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Damiano pov's

Arrivo di fronte a casa di Ethan verso le tre del pomeriggio, parcheggio velocemente e poi entro nel palazzo dove vive il mio amico, salgo le scale con molta rapidità e appena arrivo di fronte al portone busso con vigore.
«Arrivooo!!!» urla una voce femminile che conosco troppo bene: Emma, «Damià! Sei arrivato finalmente!» esclama mia cugina sorridendomi nel modo più finto che conosco, ricambio il sorriso e poi corro verso il salotto; la situazione che vedo non è delle migliori: Ethan è seduto sul divano e posso notare gli occhi arrossati e gonfi del moro dovuti al pianto, Thomas è vicino a lui e ha lo sguardo perso nel vuoto e Vic invece è seduta sulla poltrona e tiene lo sguardo basso, quasi vergognata nell'essere nella stessa stanza con noi.
«Allora...» inizio per poi essere interrotto da Ethan «Aspè, devo dirti 'na cosa ed è molto importante» mi dice mentre Emma gli si siede in braccio e gli stringe la mano, “cos'hai in mente Rapunzel?” penso. «Ne ho parlato con Emma e sono arrivato alla conclusione di mollare la band» dice tutto d'un fiato, nel sentire quella frase il mio cuore si ferma e il mio respiro si blocca, Ethan che lascia la band? No!
«Ethan non puoi farlo!» esclama Victoria alzandosi, vedo Ethan guardarla male ma non ci faccio caso, in questo momento il mio cervello è fermo sulla frase che il batterista ha appena detto. «Ve recordo che mia sorella sta attaccata a delle macchine, non posso permettermi di andare via per mesi...» ci dice guardando negli occhi ciascuno di noi, guardo Emma e lei abbassa lo sguardo per continuare a stringere la mano di Ethan. «Mi dispiace ragazzi» continua l'indiano con un groppo alla gola; tra noi cade il silenzio, nessuno dice niente e io fisso il vuoto con sguardo assente, non posso credere che Ethan se ne voglia davvero andare dalla band.
«Te prego, non farlo!» lo implora Victoria con gli occhi lucidi «I Måneskin non saranno più gli stessi senza di te, te prego!» continua guardandolo negli occhi «Vorrei, ma non posso. Mia sorella è...» ma non riesce a finire che Thomas lo interrompe: «Tua sorella è viva Ethan! Dorme ma è viva!» esclama il rosso, tutti noi lo guardiamo interrogativi e lui continua: «Sò incazzato anche io per quello che è successo, ma non possiamo scioglierci! Lei non lo vorrebbe...» dice mentre una lacrima solitaria gli bagna la guancia. «Thom ha ragione, noi...» ma non riesco a finire che mi ritrovo con le spalle al muro con Thomas che mi stringe il collo, Emma che gli tira il polso, Ethan che gli tira il braccio e Victoria che lo tira per le spalle, «Tu stai zitto! È colpa tua se ci troviamo in questo casino!» mi dice acido e guardandomi negli occhi con sguardo tagliente «Cinthya te ama, lo ha sempre fatto e sempre lo farà. Te sei comportato da vero stronzo!» sbotta staccandosi da me per andare a camminare come uno psicopatico per il salotto, «Sai quante volte avrei voluto baciarla? Sai quante volte avrei voluto guardarla, abbracciarla o toccarla come facevi tu? Eh?! Lo sai?!?» domanda isterico «Io la amo Damià! La amo da sempre, ma lei ha sempre preferito te» dice torturandosi i capelli.
Mi avvicino a lui e in un secondo lo avvolgo tra le mie braccia, Thomas all'inizio resta rigido ma poi si scioglie e si abbandona alle lacrime; ha ragione lui, Cinthya mi ha sempre amato e io mi sono comportato da ipocrita. Non mi merito una ragazza così.
Passo una buona mezz'ora a far sfogare Thomas mentre gli altri rimangono immobili come delle statue, quando il rossiccio finisce di piangere si stacca da me e si siede di nuovo sul divano senza dire una parola. «Ragazzi è un periodo orribile e vi comprendo, ma non possiamo abbatterci così. Thomas ha ragione: lei non lo vorrebbe...» dico cercando di incitarli «Non dobbiamo arrenderci! Siamo arrivati fino a qui e dovremmo andare più avanti! Lo faremo per noi, per i nostri fans e per lei» continuo mettendo la mano al centro, i ragazzi si guardano confusi e vedo l'incertezza che attraversa le loro pupille. Sento un groppo alla gola e inizio a sudare freddo, mi sa che questa è proprio la fine.
«Ha ragione Damiano, farete l'album per lei» dice Emma avvicinandosi a me e poggiando la sua mano sulla mia, le mimo un “Ti voglio bene” con le labbra e lei mi sorride; dopo qualche secondo vedo Victoria unirsi a noi, sorride tristemente e poi si gira verso Ethan e Thomas, quest'ultimi si guardano e poi Thomas si alza «Tutto per la mia migliore amica» dice malinconicamente poggiando la sua mano smaltata su quella di Victoria, i nostri sguardi si concentrano su Ethan che, tra tutti, è rimasto quello più indeciso «Ethan...per favore» lo implora Vic «Pensa a tua sorella, pensa a quello che direbbe se ci sentisse ora, pensa a lei e non a noi» gli dico guardandolo negli occhi, il batterista mi guarda per qualche minuto e poi appoggia la mano.
Ci guardiamo tutti negli occhi e dopo aver urlato “All this is Måneskin”, scoppiamo in una fragorosa risata e ci abbracciamo; anche se ci conosciamo da anni, abbiamo dimostrato di essere molto fragili, ma anche se abbiamo rischiato di romperci, non ci siamo spezzati. «Ragà, vado a prennè da bere!» esclama Ethan riportandomi alla realtà, «Seee!! Se sboccia ragà!!!» esclama Thomas mentre Emma e Victoria scoppiano a ridere, accenno un sorriso nel vedere la scena e poi penso a Lei che in questo momento è collegata a delle macchine che le controllano i parametri vitali e sta lottando per la vita, “Ce la farai amore. Ne sò certo!” penso facendomi spuntare un piccolo sorriso sul volto.
“Hai ancora il coraggio di chiamarla amore” penso spostandomi a guardare il passaggio fuori dalla finestra, mi sa che sto uscendo di testa, dopo quello che le ho fatto penso che non mi guarderà più con gli occhi di un tempo. «Damiano» mi chiama Victoria poggiandomi una mano sulla spalla, mi giro e vedo che tutti stanno prendendo un bicchiere di champagne, mi avvicino al tavolo e prendo l'ultimo rimasto. «Al futuro, all'album e a lei» dico alzando il bicchiere per fare il brindisi, i ragazzi mi seguono e poi beviamo all'unisono; sarà un anno molto movimentato.

°Instagram° Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora