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Cinthya pov's

8 Anni dopo...

«MAMMA!!!» urla una voce che mi fa sobbalzare, mi alzo di scatto e vedo una cascata di capelli mossi e neri che salta sul letto «Ahò! Cos'è 'sto casino?!?!» domanda Damiano con la voce ancora impastata dal sonno «Mamma!! Papà!! Dobbiamo andare a scartare i regali!!» esclama nostra figlia continuando a saltare sul letto come un canguro, guardo Damiano e lui si alza piano per sedersi mentre Marlena gli si butta addosso «Va bene Marlè, annammo a scartà i regali!» esclama prendendola in braccio e uscendo da camera nostra per andare in salotto.
Mentre sento i due scendere provo a riprendere sonno ma senza successo,
"Daje , te tocca" penso sbuffando, mi alzo dal letto ma mi prende un leggero senso di nausea, porto una mano sul ventre e dopo poco se va; devo ancora decidere se dirlo a Damiano o meno.
Scaccio questo pensiero dalla testa e mi avvio verso il salotto fermandomi vicino al grande albero vicino alla finestra e mi metto ad osservare Damiano che è intento ad aiutare Marlena a scartare i regali, «Mamma!! Oddio è bellissima!!» esclama mia figlia saltando per il corridoio con la sua nuova Barbie, le sorrido dolcemente e mi siedo per terra vicino a Damiano, quest'ultimo mi guarda e poi mi porge un pacchetto di medie dimensioni «Tieni» mi dice semplicemente. Scarto il regalo con molta delicatezza e appena vedo quello che tengo tra le mani mi salgono le lacrime: è una cornice con due foto. Nella prima siamo io e Damiano al mio diciannovesimo e nella seconda siamo io e Damiano con nostra figlia Marlena, «Damià...è...» ma non riesco a finire che lui mi interrompe «Aspè, gira la cornice» mi dice e io eseguo l'ordine, giro la cornice e vedo un incisione scritta in corsivo:

Alice, le sue Meraviglie e il Cappellaio Matto

«Damiano...è stupenda!» esclamo abbracciandolo e dandogli un tenero bacio sulla guancia «E il mio regalo qual'è?» domanda indicando con lo sguardo tutti i pacchi regalo disposti disposti ordinatamente sotto l'albero, abbasso lo sguardo e sento le guance andarmi a fuoco, devo dirglielo. Ormai non ho altra scelta.
«Cì» mi chiama Damiano prendendomi la mano «Stai bene?» mi chiede corrucciando la fronte, faccio segno di no con la testa e poi mi butto tra le sue braccia «Damià devo dirte 'na cosa, non so se te piacerà ma questo è il tuo regalo» gli dico sprofondano nel suo petto «Me fai paura...» afferma, ma prima che possa dire altro gli dico tutto d'un fiato: «Aspetto un bambino».
Silenzio. Sento solo i nostri respiri e nient'altro, che non l'abbia presa bene? «Damià» lo chiamo staccandomi leggermente da lui, i nostri sguardi si incrociano per pochi secondi e poi lui si butta a capofitto sulle mie labbra, sento le sue mani sulla mia schiena e io d'istinto gliele metto tra i capelli; in questo momento non c'è nessun'altro se non io e lui.
A interrompere il nostro bacio è il suono di un pianoforte, ci stacchiamo piano e ci alziamo per seguire il suono dello strumento fino ad arrivare alla stanza dove Damiano ha fatto mettere il piano; ha insegnato a Marlena a suonare il pianoforte quando aveva tre anni, passavano tutti i pomeriggi chiusi lì a suonare tutte le vecchie canzoni che hanno consacrato i Måneskin e delle volte componevano anche canzoni nuove.
«L'ha imparata a memoria ormai» mi bisbiglia all'orecchio, scuoto la testa e mi concentro su ciò che nostra figlia sta suonando: Torna a casa. «Dopo tutte le lezioni che le hai dato non mi stupisco» gli dico sorridendo «Non te dimenticà che l'ho scritta per te» mi dice stringendomi a lui, mi appoggio con la testa alla sua spalla e continuiamo ad ascoltare Marlena che suona. Intanto le parole di Damiano mi rimbombano nella testa, quella canzone è per me, lo so, ma avrei preferito che me la dedicasse in un momento meno tragico.
All'improvviso lo squillare di un cellulare interrompe il momento magico che si è creato «Ma cosa vuole Emma adesso?» domanda Damiano rispondendo alla chiamata di Emma; sento la voce della mia amica dall'altra parte del telefono e mi lascio scappare una risata non troppo forte.
«Okay Emma, ce vediamo a mezzogiorno» le dice Damiano mentre Marlena mi guarda interrogativa, «Oggi siamo a pranzo da Ethan e Emma. Ce saranno anche Vic, Lello, Thomas e Sara» ci dice «Sii!!! Zia Sara deve vedere il mio vestito!!» esclama Marlena correndo fuori dalla stanza «Vado a fermarla prima che se faccia male» mi dice Damiano seguendola.
Rimango da sola nella stanza e mi metto ad osservare la cornice con le foto, l'appoggio delicatamente sul pianoforte e mi soffermo sulla foto della mia festa dove sto baciando Damiano, d'improvviso i ricordi di fanno strada nella mia mente e ripenso a tutto quello che è successo in questi anni: Thomas ormai si è rassegnato al fatto che non potrò mai ricambiare ciò che lui prova, da una parte mi dispiace ma dall'altra non posso non vederlo se non come amico; ha iniziato a uscire con una ragazza di nome Sara e si sono fidanzati da qualche anno. I due sembrano felici insieme e spero che facciano grandi cose. Ethan e Emma si sono sposati e hanno avuto due bambine: Anna e Nina, la prima è la fotocopia di mio fratello fatta eccezione per il viso che ha preso da Emma, la seconda è nata da solo due mesi ma sembra già la fotocopia di lei. Victoria ha ricominciato a parlarmi dopo molto tempo, il nostro rapporto è cambiato molto dall'inizio ma ora stiamo migliorando per recuperare tutto; ha dimenticato ciò che provava per Damiano e a Marzo si sposerà con Lello. Per quanto riguarda i Måneskin sono riusciti a sfondare a livello internazionale, ormai tutti nel mondo conoscono "i più coatti de Roma" e la cosa rende felice tutti, soprattutto me.
«Cì» mi chiama Damiano facendomi tornare alla realtà, scuoto la testa e poso lo sguardo sui suoi occhi «Che c'è?» gli chiedo «Dobbiamo andà a prepararci» risponde avvicinandosi a me senza smettere di guardarmi, lo sento che chiude la porta con un calcio e dopo che mi prende per la vita posa le sue labbra sulle mie «Da quanto tempo aspetti un secondo bambino?» mi chiede a fior di labbra «Da qualche settimana» rispondo spostandogli una ciocca di capelli dal viso «Marlena lo sa?» chiede staccandosi, scuoto la testa e poi mi appoggio con le mani e la testa sul suo petto lasciandomi cullare dal battito del suo cuore. Poso lo sguardo sull'anello di matrimonio e penso a quando mi ha fatto la proposta: era stato durante un concerto a Roma mentre stavano suonando "Torna a casa", mi ha fatta salire sul palco e poi si è inginocchiato chiedendomi se "Volessi diventare la sua Marlena".
Il silenzio che si è creato viene rotto da nostra figlia che apre la porta «Guardate un po'» esclama facendo un giro per mostrare il vestito rosa cipria che Sara le ha regalato al compleanno, mi stacco da Damiano e mi avvicino a mia figlia per sistemarle i capelli ribelli che ha preso da suo padre, lei se li lascia mettere apposto e quando ho finito torno vicino a Damiano «Sei bellissima amore, ma dopotutto sei mia figlia» le dice con modestia, alzo gli occhi al cielo mentre Marlena scoppia a ridere «Ma papà, te mi hai sempre detto che la più bella è la mamma» dice, giro lo sguardo verso Damiano e gli sorrido maliziosamente «Certo! Lei è bellissima e lo sarà per sempre, lei è la mia Marlena, la mia Alice, la mia musa...è tutto per me» dice prendendomi per i fianchi e avvicinandomi a lui «Lei è l'unica persona per cui sò cambiato» continua sorridendomi, ricambio il sorriso e avvicino il mio viso al suo «Ti amo Icaro» gli dico «Ti amo anche io, mia Marlena» mi dice facendo incontrare le nostre labbra.
Questi siamo noi, siamo il cantante e la musa, siamo la rosa e le spine, siamo la musica e le note, siamo Alice e il Cappellaio Matto. Non ci definiamo la "coppia perfetta" ma ci definiamo dei personaggi del Paese delle Meraviglie: io sono Alice, lui è il Cappellaio Matto e Marlena è la nostra meraviglia.
Nonostante quello che è successo ormai anni fa io continuerò ad amarlo, perché l'amore è questo: saper perdonare e andare avanti. E questa è la storia di come io e Damiano abbiamo superato ogni ostacolo fino ad essere qua.

~Fine~

°Instagram° Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora