1: l'inizio

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Tutto cominciò con l'avvento dei miei sogni... o dovrei dire incubi.
Deliranti visioni oniriche di spaventosi esseri immondi e immateriali che si spostavano rapidamente attraverso l'aria, cambiando di dimensioni e forme a loro piacimento e senza alcun senso logico legato alle leggi della fisica a noi conosciuta. Tutta la loro geometria e quella di quel mondo ad essi legato era non euclidea ma sovvertita in un modo assai orrendo e atroce simile al più spinto e delirante quadro splatter o gore generato durante l'effetto di droghe.

Il primo incubo che mi coinvolse in quella dimensione demoniaca accade una particolare notte di una settimana fa... il primo giorno di maggio, ad essere precisi, nel quale, quando calano le tenebra, ha luogo la blasfema e innominabile notte di Valpurga: un'antica celebrazione pagana che ha luogo durante i Sabba delle Streghe all'interno dei più fitti boschi e nelle più profonde caverne o grotte umide sparse per la Contea della Louisiana.
Tale associazione potrebbe anche non essere così rilevante come vorrei far credere, ma per il posto in cui vivo, cioè la parte più antica e limitrofa del New England, tali associazioni hanno sempre una pericolosa e terribile coincidenza voluta o almeno e sempre quello che sostiene il folklore popolare della gente che vi abita, la quale e a conoscenza di certe sinistre storie che farebbero rabbrividire anche i più talentuosi scrittore e amanti dell'orrido.
Quella notte, comunque, mi addormentai molto più in fretta del solito e scivolai in modo innaturale in un incubo molto vivido e realistico... se pur possono essere considerati sempre realistici anche i sogni più folli prima della veglia, il sogno che feci io fu molto diverso e suggestivo: mi trovai a camminare all'interno di uno spazio e un tempo fuori dalla materia; un vuoto profondo e primordiale. Anche se ero sospeso all'interno di quell'oscuro oblio infinito, camminavo in linea retta come se calpestassi un'invisibile superficie solida.
Andai diritto, senza deviare ma suppongo che anche se avessi deviato non me ne sarei mai potuto accorgere. Per quel che ne so, avrei potuto anche girare a cerchio per tutto il tempo dato che in quel buio nulla era identificabile, tanto meno i punti cardinali. Non c'era niente... nessun'orizzonte, nessuna luce, nessun punto di riferimento. Era il nulla più totale.
In quel momento avevo una profonda coscienza di me, e del fatto che stessi sognando. Ero lì per uno scopo, perche dovevo vedere qualcosa, anche se non sapevo cosa. Quindi proseguii dritto finché non accadde dell'altro...
Avvertii un lontano eco pulsante di rulli di tamburi suonati selvaggiamente insieme a flauti e tamburelli, in modo sempre più calzante e frenetico. All'improvviso poi, comparve una luce ovoidale, in alto. Era di un tepore bianco pallido molto rassomigliante a quella della luna ma che poi, mostruosamente, si spalancò come un titanico occhio malefico e comparve al suo centro una pupilla spaventosa, nera come la pece che risaltava ancora più terribilmente nel mezzo di quella luce bianca.
Mi fissava senza distogliere mai lo sguardo da me e in quel momento, quanto anche la babele di suoni pulsanti si fece più percettibile e forte, udii anche una moltitudine di voci che si disperdevano nell'aria attorno a me come quelli di una numerosa folla di persone che si spostava in continuazione fino a confondersi e a unirsi con quella cacofonia di suoni infernali, al cui culmine, mi svegliai di soprassalto e urlando a squarciagola nella mia camera da letto.

Questo fu il primo incubo, l'inizio...

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