IX. Separare la mia anima

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-Scorpius...- disse una voce -ehi Scorpius-
Il ragazzo in questione si voltò dall'altra parte del letto, serrando gli occhi.
-Scorp, sei sveglio?-
Quello mugugnò qualcosa e si premette un cuscino in faccia, sospirando.
-No- sibilò -Albus, no-
Albus alzò gli occhi al cielo, stendendo le braccia lungo il corpo e guardando il soffitto.
-A quanto pare sei sveglio, quindi...- iniziò.
Scorpius prese il cuscino e lo rimise al suo posto, sprofondandoci poi con il volto.
In realtà era tutta la notte che non chiudeva occhio, perché ogni volta che si addormentava sognava sempre lei.
Rose.
E quindi si svegliava chiedendosi quale diavolo di incantesimo la rossa gli avesse fatto.
Con quale assurda magia l'aveva fatto innamorare?
-Penso che dovremmo parlare- continuò Albus con insistenza.
Scorpius sospirò borbottando qualcosa a bassa voce e poi si voltò verso l'amico.
-Di cosa? Sai, sono la bellezza delle quattro del mattino!- disse sarcastico.
-Di Rose- rispose l'altro serio.
Il biondo divenne di pietra, impallidendo, e ringraziò Merlino per l'oscurità della stanza.
Si sforzò di tirare fuori il suo solito tono annoiato e disinteressato.
-Weasley... e perché dovremmo parlare di lei?- chiese.
-Perché dovremmo parlare di ciò che c'è tra voi-
Questa volta Scorpius arrossì, ma il ringraziamento a Merlino la fece lo stesso, per la seconda volta.
-Credo che l'odio che proviamo nei confronti l'uno dell'altro non sia poi così rilevante- ostentò -almeno, non dopo sette anni-
-Se non fosse che non vi odiate, affatto-
-Ah no? Cos'è, siamo gemelli separati alla nascita?-
-Voi provate qualcosa l'uno per l'altra-
Albus accese la lampada che aveva sul comodino.
Scorpius socchiuse gli occhi per l'intensità con cui la luce lo colpì.
-E sentiamo, cosa te lo fa credere?- ostentò abituandosi al chiarore.
Il moro schioccò la lingua.
-Il tuo comportamento. Come la guardi-
Albus intensificò il suo sguardo smeraldo.
-Scorpius, sei il mio migliore amico da sette anni e in tutto questo tempo non hai mai guardato una ragazza come guardi Rose-
-Tu... io... è così evidente?-
Il giovane Potter sorrise.
-No, sono io che sono dotato di un'intelligenza superiore- disse.
Scorpius fece un piccolo sorriso.
-Ehi, guarda che io approverei la vostra relazione- disse all'amico posandogli una mano sulla spalla.
-Quella che non la approverebbe sarebbe lei- commentò il biondo, poi sospirò.
-L'ho sempre trovata una ragazza carina, nella media- raccontò con lo sguardo perso nei meandri della sua mente, tra i ricordi -e stuzzicarla era così divertente e in un certo senso mi appagava. E poi ha subito un cambiamento: dopo l'estate del quarto anno è diventata più alta, più longilinea e con le curve al punto giusto. Ed è stato in quel momento che l'ho davvero guardata. Non l'ho più guardata come la cugina del mio migliore amico ma come una ragazza vera e propria.
E credo di essermi innamorato di lei-
Albus faticava a non mostrare tutta la sua gioia, tutto ciò per cui aveva tanto lottato, per cui aveva tanto sperato ed era pure arrivato a fare...
Un momento, Scorpius si era interrotto.
Eh no, Albus voleva sapere cosa fosse successo: per confermare le sue supposizioni almeno.
-E poi cosa è accaduto?- domandò.
-L'ho baciata-
Il moro si finse stupito.
Credevo... sì insomma... ero convinta di odiarlo, eppure mi ha baciata. Scorpius Malfoy mi ha baciata.
Le parole di Rose ancora fresche in mente.
Albus non avrebbe mai pensato di riuscire a far confessare entrambi, considerando i due caratteri; eppure c'era riuscito e non era mai stato così felice.
Okay, forse quando aveva baciato Cecily... ma quello era un momento magico e personale.
Qui si trattava dei suoi migliori amici.
-E ho capito che tutto ciò che provavo con lei non l'avevo mai provato con nessuna- ammise Scorpius -è impossibile da spiegare. Mi fa provare sensazioni del tutto nuove, così intense, che davvero a volte temo mi faccia morire prima o poi. Come fa una ragazza sola a fare così tanto in così poco tempo?-
Il moro scoppiò a ridere.
-Oh no, Scorpius, è qui che ti sbagli di grosso- disse -non una ragazza: Rose. Solo lei sarebbe stata in grado di fare ciò che ti ha fatto-
-E ora capisco anche perché la stuzzicavo sempre, il vero motivo: era - non ci credo, lo sto per dire davvero - una maschera sui miei sentimenti-
-E cosa pensi di fare ora?-
-Non darmi per vinto. Se c'è anche solo la remota e più piccola possibilità che lei provi lo stesso che provo io, non posso lasciarmela sfuggire-
-Io penso proprio ci sia-
Scorpius guardò l'amico e i suoi occhi grigi si illuminarono.
Fu allora che si buttò a peso morto sul letto e chiuse gli occhi con un sorriso che gli aleggiava in volto.
E per la prima volta, il volto che gli comparve dietro le palpebre chiuse non fu quello di Rose.
Ma di sua madre, che lo guardava con rimprovero come se stesse sbagliando tutto.
Il suo sorriso si spense.

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