La casa sulla collina

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Piccola curiosità:
Questa storia è ispirata ad eventi accaduti proprio a me (dovrei scriverci una storia, per quanti sono xD).

Mi avevano consigliato tutti di non comprarmi questa casa, ma io che sono scettico di natura e non credo a questo genere di cose, ho deciso di infischiarmene e l’ho fatto. Mi hanno detto che sono un pazzo, e forse lo sono, ma mi serve uno spazio dove poter ultimare il mio romanzo, e se non è questo il posto perfetto, completamente isolato dal resto del mondo, allora sono davvero fregato.

Sono notti che dormo tranquillamente, ma questa sera non riesco proprio a chiudere occhio, sarà il temporale che è arrivato negli ultimi minuti, ma ho una strana sensazione. Mi sono messo a scrivere il mio romanzo, sperando di riuscire a scrivere qualcosa, ma niente.

Un tuono interrompe questo silenzio inquietante e i miei pensieri, facendomi sobbalzare come un idiota. Una pioggia fortissima comincia a ticchettare furiosamente sul tetto, facendomi perdere la concezione del tutto. Mi alzo, sbuffando, e mi dirigo dal salone alla mia stanza ma in quel momento la corrente salta e rimango nel buio completo. Non ho mai avuto paura del buio, so per certo che non c’è nessuno nell’ombra pronto ad attaccarmi, questo succede solo nei romanzi horror.

Accendo la torcia del telefono, giusti per vedere dove metto i piedi, ed è proprio in quell’istante che lo sento di nuovo: il pianto di un bambino. Ho sempre pensato, nel sonno, che fosse il rumore causato dal vento, ma adesso, sveglio come non mai, lo sento nitidamente. È sempre più vicino, lo sento sempre più forte.

Mi giro nella sua direzione, con il corpo scosso da dei brividi quando la luce illumina il volto di un bambino, che mi osserva.

Rimango paralizzato al mio posto.

Il bambino rimane lì ad osservarmi per alcuni istanti, poi mi fa cenno di rimanere in silenzio, e si incammina lontano, per l’altra stanza. Mi riprendo, lo rincorro intenzionato a capirne di più, ma nella stanza non c’è nessuno. Mi guardo intorno spaesato, non riuscendo a capire cosa sta accadendo.

Sento improvvisamente un bruciore sulla schiena, leggero, ma non capisco cosa possa essere. La luce torna improvvisamente, e sospiro. Il dolore alla schiena si fa più insistente, quasi insopportabile, e mi dirigo di corsa in bagno  lasciando il cellulare ancora con la torcia accesa sopra un mobile.

Mi alzo la maglia e mi guardo allo specchio: piccoli tagli rossi mi percorrono la schiena, dall’alto in basso. Riabbasso la maglia, senza parole.

Rimango ad osservare il mio riflesso nello specchio, pallido come un straccio, e posso giurare di vedere ancora quel bambino, dietro di me, che sorride come un piccolo demone.

(428 parole)

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