Aveva contato le settimane.
Avrebbe dovuto avere ancora due giorni di tempo, prima dell'inizio del calore di aprile. Da quando erano iniziati, Eren era sempre stato puntuale, cosa che Grisha attribuiva al regolare uso dei soppressori ed al suo stile di vita sano. Si era sempre sentito fortunato.
Aveva abbassato la guardia, fidandosi di una serie di eventi che –avrebbe dovuto saperlo-, non avrebbero potuto essere favorevoli per sempre.
Ed ora ne pagava le conseguenze.
Iniziò a sentire caldo durante le lezioni del mattino e fece di tutto per negare l'evidenza, ricontrollando i conti, assicurandosi che no, non potesse essere quello. C'era ancora tempo per quello.
Armin lo seguì in bagno alla prima occasione e gli bastò sfiorargli il collo con il naso perché la sua espressione rispondesse ad ogni suo dubbio.
«No. No no, non è vero, è presto!»
«Eren, ti assicuro che il tuo odore non mente.»
«Non posso essere in calore, non ho i soppressori che mi ha dato mio padre. Non ho neanche visto Levi!»
Armin prese il controllo della situazione, mettendogli le mani sulle spalle per calmarlo prima che andasse nel panico. Se si fosse agitato l'odore dolce che già stava cominciando a diffondere sarebbe solo aumentato d'intensità.
«Calmati. Andiamo in infermeria, chiediamo di far venire i tuoi a prend-»
«No! Non posso saltare la scuola, oggi! Ho un gruppo di studio dopo le lezioni, se lo perdo, non riusciremo a completare il progetto.»
«Ma Eren...»
«Non posso e basta, okay? Non andrò a casa. Andiamo in infermeria, sicuramente hanno qualche soppressore generico nell'armadietto dei medicinali.»
Senza aspettare una risposta, chiuse la zip della felpa fino in cima, coprendosi il collo ed uscì dal bagno. Armin lo seguì a ruota.
«Devo ricordarti che i soppressori di ogni Omega sono specifici e i generici non ti aiuteranno?»
«Lo so bene, ma magari lo rallenteranno un po'. Se sto al freddo e ne prendo qualche pillola, riuscirò a partecipare al gruppo di studio e tornare a casa in tempo.»
Armin tentò di persuaderlo a cambiare idea per tutto il tragitto dal bagno, ma Eren non lo stava neanche ascoltando. Appena entrato in infermeria, aprì subito una delle finestre, facendo entrare nella stanza l'aria ancora fredda di inizio aprile. Armin si strinse le braccia al petto, rabbrividendo, ma il castano al contrario tolse subito giacca e maglietta, restando in canottiera.
«Il freddo mi aiuterà» disse tra sé e sé, mentre apriva l'armadietto dei medicinali con la chiave che aveva preso dal cassetto.
Nessuno a parte l'infermiera avrebbe dovuto conoscerne la posizione, ma in realtà non c'era una sola persona della scuola a non saperla. La stanza era spesso incustodita e lasciata aperta, nel caso in cui a qualcuno fosse servito sdraiarsi in uno dei lettini o prendere bende e cerotti.
Eren sarebbe stato disposto anche a scassinarlo quel maledetto armadietto, ma per pura fortuna non ce ne fu bisogno. I suoi occhi cercarono tra le varie medicine e contenitori finché non si posarono sul rosa scuro di un flacone in particolare, la Ω disegnata sull'etichetta gli tramise un piacevole sollievo.
«Eren... Penso ancora che non sia una buona idea...»
«Smettila di lamentarti e dimmi se arriva qualcuno» rispose l'Omega, svitando il tappo.
Lasciò cadere nel palmo della mano un paio di pillole e le mandò giù insieme ad un paio di sorsi di acqua del rubinetto. Poi prese un fazzoletto e lasciò cadere altre quattro pillole dentro la stoffa, che poi chiuse e infilò in tasca.
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Chance to Choose
Fanfiction[Attack On Titan AU] [Omegaverse] [Levi✗Eren] In un mondo dominato dalle dinamiche, Alpha, Beta ed Omega hanno imparato a convivere non solo tra loro, ma anche con sé stessi. Con la parte più selvatica ed animale che portano con sé, ovunque vadano...