2: La visone

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Il secondo incubo che mi venne rivelato dalle Potenze fu molto più agghiacciante e tetro del primo.
Il sogno riprese esattamente da dove si era interrotto la volta scorsa. Se pur fossi immerso in quel vuoto baratro oscuro, cercai di dirigermi nel punto in cui mi parve provenire il pulsare della cacofonia, sempre sotto l'inquietante occhio lunare, senza palpebre, che dall'alto continuava a fissarmi.
Distinsi un oggetto lontano... all'inizio non si capiva bene cosa fosse di preciso, ma a un primo impatto mi ricordò vagamente i contormi di un porta. Una volta raggiunta mi accorsi che ebbi ragione, quella che vedevo difronte a me era proprio una normalissima porta in frassino nel bel mezzo di quel vuoto cosmico. Non so quale forza ultraterrena mi spinse ad aprirla ma lo feci e una volta spalancata mi ritrovai testimone dell'impossibile: all'interno d'essa si estendeva a perdita d'occhio tutto un nuovo mondo ma assai terribile e angoscioso.
La terra era una landa desolata continuamente sferzata da raffiche di vento che superavano i 100 k/h sollevando grosse quantitativi di polvere che davano tanto l'idea di una furiosa tempesta di sabbia all'interno di un deserto, la quale non lasciava distinguere quasi nulla mentre il cielo di quel mondo folle era completamente velato da essa.
Non c'era alcuna traccia della natura, ne di un ciuffo d'erba o di qualsiasi altra cosa che non fosse grigiastra e composta da polvere,  rocce e terricio secco, intorridito.  L'ulutato del forte vento che deragliava contro i massi di roccia era un qualcosa di indescrivibile che mi faceva accapponare la pelle. 
D'improvviso udii l'eco sottile di una possente voce, dissonante e distorta, perdersi in quelle intemperie infernali. Da quello che riuscii a comprendere, la mistica voce diceva: "Ilani-ia", "Ilani-ia" e ripeteva poi questa invocazione di continuo come un ossessione. 
Forze involontarie mi spingevano ad entrare ma temetti poiché la visione generava in me una grande inquietitudine e pur sapendo che, come al solito, stessi sognando e che nulla di ciò che vedevo fosse reale, ebbi ugualmente una totale paura di quell'oscuro ignoto che mi tenne terrorizzato e bloccato sulla soglia.
Le forze invisibili che da dietro mi spingevano erano sempre più forti e insistenti, tanto che dovetti mantenermi agli spigoli della porta per frenarmi ed ebbi (non so come) il coraggio di polemizzare ed annunciare, un pò balbettante, il mio rifiuto ad acconsentire di procedere. A questo punto le forze dietro di me si fermarono e pure le furiose folate di vento di quel Nulla cessarono d'improvviso. La polvere sollevata fino ad ora resto calma e sospesa in aria come fosse nebbia e finalmente la debole luce di un insolito sole filtrava con strani raggi che fendevano la polvere sollevata. Ancora nulla di quel mondo era riconoscibile poiché velato dalla polvere ma ora si intravedeva la luce e l'ulutato del vento era cessato, togliendo gran parte della mia paura. Rimaneva solo la voce a chiamarmi da chissà dove e ben sapevo che le Potenze volessero che proseguissi fino a raggiungerne la fonte. Il perché mi era sconosciuto ma avevo la certezza che il sogno non sarebbe terminato ne le forze mi avrebbe lasciato finché non vedevo cosa volessero che vedessi, quindi dopo un altro momento d'esitazione, mi feci coraggio ed entrai in quel mondo alieno e proseguii per la mia strada.

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