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-Dai Zibidi, smettila! Non vedo l'ora che tu cresca sai? Sei veramente fastidiosa! Magari quando inizierai a parlare andrà meglio eh? Cosa ne pensi?

Fu sussurrando ciò alla neonata che tenevo in braccio che provai di nuovo a farla addormentare. La custodivo in un geloso abbraccio, ondeggiandola leggermente su e giù, dolcemente . Potevo vedere la mia piccola mano attorno alla sua testolina ed ai suoi soffici capelli castani mentre mi sbavava la maglietta, ma non mi importava.

L'unica cosa che mi mandava ai matti era sentirla piangere e piccola come era,accadeva spesso.

Ma la mia Zibidi, di dormire proprio non ne voleva sapere ed allora, in preda alla disperazione, la rimettevo nella sua culla, per lanciarmi verso la libreria quanto più veloce potessi.

Cercavo disperato quel libro, ma non c'era, non c'era da nessuna parte! E poi eccolo, proprio accanto alla culla, proprio dove l'avevo appoggiato. Come diavolo avevo fatto a non vederlo? La copertina rigida in pelle, consumata dall'abuso che ne facevo era segnata nei soliti punti, quelli delle sue pozioni preferite. Non ne capivo un accidenti di elisir e quel tomo a dirla tutta era di papà,visto che ero solo un ragazzino del primo anno, ma a lei piaceva ed io glielo leggevo volentieri.
Iniziai a leggere scandendo bene ogni parola, ogni ingrediente. 

-Felix Felicis... ? Ma lo sai che tu non hai bisogno di questa robaccia vero? Tu hai me! Ti proteggerò io da ogni cosa! Sono un grifondoro io e probabilmente lo sarai anche tu!

Un pianto incontrollato mi raggiunse e da bravo ricominciai a leggere prima di perdere l'uso dell'udito. Sembrava trasudare una disperazione senza fine, anzi, sembrava capire...ma come poteva essere? Sicuramente era una mia idea malsana.L'idea di un fratello maggiore che avrebbe voluto conoscere la sua nuova sorellina. 

Mi addormentai, forse prima di lei...lasciando la finestra aperta di quella lussuosa suite in una torrida estate che non voleva finire ne lasciarci scampo, nemmeno in quella vacanza in Italia che tanto i nostri genitori avevano desiderato per tutti noi assieme per la prima volta. Mi sarei occupato io di Leyna mentre loro uscivano insieme dopo tanto tempo.

Sbattei le palpebre infastidito, quando sentì una voce sottile e di un idioma straniero che avevo imparato oramai a comprendere. Ci misi un po' però a mettere a fuoco. 

Qualcuno era ricurvo sulla culla.

-Sono ricchi questi! Tu...chissà quanti soldi vali eh?! Scommetto che ci potrò fare un Ferrari con la mocciosa! Dovevano pensarci prima di non assumere una baby-sitter!Più sono ricchi, più sono tirchi!

Non mi disturbai neanche a puntargli contro la bacchetta, in un minuto ero a dir poco incazzato, come un toro che vedeva rosso. Neanche un mezzo incantesimo serviva quando avevi tanta voglia di fare del male a qualcuno. Mi trovai a stringere i sui capelli in un pugno per fargli avere un paio di incontri ravvicinati con la sbarra della culla di mia sorella.

Alla terza craniata non ci arrivò, svenne prima.
Mi avvicinai a lei e la presi in braccio bruscamente svegliandola,mentre ancora intontita si stropicciava gli occhi la strinsi a me e dal mio petto e presi la sua copertina rossa.

-Va...va tutto bene Leyna! Ci sono io...nessuno ti farà male! 

Ma più che a lei lo dicevo a me stesso.

Fu quel giorno che capì cosa avrei voluto fare della mia vita, sarei diventato un auror e l'avrei protetta, lei per prima e poi tutti gli altri.

...

Mi svegliai con ancora indosso l'adrenalina di quel sogno e sudato, come accadeva ogni mattina quando sognavo rivivendolo, il tentato rapimento di mia sorella. Ero agitato nonostante fossero passati almeno vent'anni da quel giorno e mi trascinavo fuori dal mio giaciglio improvvisato. Era quasi una settimana che dormivo così e mancava poco all'alba oramai.

The Wizarding World of Harry Potter. Behind the SlytherinsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora