Salem è la mia prima avventura nella narrazione storico-fantastica. Anzi per la verità è la mia prima avventura narrativa.
L'idea di scrivere quest'opera è nata grazie ad un amico ma anche grazie alla mia passione per la scrittura.
Non ho moltissimo da dire, quindi, buona lettura.Da quando ero arrivata nel nuovo mondo, pur essendo una bambina, avevo girato molti posti. Ricordo che il più affascinante era una cittadina rurale dal nome strano, quasi quanto la gente che vi viveva. La mentalità era bigotta e retrograda persino per quell'epoca e le donne venivano sottovalutate e considerate carne da macello: molte erano schiavizzate, usate come oggetti di piacere per uomini perversi per poi essere gettate via come biancheria consunta. Quella era la vita che spettava a noi del sesso debole, in quella piccola realtà chiamata Salem, nel 1646.
Dal mio arrivo lì, giorno dopo giorno la mia permanenza si era tramutata in un inferno.
Ero stata catturata, resa schiava e venduta di padrone in padrone, per poi vedere la luce quando ero stata ceduta al sindaco della cittadina, il quale poco tempo prima aveva sposato una ragazza del mio stesso ceto sociale: Sabine.
Forse, dopotutto, quella cittadina non era poi così affascinante.
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Salem
FantasyCorreva l'anno 1690. A Salem erano cominciati i processi alle streghe, donne note per avere capacità fuori dal comune. Molte le avevano l'acquisite donando l'anima al diavolo, altre le avevano ereditate dalla propria famiglia. I cittadini del piccol...