Non era mai stato possibile nella mia mente pensare ad una cosa del genere, fino a poco più di tre anni fa. Si sa che le cose che si fanno aspettare sono le migliori, ancora di più se sono inattese. Per tutto quello che sono sempre stata abituata a ricevere, io non credevo di meritarmi tale felicità, tale senso di casa, di completezza, di famiglia. O forse è stato proprio perché ho sempre ricevuto poco affettivamente che ora provo questo amore sconfinato.
Sì, io lo chiamo proprio "amore". A volte si tratta di un sentimento che non si palesa in maniera immediata e chiara, ci si rende conto della sua natura solo dopo un fatto particolare e nel mio caso è stato così anche stavolta. Prendiamo quindi questo avvenimento come punto di riferimento, un po' come quando pensate alla nascita di Cristo al centro di una linea temporale e poi definite gli anni in base all'avanti Cristo e al dopo Cristo. Si tratta di un paragone importante, ma spero di aver reso il concetto.
Ora, abbandoniamo Cristo e torniamo al mio avvenimento simbolo e al concetto di amore. C'è stato un prima, indubbiamente, che reputo ancora oggi un periodo molto difficile ma che mi ha mostrato la forza di cui sono capaci le persone. Io ero quella strana, che si comportava in maniera ansiosa e un po' ossessiva senza mai lasciarsi andare completamente alla spontaneità. Ancora oggi pago un po' questo mio periodo, ma sono anche convinta che se non fossi mai stata così per qualche tempo, oggi le cose sarebbero diverse e non necessariamente in positivo.
Quando parlo di forza mi riferisco proprio alla determinazione di un complesso meraviglioso di persone che non mi hanno mai abbandonata in un angolo dietro alle mie barriere. E non voglio scaricare le colpe su nessuno, perché se mi sono stati dati i mattoni per costruire il muro non è mai stato necessario utilizzarli. Invece io l'ho fatto, e ora combatto con la sensazione di aver perso un tempo inestimabile se confrontato a quello che ancora ho a disposizione, ma di questo parlerò più avanti, quando sentirò di essere riuscita a trasmettere abbastanza sostanza da far capire cosa mi aspetta dopo tutto questo.
Da quando ho iniziato a sollevarmi, mi sono accorta che loro erano lì a tendermi non una mano ma entrambe le mani, tutte e diciotto. In realtà non ricordo precisamente quante fossimo in quell'anno, c'era gente che andava e gente che veniva durante tutto l'arco della stagione (penso che stiate iniziando a capire l'argomento principe). Il mio sentimento è totale, nessuna viene esclusa da quello che provo, ma non può che essere più forte per i primi volti che mi hanno sorriso in quel giorno di settembre di tre anni fa. Avrebbero potuto etichettarmi, invece non l'hanno fatto.
Tornando a noi, sono rinata, sono entrate nella mia anima come io non avevo mai permesso loro di fare e ho iniziato a capire, capire quello che erano capaci di darmi. Non fraintendiamoci, io ho voluto loro un bene dell'anima fin dai primi allenamenti e per tutto l'arco del primo anno, ma è da dopo che ho aperto gli occhi che sono riuscita non solo ad aprire le braccia verso di loro, cosa per cui ho sempre lottato contro ogni impedimento (perché al cuore non si comanda), ma anche a stringerle e andar loro incontro.
Insieme a questo rinnovato affetto che non chiamavo ancora amore, è arrivato qualcuno che non sapeva niente di me e ha cercato di stringermi la mano più forte di tutte. Sono stata tanto felice, ma ho anche sofferto tanto. Oltre ad aver ispirato un'altra mia storia qui su Wattpad, avrà una parte speciale prossimamente, così come è speciale lei, quando sarò pronta a parlarne finalmente in maniera più o meno diretta.
Da questi momenti in poi mi sono sempre aggrappata a loro per ogni cosa che andava storta, senza scordare le mille risate fatte ogni giorno per minimo tre volte a settimana. Non mi va però di dilungarmi troppo nel generalizzare, perché preferisco andare nello specifico più avanti per essere così capace di arrivare di più.
Ora non mi dico stabile, ma di recente sono arrivata alla conclusione che esiste un uncino attaccato ai sentimenti, che si insinua nel cuore di chi lo prova sempre più in profondità se alimentato, e si evolve anche. È così che il semplice far sorridere una persona si è trasformato nel sentimento totalizzante che riempie le mie giornate.
Vi parlerò dunque di questo amore puro, andando nello specifico, facendovi entrare nel mio mondo e cercando di non sembrare una smielata romantica che semplicemente si trova bene con le sue compagne di squadra.
Per chi saprà leggere oltre, ci sarà molto, molto di più.