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Bariko se ne rimase buona per qualche giorno, passava il suo tempo nello studio del padre a copiare in bella le missive ufficiali, lamentandosi di quanto in quei giorni fosse diventato difficile sfuggire ad Amira, con cui stava ripassando l'intero galateo e l'albero genealogico di ogni famiglia che sarebbe stata presente ai festeggiamenti.

Dalla finestra entrava una piacevole brezza che trasportava i profumi del giardino sottostante.

«Padre, ho terminato il compito assegnatomi, se non avete altre incombenze da affidarmi, vorrei occuparmi dei miei incarichi a lungo termine.»

«Bariko, mi vengono i brividi quando mi parli così. Continuerai finché non se ne saranno andati via tutti, vero?»

«Consiglio a Vostra Grazia di sfruttare questi momenti per far abitudine di questo mio registro, così che non mostri sconcerto inopportuno.»

La guardò sfogliare le piantine della città che aveva fatto riesumare dagli archivisti imperiali.

«Se trasformare ogni momento in una prova generale vi dava sicurezza, mi sforzerò di sopportare questi modi fistaccati per qualche giorno. Hai fatto visita a tua zia?»

La ragazza serrò le labbra «A quale delle mie zie vi riferite?»

«L'unica che al momento una si trovava in questa sede.»

«Ho dato disposizioni ad Amira.» mentì ammucchiando tra le braccia rotoli di pergamena e di carta.

«Espandi il tuo perfezionismo per il lessico alla cortesia di facciata.»

«Se mi chiamasse con il mio nome sarebbe più facile.»

«Ti ci devi abituare, il tuo nome di battesimo non sarà Bariko.»

«Ma il primo nome lo scegliete voi.» si lagnò «Voglio dire da principio ero consapevole che sarei stata battezzata con un nome differente, ma che sia differente da quello scelto dalla mamma mi infastidisce comunque.»

«Ne ho scelto uno gradito all'imperatore.»

«Posso dunque sapere?»

«Temperanza.»

«Che sorpresa.» commentò con voce piatta «Sono solo la quarta tra le parenti tuttora in vita.»

«La tradizione ci aiuterà a nasconderti nella massa. Per il secondo nome puoi chiedere alla tua madrina.»

«Avete ragione, provvederò a visitare i suoi alloggi nel pomeriggio. Avete notizia di mia zia Ione? Con lei le effusioni pubbliche sarebbero molto più semplici.»

«Arriverà entro sera.»

Mentre svolgeva le sue faccende Amira venne raggiunta alle spalle da Bariko prendendola alla sprovvista.

«È arrivato il momento di fare visita a mia zia Agape.»

L'ancella si voltò di scatto, con un verso strozzato poi aprì le braccia al cielo «Sia lode agli Dei, era ora. Vado a procurare un presente appropriato.»

«Intanto vado in cucina, a procurare la merenda.»

«Non sai quanto mi sollevi che mi hai dato ragione e ti sei presentato. Mi raccomando di smettere di postergare e accordare le dovute attenzioni alla pupilla dei Flumalbo.» disse donna Agape mentre la cameriera le acconciava i capelli.

«Non vi preoccupate, farò il mio dovere.»

«Suvvia, è una bella ragazza con un'ottima educazione,» la nobildonna voltò il capo per guardare il figlio oltre la porta della stanza «non parlarne come se fosse un cruccio.»

Levi lasciò cadere l'argomento tornando a osservare il manifesto religioso che aveva raccolto quella mattina per le strade della città.

«Madonna, vostra nipote figlia Serrarina chiede di essere ricevuta.»

«Prego falla entrare.» donna Agape si specchiò alla ricerca di qualche imperfezione nell'opera della cameriera «Meglio tardi che mai.» disse raggiungendo i suoi ospiti nel salotto «Saresti dovuta venire ieri.»

«Avete ragione zia.» la composizione floreale passò di mano da una cameriera all'altra «Vi ho portato un piccolo rinfresco zia, alcuni dolcetti e dell'acqua aromatizzata ai fiori di sambuco e limone, secondo i gusti della mia ospite. Posso servire?»

«Certo Teresia.»

Bariko si accigliò mentre si apprestava a versare la bevanda nei piccoli bicchieri elaborati, si era seduta sui talloni come da protocollo, avendo cura che la gonna si posasse nel migliore dei modi. Mentre versava Levi la fissava.

«Cugino, sono lieta che ci abbiate raggiunti, quanto vi tratterrete?»

«Quanto necessario.»

«Posso servire altro?»

«No cara, siediti e facciamo conversazione.»

Bariko prese posto sul canapè «Il viaggio è stato gradevole?» domandò sbirciando il foglio sul tavolo.

«Terribile il mare è stato mosso tutto il tempo

«Da dove viene?» chiese la ragazza riferita al manifesto.

«Stamani le strade ne erano piene. Dovreste occuparvene prima che diventino un problema.»

«Hanno l'accordo dell'imperatore per predicare in tutte le regioni.» intervenne Agape infastidita dal cambio di argomento «Non capisco questa vostra avversione, non hanno mai creato problemi, anzi hanno levato dalla strada molti mendicanti.»

«Il vecchio culto è stato sterminato quando è caduta la Navazia. Potrebbero crescere velocemente e avanzare pretese.»

«Nelle nostre terre non hanno mai creato problemi.»

«Perché se ne occupa la progenie dei Santi.»

«A ogni modo non è un suo problema, parlane con tuo zio.»

CHIMERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora