Loki
“Posso entrare?”
Era irritante aspettare fuori.
“Sì, entra pure.”
Sollevai i lembi della tenda, davanti a me Nadia sul materassino con i capelli scompigliati, un pigiama di flanella pesante con i cuori e le babbucce. Mi misi a ridere a crepapelle.
“Stai scherzando vero?”
“Senti, sono una tipa freddolosa, e poi mica devo dare spettacolo! Avresti preferito che indossassi qualcosa d'altro, mio caro?”
Quell'aria di sfida proprio non la reggevo.
“Fai un po' come ti pare, ma sappi che io il pigiama non ce l'ho.”
“L'avevo immaginato.”
Sospirai e mi sedetti sul materasso. Vedevo con la coda dell'occhio che mi stava fissando. Le piaceva proprio mettermi in difficoltà.
“Beh, hai intenzione di non girarti mentre mi svesto?”
Come risposta ricevetti una risatina. Che situazione imbarazzante.
“Sai, è divertente vedere come il leader dello zodiaco, così tanto forte e sicuro di sé, nonché casanova rinomato, sia in realtà un ragazzo così timido che si lascia mettere subito alle strette.”
Sbuffai.
“Senti, lo so che non posso ribattere perché tanto sai già quel che dirò, quindi finiamo qui il discorso e cerchiamo di dormire, va bene?”
Ne avevo piene le tasche. Mi guardò ancora un attimo.
“Okay, buonanotte.” Detto questo, spense la lanterna e mi diede le spalle.Che l'avessi ferita? In fondo le avevo semplicemente risposto un po' a tono. Era così fragile da cadere per una parola di troppo? Aspetta, lei sapeva leggermi nella testa, quindi dovevo solo aspettare che mi rispondesse.Silenzio.
Forse si era già addormentata.
Mi tolsi lo smoking e appoggiai gli occhiali sul comodino. Già c'erano pure i comodini in quella tenda.
Mi voltai verso Nadia, sentivo il suo respiro affannato e irregolare. Che aveva? Stava facendo un incubo?
Era ancora girata. Cercai di vederle il viso, senza però avvicinarmi troppo. Notai subito le due righe luccicanti sotto agli occhi.
Piangeva? Perché? Non per quello che le avevo detto vero?
Le misi una mano sulla spalla, cercando di richiamare la sua attenzione.
“Nadia, rispondimi.”Niente.
Vedevo i suoi occhi chiusi strizzarsi di continuo, e le sue mani stavano tremando.
Ma che aveva?
“Lasciami stare ti prego.”
Aveva bisbigliato qualcosa. Capii che dormiva ancora perché non riusciva a scandire bene le parole. Evidentemente stava facendo un incubo molto brutto. La guardai per un attimo e mi sembrò di vederla veramente in difficoltà.
“So che cosa vuoi fare, e io non voglio. Ora mollami il braccio, ti scongiuro.”
Cominciò a tremare tutta. Di male in peggio. Non potevo svegliarla, sarebbe stato traumatico per lei. Cosa potevo fare? Le misi un braccio sotto la testa e la strinsi a me. Ero molto imbarazzato, ma non mi venivano in mente altre soluzioni.
“Andrà tutto bene, tranquilla.” Le sussurrai all'orecchio mentre le accarezzavo i capelli. Speravo che funzionasse davvero.
Qualche minuto dopo sentii il suo respiro farsi regolare, e il tremolio sparire. Senza nemmeno accorgermene mi addormentai.I raggi del sole entravano nella tenda e mi colpivano il viso. Con fatica cercai di aprire gli occhi, il risveglio per me era sempre stato traumatico fin da bambino.
Mi resi conto di essere solo a letto. Strano, era ancora molto presto. Proprio in quell'istante vidi Nadia comparire dalla tenda, già vestita e pronta.
“Ah, sei sveglio, ero venuta a chiamarti ma hai fatto da solo.”
“Buongiorno tortorella, come stai?” le dissi, alzandomi col busto e stirandomi con le braccia.
“Buongiorno a te. Grazie sto bene. La colazione è fuori, vestiti veloce se no si fredda tutto.”
Aveva un sorriso raggiante.
Quando uscì dalla tenda notai di essermi stirato davanti a lei a petto nudo senza nemmeno rendermene conto, oltretutto chiamandola tortorella. Idiota. Non sembrava essersela presa, quindi era inutile rimuginarci sopra. Mi vestii in fretta e raggiunsi la ragazza.
“Wow, e tutta questa roba da dove sbuca?”
“Ecco, non mi sono data un contegno per quanto riguarda la colazione. Penso che sia il pasto più importante della giornata, quindi mi sono portata di tutto. Ci sono le brioche alla marmellata, alla crema e al cioccolato, dei muffin, cereali, pane burro e marmellata, fette biscottate, affettato, formaggi, latte, caffè, tè e spremuta d'arancia.”
“Moriremo ma non di fame eh?”
Mi sorrise. Notai che stava bevendo una tazza di tè e che si era preparata un muffin su un piattino.
“Scusa ma, con tutta questa roba mangi così poco?”
“Fidati, mangio molto di più di solito, ma ho lo stomaco chiuso, quindi va bene così.”
Come lo stomaco chiuso? Ma se sembrava essere contentissima stamattina?
“Sorrido perché c'è il sole, perché è mattina, perché come al solito mi sono svegliata presto e perché posso gustarmi con calma il mio pasto. Sai, in questo momento della giornata sono sempre felice incondizionatamente.”
Insomma, era il mio opposto.
“C'è qualcosa che ti turba allora? Vuoi parlarne?”
“Forse più tardi, adesso facciamo colazione.”
Doveva essere un suo momento sacro o cose di questo tipo.
“Va bene, rimandiamo la cosa a più tardi.”

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Leoncino
FanfictionLeo, spirito stellare che combatte a fianco della maga Lucy di Fairy Tail, intraprende un addestramento nel suo mondo per diventare più forte. Non sa però che ben presto la sua vita verrà stravolta per sempre. È il primo racconto che scrivo ispirato...