Capitolo 4, Hardin

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È sabato, mi sono appena svegliato e trovo tutti che dormono, che bello il silenzio che c'è quando Emery ed Auden dormono. Preparo la colazione e, come non detto, mi ritrovo Emery in piedi vicino al tavolo, ha un'aria un po' strana, soprattutto da come è vestita, evidentemente questa notte avrà sentito caldo...perchè addosso ha solamente una canotta e delle mutandine, eppure siamo in pieno inverno.
Non mi soffermo troppo su com'è vestita e le chiedo subito perché ieri sera ha avuto quella reazione eccessiva, <Non fare finta di niente, lo so che te l'ha detto la mamma>, le faccio cenno di no, ma mi lancia uno sguardo di sfida e capisco che è inutile mentire, <Si...ok, hai vinto tu>, mi fa un sorrisetto e io riprendo il discorso.

<Dopo tutto questo, cosa hai intenzione di fare?> le chiedo

<Non lo so...> risponde, e dal tono con cui mi risponde sembra distrutta e capisco che la devo consolare in qualche modo

<Se vuoi vado dai genitori di Cole a farci quattro chiacchere> ma ovviamente se chiedete delle consolazioni da me, scusate, ma non sono il tipo, ci riuscivo a malapena quando Io e Tessa eravamo ragazzi, quindi non voglio fare qualche flop in questo momento.

Quando finisco la frase mi guarda come se io potessi spaventarmi di ció che sta per dirmi, ma io le faccio cenno di parlare <Non mi arrabbieró per ció che dirai, te lo prometto.>

<Allora...sapevo che prima o poi l'avresti scoperto, ma non avrei mai pensato che l'avessi potuto scoprire da me...>inizia, si ferma un istante, ci ripensa e poi continua
<La mamma mi ha parlato tanto di un tuo vecchio amico, me ne ha parlato in modo molto spregevole, mi ha detto varie volte che tu odi questo tizio, e che una volta gli hai addirittura rotto il naso...>
Appena finisce di parlare, mi viene in mente Zed, quel figlio di puttana, quello che ha cercato di rubarmi la MIA Tessa.
In tutto questo, peró cerco di capire cosa centri Zed.

<Quello lì, quello che odi tanto, è...il padre del mio ragazzo, anche se non so se si puó definire ancora il mio fidanzato>

<Zed?!> rispondo tirando un urlo, peró poi mi rassetto perchè sto parlando con mia figlia e non voglio che lei veda tirar fuori il peggio di me

<Papà calmati, capisco che lo odi, peró non esagerare, te l'ho solo detto per farti capire che non credo che ti converrebbe andare dai genitori di Cole, visto il rapporto che hai con mio suocero...> Finisce la frase con un sorrisetto furbo e lì capisco che ha pronunciato l'ultima parola per provocare una reazione in me, ma fingo:

<Non nominare più quella persona in quel modo> lo dico con un tono di voce potente e a quel punto anche lei capisce che sto scherzando, e incominciamo a ridere.

Dopo un po', se ne va il buon umore da Emery e vedo che ha gli occhi lucidi, sta per piangere e mi sento alquanto inutile in questo momento, perchè sto rimanendo qui a fissarla, devo fare qualcosa.
La abbraccio,<Tranquilla piccola, ti prometto che si risolverà tutto.> Non usavo la parola "piccola" da quando io e Tess avevamo 20 anni. Lei ricambia l'abbraccio, si alza in piedi, si appoggia al mio petto e le scendono le lacrime. Da tanto tempo, nessuno apparte Tessa, è venuto a piangere da me, gliela faró pagare a quel coglione, so che ho promesso ad Emery che non andró da Zed, ma ci andró, ci devo andare, non voglio che mia figlia pianga per il figlio traditore di Zed.

Mentre restiamo abbracciati, sento dei passi avvicinarsi verso la cucina, capisco che è Tessa, perchè appena ci vede si ferma, anche se non riesco a vederla in faccia, perchè sono di spalle, sono sicuro che sopra la sua faccia ci sarà un sorriso a 32 denti.

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