Capitolo 18

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Nadia

Mi svegliai come al solito prima di lui, e prima del sole. Mi affacciai alla finestra, guardando il cielo.
“Anche stamattina non ne vuoi sapere di sorgere eh?” Dissi sussurrando. Cercai un vestito che potesse coprire il più possibile il collo, ma tutti quelli che avevo non erano proprio adatti. Sospirai, e l'occhio mi cadde sulla scatola dei trucchi praticamente mai aperta. E se avessi provato con il correttore? Mi truccavo raramente, l'ultima volta era stata quando ero uscita con Fenix una sera a Sunset prima che mi mettessi in viaggio. Mi sedetti davanti allo specchio e mi passai l'intonaco (così lo chiamavo) su tutto il collo, e alla fine ero abbastanza soddisfatta del risultato, ci si doveva proprio impegnare per notare qualcosa. Il problema era che si vedeva lo stacco di colore con il mio viso, quindi decisi di rendere il tutto uniforme. Mi passai anche del mascara sulle ciglia, un eyeliner nero sulla palpebra e un rossetto molto naturale sulle labbra. Mi guardai allo specchio, non molto contenta. “Questa non sono io.” Mi girai verso il letto, e sorrisi nel vedere Loki che ancora dormiva di sasso. Chissà lui che cosa ne pensava. Aspetta, perché me ne importava? E perché mi stavo ponendo tutte queste domande? Abbinai dei pendenti ai miei gioielli e indossai il mio vestito preferito. Mi piaceva come mi stava: era totalmente bianco e aveva un profondo scollo sulla schiena così da non dare fastidio alle mie ali, una gonna lunga con uno spacco fino alla coscia e una cintura in vita. Ma la cosa che preferivo era il pizzo che faceva intravedere la mia pelle sulle spalle e sui fianchi. In pochi si accorgevano di quel dettaglio, dato che il colore del vestito e della mia carnagione erano praticamente identici. Mi pettinai i capelli in una morbida treccia e stetti di nuovo qualche minuto ad osservarmi. Perché stavo dando attenzione a cose così frivole? Volevo scappare dalla realtà? Avevo paura di affrontare gli altri riguardo alla sera prima e quindi avevo trovato un modo per cambiare discorso facilmente? O volevo solo indossare una maschera? Avevo troppe domande in testa.
“Buongiorno tortorella.”
Mi voltai e lo vidi seduto sul bordo del letto che si stiracchiava come un gattino. Sorrisi appena.
“Buongiorno leoncino. Dormito bene?”
Si alzò stropicciandosi gli occhi, per poi venire verso di me.
“Certo, e come poteva non essere vista l'ottima compagnia?” Disse intrappolandomi tra le braccia. Aveva una voce così sensuale che un brivido mi pervase la schiena.
"Hai freddo?”
“L-lasciamo perdere. Piuttosto, perché ti metti a flirtare con me già di prima mattina?”
“Come facciamo le preziose.”
“Dovresti almeno metterti una maglietta, sai, sei nella stanza di una ragazza.”
Cominciò a disegnarmi dei piccoli cerchi con l'indice sulla spalla e le sue labbra si avvicinarono al mio orecchio.
“Beh, la suddetta stanza si trova in casa mia giusto? Quindi, se non sbaglio, sono libero di fare quello che voglio.”
Sbuffai. “Fa un po' come ti pare.”
Si staccò insoddisfatto della mia reazione. “Comunque ti sta molto bene quel vestito con il pizzo.” Disse uscendo dalla stanza.
Tirai un sospiro di sollievo. Il mio cuore batteva così forte che ci mise parecchio tempo a tornare normale. La mia cotta stava peggiorando giorno dopo giorno, e non potevo farci niente.

Scesi a fare colazione, e, come previsto Fenix mi tempestò di domande.
“Dove sei stata ieri sera?”
“Ecco... Mi sono addormentata su una collina, che stupida. Meno male Loki mi ha trovata, se no mi sarei persa del tutto, non è vero?”
Tirai un'occhiataccia al mio compagno mentre lui mi guardava attonito con il cornetto gli andava di traverso. Speravo che la faccenda rimanesse tra noi due, non ero ancora pronta a parlarne.
“Come dice lei.” Disse in modo seccato.
“Scusa ma, allora perché avevi addosso la sua giacca?”
“Avevo freddo.”
“E perché non mi hai rivolto nemmeno una sguardo quando sei arriv...”
“Ma tu non mi dici niente del mio cambio di look?” Dissi, cercando di sviare il discorso.
“Stai benissimo anche con un sacco di patate addosso amica mia! Comunque sono contenta che tu abbia iniziato a curarti un po' di più.”
Meno male, ce l'avevo fatta. Vedevo intanto Loki che mi fissava, anche se non ne capivo il motivo. Avevo smesso con il vizio di leggere la mente delle persone, anche se mi complicava parecchio le cose. Ero però contenta della mia scelta, visto che non era per niente carino quel che facevo. L'avrei utilizzato solo in caso di necessità.
“Ehi leoncino, qualche problema?”
“No, nulla. Ti guardavo.”

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