II. Dove andrai tu, andrò anch'io

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Rose chinò anch'ella lo sguardo sul suo polso sinistro, cerchiato da un lieve rossore.
Come il segno bianco lasciato da un braccialetto quando si è abbronzati.
-Albus sei un coglione!- sbottò Scorpius avvicinandosi ad ampie falcate al suo migliore amico -Ti rendi anche solo vagamente conto di ciò che hai appena fatto?!-
Albus esitò un momento prima di rispondere.
-Devo aver sbagliato incantesimo- si difese -Oh Salazar, mi dispiace un sacco!-
-Devi aver sbagliato incantesimo?! Merlino, hai fatto un incantesimo di unione al posto di una trasfigurazione umana! Non si può sbagliare una cosa del genere!-
-Cosa vuoi che ti dica? Ovviamente vi aiuterò a risolvere questa situazione!-
-E ci mancherebbe Albus!-
-Ora basta! Finitela di comportarvi come dei bambini del primo anno e parlatene civilmente!- esclamò Rose guardando intensamente i due Serpeverde che però continuavano a guardarsi in cagnesco.
Quella sbuffò ed estrasse la bacchetta.
-Protego!- declamò creando uno scudo che separò i due ragazzi, i quali si voltarono finalmente a guardarla.
-Qualcuno vorrebbe spiegarmi cosa sta succedendo?- domandò sfinita alternando lo sguardo tra suo cugino, che lo abbassò, al biondo -Malfoy?-
Scorpius sospirò frustrato e spostò malamente una sedia e vi si sedette, mentre quella scricchiolava.
-Albus ci ha fatto un incantesimo di unione- spiegò senza guardarla.
Rose non poté evitare di alzare gli occhi al cielo.
-E questo lo avevo capito- e si indicò il polso
-ma...-
Chinò per un attimo lo sguardo, imbarazzata e mordicchiandosi il labbro inferiore.
-C'è qualcosa che devi confessare Weasley?- non riuscì a trattenersi Scorpius, che ghignò.
-Oh e va bene- lei lo guardò piccata -non so niente degli incantesimi di unione, d'accordo?-
Lui sorrise soddisfatto.
-Malfoy- lo chiamò ancora.
-Si?-
-Puoi parlarmi dell'incantesimo?-
Il ragazzo inarcò un sopracciglio.
-Quali sono le paroline magiche?- chiese come se stesse parlando con una bambina.
Rose guardò disperata Albus che si limitava a guardarli con una luce strana negli occhi.
La ragazza sbuffò, poi sorrise.
-Se non me lo dici, ti schianto- disse soddisfatta.
-Scoprirai che sarebbe controproducente-  commentò piano Albus, tanto che nessuno lo sentì.
-Weasley, le buone maniere!- rise divertito Scorpius.
-Per favore- si obbligò a dire allora lei.
Il biondo le sorrise.
-Se due persone vengono legate da un incantesimo di unione, sono costrette a stare sempre vicine. Perché la distanza nuocerà loro- spiegò.
-E io e te dovremmo stare sempre insieme?!- esclamò lei con la voce salita di alcune ottave
-Scordatelo!-
-Weasley, parli come se fosse colpa mia, quando invece non lo è affatto-
-Anche se è stato Albus a fare l'incantesimo, ciò non toglie che sia stato tu a proporre lo scambio di corpi!-
-Queste tue accuse mi feriscono-
Lei lo guardò male mentre il ragazzo si sedeva ancora più scompostamente.
-Scusa Rose- disse infine Albus, dopo minuti di silenzio -e scusa anche te Scorpius-
Il ragazzo fece un gesto con la mano, e scosse la testa, apparentemente perso nei suoi pensieri.
-Io non ci credo- asserì invece la ragazza, cominciando a raccogliere le sue cose e metterle nella sua borsa.
-Come?- esclamò il moro con gli occhi sgranati.
-Per quanto anch'io voglia essere del tuo stesso parere, Weasley- convenne il biondo -non posso che trovarmi in disaccordo con te. Ma dico, lo hai visto o no il nastro che ci ha legato i polsi?-
Lei scosse la testa cominciando ad avviarsi fuori dalla classe.
I due ragazzi si scambiarono un'occhiata e poi si affrettarono a seguirla.
-Non mi convincerete del contrario- informò loro, convinta -io non credo che l'incantesimo sia vero-
-Rose fermati, per favore!- tentò Albus -Non potete stare lontani d'ora in poi!-
-Ah si? Vuoi vedere?-
Lei si voltò di scatto e puntò contro di loro la bacchetta.
-Immobilus!- gridò per poi sparire dietro ad un angolo del castello.
-Ora capisci perché non la sopporto?- chiese ironico Scorpius.

*********

Albus guardò la chioma bionda del suo migliore amico sentendo all'interno di sé una strana sensazione.
Un fremito di eccitazione misto a paura.
Avrebbe funzionato?
Si guardò intorno e notò con sollievo che la sala comune di Serpeverde era quasi completamente vuota, eccezion fatta per Scorpius e alcuni bambini del primo anno intenti a giocare a gobbiglie.
-Ehilà- esordì il moro sedendosi accanto all'amico.
Il ragazzo si limitò a sfogliare il libro che stava leggendo e Albus, dato ciò che scorse tra le pagine, pensò dovesse trattarsi di un poema epico.
L'Iliade probabilmente.
-Andiamo Scorp, non puoi evitarmi per sempre- insisté il giovane Potter.
-Sappi che sono ancora arrabbiato con te- comunicò Scorpius senza guardarlo -e ci resterò per molto molto tempo-
-Su dovresti prendere tutta questa situazione con filosofia!-
Il biondo chiuse di scatto il libro e lo fulminò con lo sguardo.
-Temo di starla prendendo con troppa filosofia- borbottò a mezza voce.
Un incantesimo non avrebbe di sicuro aiutato il giovane Malfoy a fare chiarezza sui pensieri che da giorni gli arrovellavano il cervello.
O forse avrebbe fatto l'esatto contrario?
-Non era mia intenzione fare quell'incantesimo- disse a bassa voce Albus, dopo un attimo di esitazione, come se stesse scegliendo che parole usare -non so cosa mi sia passato per la testa-
Scorpius sospirò sprofondando nel divano verde-argento.
-Però potrebbe essere un'occasione per provare ad andare d'accordo- propose il moro al che, il biondo inarcò un sopracciglio divertito.
-Tu sai vero che se la Weasley potesse, mi affatturerebbe non appena i nostri sguardi si incontrassero?- chiese ironico.
-Non se sapesse quali sono i vincoli dell'incantesimo di unione-
Gli occhi di Albus brillavano.
Immediatamente Scorpius si raddrizzò.
-Cosa intendi?- scattò.
-Credevo sapessi tutto sull'argomento-
-Al, non è il momento di imitare tua cugina. Per favore, parla-
Il moro sta volta lo guardò davvero sorpreso.
-Tu non sai di cosa sto parlando?- fece -Beh... se uno dei due si fa male, l'altro percepisce il suo dolore come se fosse il proprio. Come se foste sempre connessi, ogni secondo, ogni minuto, ogni ora. Sempre-
-Quindi se io, per esempio, giocando a Quidditch mi facessi male- suppose l'altro
-anche lei sentirebbe il mio dolore?-
Lo disse con una strana sfumatura nella voce, come di preoccupazione.
Albus annuì sconfortato.
-Ve l'ho detto, mi dispiace- si scusò per l'ennesima volta -se ci fosse un modo per sciogliere l'incantesimo io...-
-Troveremo un modo, anche perché se non ci riuscissimo, la Weasley ci ucciderebbe. O meglio, ucciderebbe te, io sarei già morto. Forse dovremmo...-
Scorpius non finì mai la frase perché la sua mano scatto verso il polso destro.
Fece una smorfia di dolore soffocato.
-R...Weasley- disse immediatamente -sta male-
-Aspetta, ragioniamo. Non sta male per forza- lo fermò Albus, prendendo quella frase come una piccola vittoria personale -la lontananza vi potrebbe creare dolore, e ora Rose è lontana da te da parecchie ore-
Il giovane Malfoy lo guardò stralunato.
-E questo cosa vorrebbe dire?- chiese -Che io e lei dovremmo stare appiccicati come Julie Beauvale vorrebbe stare con te? Come Kit vorrebbe stare con Izzy? Come delle cozze?-
-Non è il momento Scorpius!- trillò il giovane Potter -Ti devo portare immediatamente da Rose o vi farete male sul serio!-
-E dove è adesso?-
Albus si lasciò sfuggire un sospiro.
-Nella sua sala comune, probabilmente- disse
-nella tana del lupo-

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