"Ti Aspetto,-Marco"
Avevo letto e riletto quella frase milioni di volte prima di capacitarmi del fatto che fosse vera, che realmente ero davanti ad un mazzo di rose stupende e che, al contrario di come pensavo, non si era volatilizzato nel nulla come un anno fa.
Quel "ti aspetto" per me e la mia mente contorta poteva avere miliardi di significati che probabilmente lui neanche pensava, infondo non ci conoscevamo quasi per nulla...
Nel retro del biglietto c'era scritto anche un numero, il suo quasi sicuramente.
Non avevo esitato neanche un secondo a rispondere a quel gesto così carino che avevo apprezzato da morire...
Le volte che Paulo mi aveva regalato dei fiori si potevano contare nelle dita di una mano, e mezzo mezzo avanzerebbero pure.Come si inizia un messaggio di ringraziamento da indirizzare a qualcuno che ti interessa dopo anni?
Avevo scritto e cancellato più volte prima di decidere quello definitivo, di certo non potevo fare la figura della scema dicendo: "Hey, grazie per i fiori, molto carini". Sembrava non me ne importasse nulla e che lo stessi liquidando.
Alla fine avevo deciso semplicemente di essere spontanea e scrivere le prime cose carine che mi passavano per la testa.A: Marco Asensio
"Presumo che il Marco dei fiori sia tu... ti ringrazio per il pensiero, sono bellissimi e non dovevi assolutamente disturbarti. Però se è questo il trattamento che mi spetta quando torno dalla Spagna, mi sa che verrò più spesso a Madrid."
Marco
Una notifica di un messaggio.
Sconosciuto.
Prefisso italiano.E io che pensavo di aver fatto una grandissima cazzata...
Non sapevo come muovermi, allora ho deciso di stare sul classico, una cosa non troppo impegnativa ma che al tempo stesso lasciasse un segno.
Dal giorno della cena non c'era minuto in cui la mia mente non fosse fissa su di lei, dovevo rivederla, avevo necessità di scoprire di più su di lei ed ero stanco di chiedere ad altri, volevo arrivare più a fondo a questa cosa e ce l'avrei fatta in un modo o nell'altro.A: Lola Conti
"Beh, quando vuoi io sono qui. Mi farebbe piacere una tua visita, in più abbiamo un discorso in sospeso noi due"
Era incredibile come un solo messaggio poteva darmi una scarica di adrenalina così forte, non riuscivo a togliermi quel sorriso da ebete dalla faccia e a Valdebebas tutti se ne erano accorti.
Nonostante cercassi di svolgere il mio allenamento nel modo più normale possibile, c'era sempre il pensiero fisso di lei che mi deconcentrava.Rientrando nello spogliatoio a fine sessione ero diventato l'argomento gossip del giorno che sicuramente si sarebbe prolungato per tutto il mese.
<<Chenchoooo... senti un po', ma il goal in finale di Champions non ti è bastato? Vuoi devastarli ancora di più portandogli via il loro prezioso gioiellino?>> chi poteva uscirsene con questa frase se non Ramos?
<<Basta ragazzi, davvero>>
Ero infastidito dal loro comportamento, l'avevano tirata troppo per le lunghe... in più non sopportavo il modo in cui puntualmente sottolineavano il suo "nomignolo".
Paulo Dybala era la Joya bianconera, e lei di conseguenza veniva chiamata allo stesso modo.
Era assurdo come tutti la chiamassero ancora così anche dopo la rottura, io sarei infastidito al suo posto, ma forse a lei non importava...
Non ho proferito parola per il resto del tempo, ero entrato in doccia senza dar confidenza a nessuno, più pensavo al legame che poteva esserci ancora tra di loro e più mi infastidivo.
Durante queste settimane avevo visto diversi suoi post sui social, con i ragazzi della squadra certo, però lui era sempre presente, se il nostro rapporto dovesse in qualche modo evolversi mi sa che dovrò fare l'abitudine ad averlo sempre in giro.Vinovo
Intanto, al JMedical alcuni ragazzi della rosa bianconera stavano svolgendo alcuni controlli di routine, Marchisio da un po' di tempo accusava problemi al ginocchio, Khedira reduce dall'infortunio andava via via riprendendosi, e poi due lettini più avanti, Paulo e Douglas Costa si divertivano a punzecchiare i poveri malcapitati.
<<Bene, quindi che si fa sabato?>> esordisce la Joya
<<Io non ho voglia di andare a cena fuori, preferirei star tranquillo a casa, se per voi non è un problema possiamo fare anche a casa mia>>
Avevano tre giorni di riposo, e come erano soliti fare, in uno di questi si riunivano tutti per passare una serata insieme.
Era raro che andassero in qualche ristorante, succedeva solo quando qualcuno dei ragazzi doveva offrire per qualche motivo, per il resto una volta a testa si faceva il giro della casa ospitante.
Avevano iniziato a mandare messaggi audio sul loro gruppo, erano all'incirca quaranta persone contando membri della squadra e compagne, quando girava lo scherzo ci si ritrovava inondati di sms, ma alla fine a loro piaceva così.
Man mano che ragazzi e ragazze rispondevano e si attrezzavano di babysitter per i piccoli, ci si iniziava a mettersi d'accordo su chi doveva portare cosa e, fondamentali, i vari passaggi in macchina.
Non mancava praticamente nessuno, quando poi Lola aveva stupito tutti con la sua risposta." Ragazzi belli, perdonatemi ma sono fuori questo weekend"
Lola non aveva saltato neanche una cena di squadra, mai, neanche quando stava male, perciò i ragazzi avevano iniziato a chiederle spiegazioni, alcuni pensavano dovesse andare a Milano da Patrick, ormai quel ragazzino era abituato a frequentarli spesso, e loro ad averlo in giro più del dovuto fuori dal campo, ma non era un problema, era il benvenuto nelle loro occasioni informali e Lola lo sapeva bene.
Alla fine, dopo le continue domande, aveva risposto semplicemente che doveva andare proprio fuori paese per lavoro... in Spagna.<<Non so voi, ma a me questa cosa non piace>>
Paulo la conosceva come il palmo della sua mano, percepiva ogni suo cambiamento d'umore e, suo malgrado, ogni qualvolta mentiva.
Sapeva benissimo che bastava che la guardasse per farle vuotare il sacco su tutto, loro erano così... le uniche due persone che messe l'uno di fronte all'altro non riuscivano a mentirsi.
Non ce l'aveva davanti, ma iniziava a pensare che ci fosse qualcosa che la stesse allontanando da lui ancora più di prima.<<Pau, Dios mìo! Ce l'ha detto due giorni fa che doveva andare in giro per lavoro, dovresti smetterla di controllarle ogni minimo passo, rassegnati, è la sua vita e ne fa ciò che vuole>>
Douglas non riusciva più a sopportare questa gelosia morbosa che Paulo aveva nei confronti di Lola. Era come una sorella per lui, e non tollerava come l'argentino cercasse in tutti i modi di tenerla intrappolata senza via d'uscita a lui e alla sua vita. Tutti sapevano che nessuno dei due era riuscito ad andare avanti, che quella relazione finita era uno scoglio insormontabile, pensavano infatti che sarebbero tornati insieme prima o poi... nessuno dei due era solo dentro o solo fuori, alternavano giorni comportandosi come una vera e propria coppia, ad altri in cui c'era il gelo più totale fra loro.
Questa situazione era destabilizzante per entrambi, nessuno dei due si decideva a lasciare la presa, solo che Paulo lo dimostrava di più e Lola soffriva in silenzio il distacco.
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Lo Que Necesitas // Marco Asensio
Romance// Spin Off della mia storia su Paulo Dybala "...Speak Now"// > (Claudio Marchisio) > (Lionel Messi) > (Patrick Cutrone) > (Àlvaro Morata) > ...