The Hell

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Eccomi qui pensai. Era finito l'ultimo anno di Liceo,avevo frequentato il  Classico qui a Lentini,un piccolo paesino in provincia di Siracusa in Sicilia.

Avevo studiato latino e greco,avevo finito gli esami con ottimi risultati. 

Sembrerà strano,ma è vero,mi sono iscritta all'università di lingue a Milano. I miei genitori non erano d'accordo sulla mia scelta,avrebbero voluto che scegliessi l'università di lettere,ma questa volta non mi ero lasciata condizionare dai miei genitori. Dovevo scegliere io della mia vita,e già loro fin da piccola mi avevano scombussolato i piani. Ma finalmente si trovavano a kilometri di distanza,loro erano lì in Sicilia,mentre io ero appena arrivata a Milano.

Avevo programmato ogni piccola cosa,avevo preso un delizioso appartamento non proprio a Milano,lì erano troppo costosi. I miei genitori non mi avrebbero aiutato economicamente,era la mia punizione per non averli ascoltati. Ma a me stava più che bene,avevo un'estate per lavorare e divertirmi. Avevo già un gruzzoletto da parte,erano un sacrificio enorme che avevo fatto fin da quando ero entrata al liceo che non avrei volunto frequentare,ma per colpa dei miei genitori lo dovetti fare. Erano i miei risparmi,in cinque anni avevo messo da parte quasi duemila euro. L'appartamento si trovava a Muggiò,un paesino tranquillo,e accogliente. Per arrivare all'università,dovevo prendere la metropolitana,ma non sarebbe stato uno sforzo enorme.

Uscita dall'aeroporto chiamai un taxi,che gentilmente mi portò all'indirizzo chiesto.

''Salve signorina,dove la devo portare?'' Chiese il tassista.

''Salve,l'indirizzo è Muggiò,via Cristoforo Colombo isolato 13A.''  Risposi al signore.

Per tutto il viaggio non feci altro che scrutare il paesaggio e il tassista,era un uomo sulla sessantina,capelli biachi occhi scuri,baffo e pizzetto,un uomo un po' trascurato,e stranco del proprio lavoro.

Giunta a destinazione ringraziai il tassista e lo pagai. 

Bene,ora non mi rimaneva altro che chiamare il numero del proprietario dell'appartamento che mi avrebbe consegnato le chiavi.

Composi il numero e attesi.

''Pronto?'' si sentì dall'aggegio metallico una voce femminile.

''Salve,sono la Roberta Brancato'' 

''Oh,si,la ragazza dell'appartamento'' non mi diede nemmeno il tempo di finire di parlare.

''Arrivo sono per strada'' aggiunse.

''Grazie mille,a tra poco.'' 

Chiusi il telefono. Aspetta davanti al portone del condominio 13A,proprio come l'isolato,così non mi sarei sbagliata. Faceva caldo,ma era sopportabile a differenza del caldo in sicilia. Cosa mi aspettavo,è il 1 di Luglio.

Notai un paio di ragazzi,stavano camminando nella mia direzione. Erano quattro,e facevano molto chiasso per i miei gusti. Tutti vestiti con dei jeans neri strappati,tatuaggi,e piercing.

''Oh,guarda guarda,una nuova ragazza,con una valigia tutta sola,ti sei trasferita da poco qui?'' chiese un ragazzo alto e biondo che puzzava di fumo e alchol.

''Non ti importa,stammi lontano'' dissi acida allontanandomi dal ragazzo che mi intimoriva.

''Non ti conviene scherzare con noi se sei nuova'' disse un altro ragazzo con i capelli verdi.

''Lasciatemi stare'' dissi fredda squadrandoli dalla testa ai piedi.

''Come vuoi,ma stai attenta'' disse il biondo.

''Non starci intorno'' mi minacciò il ragazzo con una strana bandana rossa in testa.

Andarono via,l'unico che non aveva parlato,era il ragazzo con i capelli neri,e i tratti molto asiatici,ma non ero sicura fosse Asiatico. Li guardai allontanarsi,entrarono nel portone del condominio 13B, quello di fronte al mio.

Bene,che belle persone che avevo appena incontrato. 

''Salve'' una voce molto più accogliente di quelle che avevo sentito si rivolse a me,era la voce che pochi minuti prima avevo udito dal cellulare.

''Sono la signora Beatrice Marino,la proprietaria del condominio, e del suo appartamento'' mi disse con un sorriso mostrandomi tutti i denti. 

''Piacere'' dissi solamente senza accennare sorrisi.

''Ecco qui a te le chiavi dell'appartamento al secondo piano,spero ti troverai bene,ti spiego giusto due cosette,che dovrai tenere a mente,la prima è che i soldi dell'affitto sono mensilmente ogni due mesi,e la quota come già sai è di 250 euro. Qualora dovessero presentarti problemi,puoi sempre chiamarmi,hai il mio numero,la seconda stai attenta ai ragazzi dell'altro condominio,portano solo guai. Detto questo,scusa cara,ma ora devo proprio andare,ah,benveuta a Muggiò'' disse.

''Grazie mille'' La lasciai lì,e entrai dal portone per dirigermi al secondo piano. 

L'appartamento era accogliente,era spaziosa ma non troppo,all'entrata c'era il salone, e alla destra c'era la cucina. Andando dritto c'era un piccolo corridoio con altre tre camere,a destra la prima porta,un bagno con doccia. La seconda porta una cameretta,con un letto singolo,e la terza porta di fronte alla seconda porta,c'era una camera da letto. La casa era arredata con tutti i modbili,il salone disponeva di un divano due poltrone,una credenza, e una televisione che funzionava. La cucina aveva un piano cottura,un frigorifero e un tavolo per sei persone. C'erano due balconcini,che avevo notato solo ora,uno era piccolino,e dava sulla strada,e si usciva tramite la cucina,mentre l'altro,cui si aveva accesso dal salone era proprio una veranda che dava sull'altro condominio.Nella veranda c'erano altre sedie,e un tavolo in plastica. Era molto bello l'appartamento.

Dopo aver posato le valigie,e sistemato i vestiti notai l'ora,erano le dieci di sera,avevo trascorso ben 4 ore a sistemare tutti i vestiti, i cd,e i miei amati libri. In bagno c'era uno specchio enorme,che si poteva spostare,così decisi di portarlo in camera da letto,e posizionarlo vicino l'aramdio. Mi guardai allo specchio,ero stanca dal viaggio,avevo i capelli biondi cenere ondulati mi cadevano sulle spalle arrivando molto sotto il seno.Gli occhi verdi ,e il corpicino esile  ma non troppo, stanchi.

Quella sera non mangiai,andai subito a letto aspettando l'indomani.

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