Lost Flowers || Eremika ||

Hanagakieta

⚠️ATTENZIONE: questa storia è ispirata agli avvenienti del capitolo 112. POSSIBILI SPOILER⚠️

《Mikasa..io ti ho sempre odiato》

Le glaciali parole di Eren, distrussero in mille pezzi l'anima dell'asiatica, seduta di fronte a lui. Era da qualche tempo che il ragazzo sembrava comportarsi in modo diverso, quasi cattivo. Mikasa ed Armin, erano spaventati e confusi per il loro amico, dato che i suoi pensieri erano oscuri e, sicuramente, non da lui.

Provarono più volte a chiedere un incontro con Eren dopo che fu sbattuto in cella per le violazioni da lui commesse nella battaglia a Marley, nel tentativo di recuperare il "Titano Martello", ma vennero respinte poichè l'insicurezza della vera posizione di Eren poteva essere pericolosa. Ed infatti, fu così: Mikasa voleva a tutti i costi provare che Eren aveva buone intenzioni ai suoi amici, che, dopo il suo comportamento per la morte di Sasha, iniziarono ad avere seri dubbi sulla posizione del ragazzo.
Infatti, lei era convinta che Eren stesse facendo tutto ciò per proteggerli, come lui confermò prima dell'attacco a Marley, ma i suoi sogni e speranze vennero distrutte quando fu Eren ad organizzare l'incontro con i suoi migliori amici, anzi, vecchi migliori amici, per confermare loro di voler solo trovare Zeke, e di non volerli neanche più vedere.

Mikasa sentiva vuoto. Vuoto, il nulla. Anche se Eren continuava a parlare, Armin a gridare dalla rabbia, e il respiro affannato della ragazza che uccise Sasha li accanto si propagava nella stanza, lei non sentiva niente. L'unica cosa che riusciva a percepire, era il vuoto che si creò dentro di lei. Mai si fosse aspettata di sentir dire una cosa del genere, soprattutto da Eren. Il suo migliore amico, il suo fratellastro, la persona che lei amava, a cui avrebbe dato tutto, anche la stessa vita pur di vederlo felice e sano. Lui, invece? La considerava solo una seccatura, un intruso. La salvò da quei rapitori, è vero. Mikasa era convinta che lo fece per lei, perchè la voleva vedere salva, voleva che stesse bene, ma iniziò a pensare che lo fece solo per pietà.

Improvvisamente, una scarica dentro di lei si accese appena Armin, il suo (ormai) unico amico fedele, era sul punto di picchiare Eren per le cattiverie che disse e che continuava a dire alla sua migliore amica. Lo bloccò poco prima che potesse colpirlo con il suo pugno ben stretto, scaraventandolo sul tavolo dove lui si era appena appoggiato, pronto a colpire il castano. Il gesto della ragazza, sorprese sia Armin che lei stessa. Mikasa si alzò di scatto come convinta che non fosse stata lei a commettere quel gesto, ne tanto meno a volerlo. Eren invece non rimase di stucco, anzi, sembrava proprio che stesse aspettando questo momento per attaccarla nuovamente.

《Visto? Tu negli anni, ti sei attaccata a me solo per via del tuo essere Ackermann. Hai perso la tua vera te stessa e l'istinto nel tuo sangue ti obbliga a seguirmi e a riverirmi. In poche parole, una schiava. Questo è tutto ciò che sei》concluse Eren con un tono così tagliente che spezzò definitivamente il cuore e l'anima di Mikasa. La sua vita, basata solo su quella di Eren, era distrutta.

Ormai non esitò a far cadere le feroci lacrime che stavano solo cercando una via d'uscita da quando Eren cominciò a parlare. Ciò però, non scosse minimamente il colpevole di questo. Infatti rimase seduto a guardare. A guardare quelle lacrime che avrebbe versato più volte per lui, ma che si rifiutava di farle uscire per convincerlo che questa era la vita che voleva. La vita perfetta per Mikasa, era vivere per sempre con Eren, insieme in una casetta graziosa, con tutti i pericoli ormai sventati, e, magari, anche avere una famiglia. Ma non avrebbe mai voluto avere ciò con un Eren che sembrava essere tutto il contrario di quello che era.

Armin non riuscì più a resistere: si scaraventò con rabbia addosso ad Eren, evitando di essere fermato da Mikasa, per poi cominciarlo a prendere a pugni, ma senza successo. Il castano lo precedette bloccandogli il colpo con il polso, prendendogli la nuca sbattendola contro il ginocchio.
La corvina si aspettava che avrebbe attaccato anche Armin, così corse in suo soccorso, aiutandolo ad alzarsi. Eren la guardò con rimprovero e disgusto, come se tutto il disprezzo nei suoi confronti lo stesse gettando tutto su di lei in quello stesso istante.