Capitolo 2

479 33 1
                                    

Quella sera, nella sala comune dei Grifondoro, Harry raccontò a Ron ed Hermione che si era intrufolato nello scompartimento dei Serpeverde e riferì in ogni dettaglio la conversazione origliata.

<< Malfoy è un Mangiamorte! -affermò trionfante- ve l'ho già detto, ha preso il posto di suo padre! >>

<< Harry -disse calma Hermione- è improbabile che Tu-Sai-Chi permetterebbe a un sedicenne di unirsi... >>

La Grifondoro tentò di fargli lasciar perdere Draco, ma senza risultati. Harry aveva la testa dura.

Si sentiva terribilmente in colpa di dover mentire ad Harry, e si chiese per un istante se ne valesse davvero la pena.

<< Non è me che sto cercando di proteggere! >>

Quelle parole le rimbombavano in testa ogni volta che Harry tirava fuori le sue teorie. Magari, pensò Hermione meditabonda, non era solo Malfoy ad essersi unito? C'erano anche altri Mangiamorte alle prime armi come lui, dentro alla scuola?

Forse, tenendo la bocca chiusa, avrebbe reso più facile la vita a molte persone.

Passò circa un mese, in cui le giornate nuvolose trascorrevano noiose tra compiti e ricerche, ed Hermione raramente trovò tempo per stare con Harry e Ron come ai vecchi tempi.

Stava vivendo praticamente in biblioteca, in cui si recava assiduamente per cercare informazioni in più sui compiti da svolgere, ma riuscì a ritagliare un po' di tempo per preoccuparsi per il Principe Mezzosangue, libro alquanto strano che il professor Lumacorno aveva prestato ad Harry, che gli erano valsi voti così alti in Pozioni da superare quelli di Hermione, invidiosissima del suo improvviso successo.

Draco non se la passava meglio. Aveva un compito da portare a termine entro la fine dell'anno: far entrare i Mangiamorte nella scuola ed uccidere Albus Silente.

Aveva già progettato tutto: al quinto anno aveva sentito parlare dell'Armadio Svanitore (Montague ci si era perso dentro) e da allora gli era venuta l'idea di acquistarne un altro per far passare direttamente i Mangiamorte da un Armadio all'altro.

In quanto ad assassinare Silente... bè, lo avrebbero aiutato i Mangiamorte. Non sapeva se si sentiva in grado di compiere una simile azione, ma Voldemort lo aveva a dir poco costretto "onorandolo" con il compito, altrimenti avrebbe ucciso lui con tutta la sua famiglia.

Una sera Draco era solo in sala comune.

Tutti gli altri Serpeverde erano al campo di Quiddich per deridere gli allenamenti del Grifondoro.

Si arrotolò la manica sinistra e fissò costernato il Marchio Nero, che ondeggiava lievemente sulla sua pelle color latte.

Tempo prima, ogni volta che lo guardava si sentiva orgoglioso, forte, invincibile... adesso la cosa non appariva più molto esaltante, anche perché non aveva idee per aggiustare quel maledetto Armadio...

La porta della sala comune si aprì violentemente.

Draco si tirò su la manica dell'uniforme. Ah, erano solo Tiger e Goyle.

Loro non sapevano della missione. Non avevano mai neanche visto il marchio, anche se dopo ciò che aveva detto loro sull'Espresso di Hogwarts avrebbero potuto giustamente sospettarlo.

Tutti e due si bloccarono alla vista di Draco.

<< Oh, Malfoy. Ti stavamo cercando, vieni con noi al campo? >>

Draco ci pensò un momento. L' idea di scendere al campo di Quiddich a offendere Potter e gli altri era allettante, ma quell'anno aveva cose più importanti da fare.

Il mangiamorte e la mezzosangue.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora