20 NON SI MOLLA NULLA

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Il capitano stava correndo.

«Cosa c'è, adesso?» gli chiese il colonnello.

«Signore, i tedeschi sono alle porte di Belgrado».

«Lo so, purtroppo». Fu più un sospiro.

«Dobbiamo reagire!».

Indicò il cielo. «E come? Non vedi? Sta piovendo così tanto che...».

Il capitano non lo fece continuare. «Dobbiamo reagire».

Il colonnello si ingrugnò. «Pensaci te, allora. Voglio proprio vedere se, con questo tempaccio, sei capace di prendere il volo».

«Signor colonnello, non è un caso che io porti l'onorificenza dell'Aquila bianca». Gonfiò il petto. «Prendo il volo e le abbatto un paio di quei fastidiosi JU87». Il tono traboccava entusiasmo.

«Fa' pure, allora. Fa' pure» lo invitò. «Poi, voglio proprio vedere se ce la fai».

«Con comodo». corse via. Prese l'equipaggiamento di volo e poi raggiunse un IK2. «E allora? Pronti a partire!».

«Ma dove vuole andare? Non vede che...».

«Piove? Sì, lo so benissimo anche senza grazie di te» ribatté con il tono acido.

«Va bene, va bene» rispose quel meccanico. «Prego, prenda posizione».

Il capitano lo spedì all'inferno con la mente. Adesso che il paese era invaso, quello era così disfattista. Era uno scandalo.

Un momento dopo l'IK2 aveva l'elica che volteggiava frenetica.

Il capitano diede gas e l'aereo uscì dall'hangar e sull'abitacolo si abbatterono gocce su gocce. Ma l'elica continuava a girare.

Virò per prendere la pista di decollo. Era corta... sembrava poche decine di metri, con quella visibilità.

Il capitano strinse i denti. Poteva mollare, ma non avrebbe digerito l'espressione del colonnello e i lazzi di quelli dell'officina.

Li spedì tutti all'inferno e diede gas.

L'IK2 fece qualche centinaio di metri, ma furono un centinaio di metri in cui, ogni dieci o venti, il capitano ci avrebbe giurato di andare a sbattere contro qualche barriera. «Non c'è nulla, non c'è nulla, tanto» si ripeteva.

L'IK2 prese il volo.

C'era una coltre di nubi profonda... quanto?

Ma il capitano cercò di superarla in tutti i sensi. Con la mente, via. Con il corpo, su e su per almeno mille metri.

L'altimetro avrebbe urlato volentieri e, quando il capitano iniziò a pensare di lasciar perdere - l'espressione del colonnello e i lazzi non sarebbero stati nulla - vide il sole.

Era arrivato sopra le nuvole.

E stavano giungendo dei mosconi con la Balkankreuz.

Adesso, sarebbe stato il turno delle Browning M1919 e l'Hispano-Suiza.

La Seconda Guerra Mondiale in racconti Capitolo 9 Altri paesi AlleatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora