Lost Flowers || Eremika ||

Inside my mind || ▪ Extra ▪ ||

- prequel -

"Mikasa... io ti ho sempre odiato"

Queste parole mi risuonano tutt'ora come una filastrocca imparata a memoria. Ogni singola lettera rimbalza a destra e sinistra per la mia mente, girovagando non avendo una meta.
Non mi sarei mai aspettata di sentirmi dire quelle parole, specialmente da lui.  Spesso i miei compagni, Eren compreso, mi consideravano un seccatura, a volte una di troppo, alcuni erano invidiosi della mia forza... ma mai nessuno mi aveva veramente odiata.
A volte penso come sarebbe stata la mia vita se non lo avessi incontrato... migliore? Non lo so. Le sue opinioni su di me non mi smuovevano dal volerlo proteggere e difendere a tutti i costi, neanche quando mi gridava di non essere il mio fratellino o mio figlio. Già... penserete che sia stata stupida. Eppure se ripenso a quei momenti, li rimpiango come non potessero mai tornare. Sapevo che lui mi voleva bene... quel minimo mi bastava per alzarmi la mattina e dire "un'altra giornata per stare con Eren"

Oggi mi guardo allo specchio. Sono cambiata? Si, lo sono. Ma a cambiarmi non sono stati i capelli più corti, la mia statura più alta o il mio seno esageratamente grande. A me mancava qualcosa, lo vedevo spesso nel riflesso dei miei occhi attraverso lo specchio. La sciarpa scarlatta non avvolta attorno al mio collo ne era la prova: l'avevo tolta dopo aver ricevuto come una spada quelle parole usate come... non so, mi è parso come un giocattolo.

Eren non era in lui, io lo so. Ma io non sono neanche mai stata io.
Sapete, non darei torto ad Eren quando mi diede della schiava. Anzi, mi sembrava come un qualcosa di ovvio messo nero su bianco. Lui diceva che ero schiava dall'essere Ackermann, ma io lo sono soprattutto da lui: lo sono sempre stata, sin da quando avevo 9 anni. Mi salvò quel giorno... e a volte ho addirittura pensato che sarebbe stato meglio se lui non mi avesse mai trovata. Sarebbe rimasto in giro a cercare una ragazza che neanche conosceva, solo perché era in pericolo. Il classico atteggiamento da eroe... ma quell'eroe patetico mi salvò la vita. E allo stesso tempo la condannò per sempre.

Da quel momento... non ho più vissuto per me stessa... non ricordo nemmeno l'ultima volta che ho pensato di fare qualcosa per farmi felice che fosse al di fuori di Eren. Molte persone si chiedono quale sia il mio sogno, le mie ambizioni oltre ad "Eren", compresi voi che leggete questo piccolo frammento della mia mente, che ho sempre tenuto nascosto.

Sono stata un modello per tanto cuori, come esempio da prendere... vorrebbero essere forti come me. Se sono un mostro indistruttibile agli occhi degli altri, non mi dispiace... Si può dire che la corazza ha funzionato. Ma non si può dire che sia la verità. Ogni essere umano ha un punto debole... e credo  che il mio sia abbastanza evidente.
Ciò mi ha condizionata: non mi sono mai arresa difronte a giganti 15 metri, anche di più; non mi sono tirata indietro per affrontare il gigante femmina sapendo di poter morire, ma è bastato sapere della morte di Eren per gettarmi nelle braccia della morte e lasciarmi prendere... e sempre lui mi salvò. Ciò è insano, lo riconosco. E forse avrei dovuto farlo prima invece di lasciarmi frantumare il cuore in questa maniera così crudele...

Sarà vero che mi odi? Dimmi Eren, mi odi veramente? Se mi odi allora, dimmi perchè mi hai salvato da quei rapinatori, dimmi perché mi hai difeso in tribunale, dimmi perché mi hai protetta da un gigante affrontandolo a mani nude per non farmi divorare, prendendomi in braccio a causa delle mie ferite e portandomi via da quell'inferno... mi hai addirittura impedito di combattere a causa della mia frattura alle costole. Si, perché non mi hai lasciato lì? Insomma, non potevi far finta che non ce l'avessi fatta? E con una scenetta tragica avresti risolto il problema "Mikasa". Perchè non lo hai fatto, se tanto mi odiavi?
E poi dimmi... perché mi hai promesso che mi avresti avvolto la sciarpa ogni volta che volevo? Se davvero mi odiavi, ti saresti risparmiato il fiato e le parole. Non mi servivano menzogne lanciate come spazzatura addosso al mio corpo indifeso, che con inconsapevolezza veniva distrutto e lacerato dalle tue parole.