancora di più contro di sé. I loro bacini si sfiorarono e gemettero l'uno sulla bocca dell'altro.
Furono costretti a stoppare il loro lungo bacio quando entrambi si ritrovarono a corto di fiato. Todoroki ne approfittò per sfilare via la felpa ad Izuku e cominciare a vezzeggiare con le lingue le parti scoperte del suo corpo. Leccò e giocò coi capezzoli, facendo ansimare il ragazzo, poi scese con la punta lungo il torace, fino all'ombelico.
Si occupò presto anche dei suoi jeans, che sfilò via insieme ai boxer dopo averli slacciati. Si perse per qualche secondo a guardare il corpo completamente nudo di Midoriya e poté constatare che era bello, bello da mozzare il fiato. Si sarebbe preso cura di lui quella notte, senza andare troppo oltre, ma procurandogli il piacere che l'erezione che aveva tra le gambe reclamava. Ne sfiorò col pollice la punta, mentre le altre dita si stringevano attorno alla lunghezza.
Ad Izuku scappò un gemito rauco e si mordette il labbro inferiore. Contento di aver suscitato tale reazione in lui, Shouto prese a pompare prima lentamente il suo membro, per poi aumentare la velocità quando vide il bacino del ragazzo assecondare i suoi movimenti in richiesta di un'accelerazione del ritmo. Venne sulla sua mano pochi secondi dopo.
«Scusami, io non ho neanch...» Midoriya era imbarazzato e rosso in viso. Shouto gli sorrise.
«Non preoccuparti.»
Si alzò poi dal letto per ripulirsi la mano e Izuku gli indicò la strada per il bagno. Quando tornò, lo ritrovò col suo pigiama a righe bianche e azzurre addosso e un piccolo sbadiglio sulle labbra.
«Mia madre non tornerà da lavoro prima delle 7 e mezza. Resti a dormire con me?»
«Certo.»
Izuku gli prestò una maglia che a lui andava larga e un pantalone di tuta in modo che potesse usarli come pigiama. Avvisò suo padre che sarebbe rimasto a dormire da un suo amico, poi si cambiò sotto il suo sguardo curioso, che lo scrutò femelico mentre toglieva i suoi panni e poi si rivestiva. Ma quella notte non fecero nient'altro: si addormentarono sul letto di Izuku e sotto le coperte si tennero abbracciati.
Midoriya gli poggiò il capo sul petto, ascoltando il suono martellante che produceva il battito irregolare del suo cuore. Provò una sensazione di pace, si sentì così bene che probabilmente gli sarebbe stato difficile dormire senza di lui nelle notti a venire.
***
Ciao carissimi lettori,
Lo so, lo so, sono ancora una volta in ritardo, e vi chiedo scusa. Volevo però ringraziare tutti voi che leggete, commentate, votate la mia storia: siete sempre di più e mi fa immensamente piacere. Molti mi hanno anche fatto dei complimenti, ne sono felicissima!
Ora vi lascio,
A presto!
Bastarda a metà

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Costellazioni - Tododeku [IN REVISIONE]
FanficMidoriya esce distrutto da una relazione con Bakugou, suo compagno di classe al liceo nonché suo amico d'infanzia. Decide di iscriversi alla facoltà di economia in università solo un anno dopo il diploma a causa proprio di questa rottura. Tuttavia...