La scrittura,
che dono maestoso della vita.
Attraverso essa vi è la possibilità di creare immagini solo grazie al ricorso di parole che si reputano più adatte rispetto ad altre, e nel contempo un vero e proprio catapultamento involontario verso una dimensione non terrestre. Come se per pochi istanti vi fosse un distacco totale dalla realtà e si provasse, per un arco temporale del tutto indefinito, una sorta di sollievo nel farlo.
Che si tratti di semplice e comune lettura o un qualcosa di più particolare e profondo proprio come la scrittura.
Sin dal principio riuscii a trovarvi conforto.
Spesso più di quanto ne potessi provare parlando con una qualsiasi persona nel mondo o a me strettamente legata o vicina, che fosse.
"Insolito eh?" Pensai.
Com'era possibile un qualcosa del genere? Parole, spesso sparse a volte su brandelli carta ed a volte trascritte tramite l'ausilio di una tastiera virtuale.
Di questo si trattava apparentemente.
Tale affermazione sembrava essere in perfetta concordanza con la maggior parte delle persone, quantomeno.
Tuttavia, non lo era per me.
Mai lo fu.
Sin dal principio dopo aver avuto l'onore di entrare a contatto con mondi diversi descritti da autori differenti per epoca e genere, domandavo a me stessa come fosse concretizzabile con delle semplici parole, qualcosa del genere.
Ed era un po' come un circolo vizioso: più mi era concessa lopportunità di relazionarmi con la dimensione della lettura, più in cuor mio sentivo accrescere una sensazione di stupore dinanzi quella che, ad oggi, reputo pura e chiara magia.
Non solo. Trovavo conforto in lemmi che non mi appartenevano ma che, tuttavia, erano nel contempo un po' miei.
Ambiguo anche questo, eh?
Sentire proprie, parole designanti sensazioni e mondi altrui, quindi non di mia proprietà effettiva.
Ciononostante, era così.
Ad oggi, immagino siano state quella consapevolezza e sensazione da me possedute per lungo tempo, il punto d'inizio della mia stesura.
Anch'io, proprio coloro che ero solita leggere e comprendere, avevo intenzione di mettere per iscritto qualsiasi emozione da me provata, pensiero o idea che fossero.
Così, senza alcun dubbio, feci.
Volta dopo volta, ciò che presumo fosse il mio metodo di scrittura prendeva vita, in una maniera così spontanea e naturale che nemmeno fui in grado di capacitarmene.
Essa andava migliorandosi, un po' come se crescesse parola dopo parola.
Anche se, in tutta sincerità parlando, non so se tale crescita fosse una semplice manifestazione del mio sviluppo quotidiano che è parte di un ciclo vitale prestabilito e basta.
Un po' come una forma di dogma di natura non legale ma spontanea.
"Che fosse così di tanta importante scoprire il fondamento ed il collegamento di tale miglioramento e cambiamento?" Non credo.
Ciò che scrivevo, o quantomeno quello che provavo a rendere qualcosa di leggibile e concreto era l'unica cosa ad avere rilievo.
A dispetto di quale fosse la risposta vi era una certezza insita nella mia persona e cardio:
Scrivere, cose di poca rilevanza, concretezza o quel che fosse, diventò un qualcosa di cui non potei più fare a meno.
Un tassello mancante nella mia vita che, finalmente; aveva trovato il suo posto d'appartenenza.
Quale migliore sensazione se non questa?
Non nego che scrivere, indipendentemente dal posto in cui lo si fa, può risultare difficile, faticoso come una dura scalata di un monte dalle dimensioni immense.
Tante volte lo è stato.
Ma la sensazione di sollievo finale a lavoro finito era un po' la luce che contrastava il buio da cui, talvolta, ero solita essere pervasa ed anche la forza motrice del mio essere inarrestabile nella stesura di tutto ciò che è all'interno della mia persona.
E specialmente non aveva prezzo.
Quindi, nonostante delle cadute, continuai a farlo.
Condividere ciò che ero solita scrivere non fu per nulla semplice inizialmente, anzi fu tutt'altro.
Spesso vi erano fraintendimenti di ciò che era mia reale intenzione trasmettere, poco tatto alla base del lettore (che ad oggi riconosco come persona non adatta per captare determinate mie emozioni o messaggi) e sicuramente una mia inesperienza che, nondimeno, con il tempo andò scemando, tramutando in un qualcosa di più concreto e dalle fondamente molto solide.
[Così forse faceva anche la mia persona].
E quindi, tempo trascorrendo, andavo avanti assumendo consapevolezza di chi fosse più o meno adatto per poter rivestire il ruolo di lettore, delle mie debolezze e punti di forza ma in particolar modo di quanto, a dispetto di qualsiasi cosa, fossi in grado di mettere in ogni singolo lemma e conseguentemente del fatto che non avrei mai dovuto cessare di far ciò.
Vi sono persone dotate di una sensibilità maggiore rispetto ad altre, come ve ne sono altre ad esempio che posseggono più ricchezze materiali.
Non si tratta di una critica bensì di un'osservazione di un fatto ovvio.
Di conseguenza vi era chi possedeva tale fortuna e chi altre di diversa natura.
Ed io, in cuor mio, mi rispecchiavo nella prima opzione. Momento dopo momento accresceva in me tale consapevolezza.
"Perché rinnegarla quindi o vergognarsene?
Non vi era in tale sensibilità e diversità un concetto di meraviglia strettamente correlato?"
Suppongo di sì.
Non lo avrei più fatto.
Anzi, fieramente sarei andata in giro mostrando cosa scrivessi, battendomi certamente con critiche, ma lo avrei fatto ugualmente.
La scrittura, per chi sa captarla, può essere più di quanto affrettatamente si possa esordire sia.
Non si trattava semplicemente di essere in grado di creare mondi e dimensioni ultraterrene, ma di qualcosa molto più ampio.
Oltre che donare conforto, era capace di salvare la vita o riempirne gli spazi vuoti.
Così fu con me.
La scrittura mi ha salvato la vita, dando un senso a tanti interrogativi posti in precedenza e rendendomi cosciente del fatto che non vi era alcuna forma di sbaglio nella mia diversità e sensibilità.
Anzi, era un dono che avrei dovuto tenere caro, come il più prezioso degli omaggi fatti dalla vita.
E lo avrei fatto sempre a partire da quel momento.

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you're not alone🎈.
Não FicçãoA volte scrivo. Altre trascrivo semplicemente ciò che il mio cuore detta alle mie mani. La scrittura mi ha salvato la vita🎈.