Introduzione

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Se c'è una cosa che ho capito, in tanti anni passati a osservare e analizzare la mia interiorità, la psiche altrui e persino il carattere dei personaggi delle mie storie, è che ogni tentativo di incasellare, etichettare, o categorizzare in maniera precisa e dettagliata un essere umano è destinata a naufragare miseramente in un mare di paradossi e contraddizioni. Proprio come, in fisica quantistica, è impossibile determinare contemporaneamente sia la posizione che la velocità di una particella subatomica, altrettanto impossibile è scomporre e incasellare tutti i singoli processi che caratterizzano la psiche umana. Viviamo in un universo interconnesso, fatto di relazioni tra elementi, più che di elementi in sé, e l'essere umano nella sua interezza non fa eccezione.

Questo, io credo, è uno dei principali limiti dei test psicologici, tanto di quelli professionali, quanto di quelli amatoriali. Se si vuole testare qualcosa, infatti, non si può non scomporla il più possibile in parti ben definite, per determinare che cosa funziona, come e perché. I parametri di valutazione, da soli, non bastano: per essere efficaci devono poter misurare fenomeni precisi o risposte standardizzate. Ma l'essere umano, per fortuna, non è così che funziona. Pensare di poter scomporre in maniera precisa la psiche, la personalità, o le capacità cognitive di un essere umano è come pensare di poter stabilire con precisione in che punto inizia una nuova sfumatura di colore, all'interno di un cerchio cromatico. Esatto: è impossibile. Si può indicare con esattezza, ad esempio, dove si trova il blu rispetto al rosso, ma non quale sia il punto esatto in cui la sfumatura tra i due colori passa da un polo all'altro.

I test psicologici

Per questo, quando mi si chiede se esiste un test di personalità, magari disponibile su internet, il cui risultato sia al 100% accurato, la mia risposta, semplice e netta, è: no, non esiste. Persino il test psicologico più professionale che si possa citare, senza un lavoro di interpretazione dei risultati, è assolutamente inutile, perché la natura stessa della psiche umana pone dei limiti invalicabili, che solo l'autoanalisi, o l'analisi da parte di un terapista, possono superare.

Tuttavia, per chi è seriamente intenzionato a conoscere meglio se stesso e capire le altre persone e il modo in cui queste vedono il mondo, quali che siano le motivazioni (tratteremo quest'argomento più in là), a volte è sufficiente studiare la teoria generale su cui questi test standardizzati si fondano. Uh, "studiare", che parolone: son già qui che sbadiglio e chiudo il libro! Calma, non siatene intimiditi, ragazzi: la teoria, o meglio l'intuizione, affascinante e brillante, che ho intenzione di proporvi con quest'opera, è più semplice e interessante di quanto voi possiate immaginare!

Io ne sono rimasta letteralmente folgorata: è stato un aiuto indispensabile per capire meglio me stessa e l'intero ecosistema umano, nonché per trovare altre persone con una mentalità simile alla mia; mi permette ogni giorno di comprendere meglio e non giudicare le motivazioni e i comportamenti degli altri; ma soprattutto è stato il primo passo che mi ha portata su un percorso di miglioramento, consapevolezza e crescita personale.

Tipi Psicologici

La teoria, o meglio l'intuizione, di cui sto parlando è quella che Carl Gustav Jung (il padre fondatore della psicanalisi, assieme a Sigmund Freud) chiama nella sua omonima opera "Tipi Psicologici". Avrete sentito dire mille volte, presumo, frasi come: "Esistono due tipi di persone, al mondo: quelli che fanno così e quelli che fanno cosà." Ebbene, secondo questa intuizione, fra così e cosà, ci sono anche altre sfumature di colore. Sedici per la precisione. Esistono, al mondo, sedici Tipi Psicologici e noi li analizzeremo insieme tutti quanti, due per volta (capirete presto il perché di questa scelta).

Tipi Psicologici vs MBTI

Ricordate quello che ho scritto poco fa riguardo ai test psicologici? Ebbene, questo caso non fa eccezione. L'MBTI (indicatore di personalità Myers-Briggs) è il test psicologico derivato dall'intuizione di Jung. Sviluppato negli anni '40 da una studentessa di Psicologia (Isabel Myers-Briggs), subito dopo la pubblicazione del saggio di Jung, il suo obiettivo iniziale era quello di aiutare le donne Americane a trovare l'occupazione lavorativa più adatta, in un periodo storico in cui quasi tutti gli uomini erano stati mandati al fronte Europeo a combattere la Germania Nazista.

Tipi Psicologici, una guida un po' insolitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora