VIII. Due fuochi

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Rose si strinse nel cappotto, rabbrividendo e affrettando il passo.
La professoressa Gray aveva proprio delle falcate ampie.
-Stavi dicendo?- domandò.
-E dopo che sei svenuta, Albus non ci ha visto più- spiegò Cecily scoccando un'occhiataccia al ragazzo.
-Cosa devo dire- sorrise innocente lui -ho un grande senso di protezione-
-Dico solo che potevi evitare di picchiarlo, magari andando dalla preside-
La ragazza sfiorò lo zigomo di Albus, lievemente violaceo.
-Ed evitare di farti male- sussurrò.
-Ehi io sto bene, non ho sentito nulla. Sul serio, non mi ha fatto male- si voltò a baciarle il palmo della mano.
Rose si sentì a disagio, circondata da quell'atmosfera romantica.
Si sentiva un po' come la terza incomoda.
Okay, effettivamente a mente lucida si sarebbe accorta di esserlo, eppure in quel momento no, essendo ancora leggermente stordita sugli eventi di qualche sera prima.
-E tu non ci hai detto come stai- la riprese Cecily incrociando le braccia al petto, mentre proseguivano verso la stazione di Hogsmeade, per andare a Londra per la famosa gita di Babbanologia.
La rossa si strinse nelle spalle.
-Confusa- ammise -soprattutto dal sogno che ho fatto la sera stessa-
Albus si voltò a guardarla.
-Hai voglia di parlarne?- chiese e lei annuì.
Prese un respiro profondo, e raccontò.
-Ero in una stanza piena di specchi, era davvero inquietante- spiegò -ed ecco che ad un certo punto sono comparsi i miei genitori: non riuscivo a toccarli, come se lo specchio fosse una specie di barriera che ci separava.
Ed improvvisamente hanno cominciato a soffocare e dalle loro labbra usciva il nastro che mi aveva unita a Malfoy.
Poi sei comparsa te, Cecy, e stavi affogando; e infine tu Al.
Una fiamma ti colpiva e tu diventavi cenere.
E poi...-
Si morse la lingua appena in tempo, prima di rivelare qualcosa di compromettente.
-E poi?-
Senza l'amore la vita sarebbe come un'eterna notte fatta di buio e ombre.
Rose decise che non aveva senso non rivelare la parte finale del sogno: dopotutto aveva già confessato ad Albus cosa pensava di provare per Scorpius e molto probabilmente Cecily lo aveva capito da tempo.
-Malfoy- sussurrò - che veniva trafitto da una freccia-
Poi corrugò la fronte.
-È stato un sogno strano- disse -e non solo perché le persone che amo di più morivano, anche perché... sapete quei sogni dove pensi di esserti svegliata eppure non è cosi? Stai ancora sognando?-
-A Scorpius capitava molto spesso dopo la morte della madre- il volto di Albus si rabbuiò
-si svegliava di notte urlando, stretto tra le coperte pensando l'incubo fosse finito e invece stava ancora sognando-
E io come facevo a saperlo?, pensò Rose.
O meglio, nel sogno lui le raccontava quelle stesse cose, ma non poteva essere vero.
I sogni sono dettati dal nostro inconscio e il suo come diavolo aveva fatto a fare in modo che lo Scorpius del sogno le raccontasse ciò che poi era la verità?
Non c'era spiegazione.
Perse un battito.
Una spiegazione c'era, c'era eccome.
Non era stato un sogno.
-Se vuoi confidarti come me puoi farlo, va tutto bene, Scorpius. Stiamo sognando, non è vero?-
-Si, è solo un sogno-
E se non lo fosse stato?
E se Scorpius le avesse semplicemente dato ragione per qualche motivo?
Questo spiegava anche perché la mattina dopo si fosse svegliata con la maglietta di lui indosso e il suo profumo che le aleggiava intorno.
E la parte di letto affianco a lei ancora calda.
Scorpius le era stato accanto tutta la notte, aveva vegliato su di lei scacciando via i brutti sogni come un acchiappasogni.
Le venne spontaneo sorridere, posandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Eppure questa ricadde sulla sua guancia rosea.
Corrugò la fronte guardando di lato.
Scorpius le sorrideva mestamente, facendo spallucce.
-Non guardare me- disse -ti ho solo dato una mano-
-Cosa intendi?- inarcò un sopracciglio facendo per rimettersi il ciuffo dietro l'orecchio.
Lui la fermò.
-Lascialo così- le sorrise -sei più bella-
E sparì nella folla di studenti del corso di Babbanologia.
Rose guardò il punto in cui prima egli si trovava, interdetta.
Quel ragazzo era davvero incredibile.
Le venne da ridere.
-Mi stavi dicendo, Rose, che hai trovato un libro sul tuo comodino?- Cecily comparve al fianco della rossa posandole una mano sulla spalla.
-Si- rispose -non ho idea di chi possa averlo messo. Non è molto conosciuto tra i maghi-
-E sarebbe?- fece Albus.
-Canto di Natale, Dickens-
Sorrise, come sempre quando parlava di libri.
-Io conosco qualcuno che lo adora, è il suo libro preferito-
Rose si voltò incuriosita verso il cugino.
Albus realizzò e sorrise.
Sapeva perfettamente chi aveva fatto quel piccolo e misterioso regalo alla migliore amica.
-E chi è?- fece lei emozionata -Lo conosco?-
-Oh, direi proprio di sì- fece lui -è Scorpius-

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