Sono passati due anni da quando Cerebrolexis iniziò a far parte del nostro mondo. Una malattia spregevole, che negava di ogni umanità la gente del ventunesimo secolo. Il primo infetto venne contagiato durante lo scavo di fondamenta profonde vari metri nella terra di Nagasaki, Giappone. Le radiazioni avevano mutato per decenni questo virus interrato, che privava inizialmente della rigenerazione cellulare. Successivamente gli negava l'onnivorismo, riducendo l'infetto ad un carnivoro insaziabile, per poi renderlo anche incapace di comunicare con gli altri per il distacco delle corde vocali. Il trasferimento della malattia avveniva inizialmente per il contatto di liquidi infetti, tra cui saliva, sperma, sangue o acqua stagnante in cui il virus aveva proliferato per giorni; successivamente la possibilità di viaggiare in gocce d'acqua provocate da tosse, o anche dal semplice alito diventò reale con l'esposizione e l'assimilamento dell'influenza comune. Il virus da allora entrò nella scala delle malattie più infettive della storia, per quanto questa malattia provochi rabbia, odio e la voglia matta di uccidere. Gli infetti non sono da sottovalutare per il fatto che la malattia rende muti e incapaci di comunicare, tuttavia non ha effetti sul quoziente intellettivo e sull'intelligenza umana; ha solo la particolarità di non permettere la collaborazione, o la creazione di un gruppo di infetti per la scarsa possibilità di comunicazione e le uccisioni da infetto a infetto.
La creazione di una cura, fin dal primo infetto, è stata prioritaria, ma a distanza di due anni i laboratori che la ricercavano sono stati tutti chiusi per infezioni tra il personale e quindi vari cadaveri di cui sbarazzarsi. Gli infetti attualmente sono circa uno o due miliardi, e chi non è infetto si è rifugiato in campagna, dove, come ai tempi della peste, si riusciva a sopravvivere aspettando che la tempesta passasse. Ma tutto stava per cambiare. Solo che io non lo sapevo ancora.
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No escape
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