VIII

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La mattina seguente il primo a svegliarsi fu Izuku. Sbadigliò, stiracchiandosi tra le braccia di Shouto che gli cingevano mollemente i fianchi. Quest'ultimo era ancora profondamente addormentato, coi capelli bianchi e rossi sparpagliati sul cuscino e le lenzuola aggrovigliate alle sue gambe.

Izuku si chinò su di lui, gli spostò con le dita un paio di ciocche che gli coprivano la fronte e gli lasciò un tenero bacio a stampo sulle labbra semichiuse. «Buongiorno» sussurrò. Shouto bofonchiò qualcosa di incomprensibile che suonava tanto come un "lasciami dormire un altro po'" e portò i pugni a stropicciarsi gli occhi.

«Dovremmo alzarci e vestirci, mia madre tornerà a minuti.»

Shouto scattò subito all'impiedi, e prese la sua roba. Chiese a Midoriya il permesso di poter usare il bagno e si sciacquò velocemente. Lo stesso fece l'altro appena lui ebbe finito.

«Ti porto fuori a colazione, ti va?» gli chiese non appena fu pronto. Izuku annuì sorridente.

Stavano per uscire di casa quando sentirono un rumore di chiavi nella toppa e, qualche secondo dopo, videro comparire la madre di Midoriya sulla soglia. Sorpresa di trovare suo figlio in compagnia di qualcuno, rivolse ai due ragazzi uno sguardo interrogativo.

«Ciao mamma» la salutò Izuku, portandosi imbarazzato e con le guance arrossate una mano dietro al capo, «Ieri ho dimenticato di avvisarti che sarebbe rimasto a dormire qui un mio amico» a quella definizione la donna inarcò scettica un sopracciglio, ma non disse nulla, «lui è Shouto Todoroki, l'ho conosciuto in università.»

Shouto allungò una mano verso la madre di Izuku, la quale la strinse. «Piacere di conoscerla.»

«Piacere mio» rispose con tono gentile. Midoriya le somigliava molto, avevano i capelli e gli occhi dello stesso magnifico verde, la dolcezza nei modi e una luce speciale nello sguardo. Aveva preso molto da lei e Shouto ne era contento.

«Beh, noi stavamo uscendo. Ci vediamo dopo» il ragazzo afferrò Todoroki per un braccio e lo trascinò fuori prima che la donna potesse aggiungere altro.

***

I giorni seguenti furono un vero strazio: la sessione d'esami si stava avvicinando e i due ragazzi dovettero chiudersi in biblioteca per pomeriggi intensi di studio. Che poi, in realtà, alla fine concludevano ben poco: Shouto passava il tempo più a ritrarre Izuku sul suo quaderno degli schizzi che sui libri a memorizzare tutti quei paroloni di diritto privato; e Izuku non era da meno, dato che non riusciva molto a concentrarsi in presenza di Todoroki.

Una volta, approfittando della biblioteca completamente vuota e degli scaffali pieni dietro i quali si trovava la loro postazione, Izuku, armato di un coraggio che fino a quel momento non credeva di avere e della voglia di ricambiare le attenzioni che l'altro gli aveva dedicato quel giorno a casa sua, si era chinato e, nascostosi sotto il grosso tavolo, si era avvicinato alla patta dei pantaloni di Shouto. Quest'ultimo, confuso e interdetto dall'inaspettata intrapendenza di Izuku, aveva tentato di distoglierlo dal suo pericoloso intento, affermando che se qualcuno li avesse beccati sarebbero stati cacciati fuori di lì a calci nel sedere. Inutile dire che Midoriya non aveva affatto intenzione di mollare e, una volta aperta la cerniera e scostati i boxer, Shouto non aveva più avuto la forza di ribattere: la bocca del ragazzo dai capelli verdi si era poggiata delicatamente sulla cappella del membro di Todoroki, già parzialmente eretto per l'eccitazione provocata dal pensiero di ciò che gli stava per fare, e l'aveva baciata. Poi con la lingua aveva cominciato a percorrere su e giù tutta la sua linghezza e Shouto dovette trattenere un gemito per evitare che qualcuno li sentisse.

Izuku, soddisfatto della reazione che aveva provocato nel ragazzo, acquisì ancora più spirito d'iniziativa e, dopo un'ultima lappata con la lingua, decise di inglobare totalmente la sua erezione nella propria cavità orale. Shouto allargò di più le gambe e strinse forte l'evidenziatore che aveva ancora in mano. Fu difficile non emettere neanche un suono di piacere quando sentì la bocca di Izuku scendere e risalire sul suo membro. Si morse l'interno delle guance per resistere alla tentazione di gemere.

Izuku prese a succhiare e continuò finché gli ansimi di Todoroki non gli fecero capire che stava per arrivare al limite. Il ragazzo cercò di allontanarlo quando sentì l'orgasmo arrivare, ma Izuku non aveva alcuna intenzione di staccarsi. Quando lui venne, ingoiò tutto il suo seme. Shouto lo guardò da sopra il tavolo e lo vide leccarsi le labbra provocatoriamente affinché neanche una goccia dell'orgasmo venisse sprecata. Gli artigliò allora i capelli ricci e si chinò alla sua altezza, fermandosi a pochi millimetri dal suo viso. «Hai forse intenzione di farmi impazzire?»

Izuku sorrise con malizia. «I libri mi stavano annoiando, ho fatto male?»

Shouto scosse il capo. «Cosa ne hai fatto del Midoriya dolce e timido che ho conosciuto?»

«Non ti piaccio così?» chiese, negli occhi una luce carica di lussuria che non gli aveva mai visto prima.

«Non dirlo neanche per scherzo.»

E Shouto lo baciò, ma fu un bacio diverso da tutti quelli che fino a quel momento si erano dati. Fu violento, passionale, dettato dal bisogno di assaporarsi, di divorarsi. Le bocca di Izuku aveva su di sé il sapore del suo seme e ciò era così eccitante che a Shouto venne voglia di piegare a novanta quel ragazzo sugli scaffali. Ma erano in un luogo pubblico e poi non era così che voleva fosse la sua prima volta con Izuku.

Tuttavia, il bisogno di averlo si fece sempre più ingente man mano che le loro labbra continuavano in quella erotica danza. «Izuku...» chiamò il suo nome con urgenza, «ti va di andare a casa mia?»

Il ragazzo, ormai completate preda dei propri ormoni che gli urlavano di farsi prendere da Shouto in ogni modo possibile e immaginabile, annuì.

Velocemente, i due si ricomposero e rassettarono la propria roba. Mentre, facendo finta di nulla, uscivano falla biblioteca, Shouto portò un braccio attorno alle spalle dell'altro. Lo attirò più vicino a sé e si sporse verso il suo orecchio. «Ho una voglia matta di te.»

Izuku sentì un brivido attraversargli la schiena a quella frase. Avrebbe voluto dirgli che era lo stesso anche per lui, che anzi non riusciva a comprendere come avesse fatto fino a quel momento a non saltargli addosso, ma non ne ebbe il tempo perché, arrivati ormai in macchina di Shouto, quest'ultimo lo travolse in un nuovo bacio carico di promesse.

Sarebbe stato uno dei migliori pomeriggi della sua vita, Izuku ne era certo.

Costellazioni - Tododeku [IN REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora