34 MANI SPORCHE

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Sistemò l'M1895 nella rastrelliera. Si batté le mani e poi guardò le fregate. Il tricolore che aveva ispirato Pietro il Grande per la bandiera russa batteva in quel vento di maggio.

«All'Aia c'è stata una battaglia. Di paracadutisti tedeschi morti ammazzati ce n'è stata un'abbondanza».

«Uno a zero per noi» ammiccò il quartiermastro a quel collega.

«Peccato che questa sia Rotterdam e non l'Aia».

«L'invasore tedesco lo respingeremo» annuì con convinzione.

«Vorrei essere ottimista come lo sei tu».

«Ma dammi retta! Francia e Inghilterra verranno ad aiutarci». Si lustrò le mani. C'era un poco di sporco, grasso per l'arma perlopiù.

«Sì, ma il nostro Regno è un piccolo paese. I tedeschi avranno tutto il tempo di occuparlo e poi passeranno alla Francia e l'Inghilterra. Il Belgio...».

«Il Belgio, bah».

«Sono stati più sfortunati di noi. Stiamo resistendo un po' di più - in maniera inaspettata».

«E lo vedi? Quando inglesi e francesi arriveranno...».

«Si era detto che volevano inviare truppe in Finlandia. Non hanno fatto nulla».

«Perché i finnici si sono arresi troppo presto».

«Solo che Stalin voleva piccoli brani di territorio finnico, mentre qui, ora, i tedeschi vogliono tutto. E anzi l'Olanda è solo un moscerino. I tedeschi vogliono occupare la Francia e noi siamo di passaggio». Ebbe un risolino.

Voleva ribattere, ma fu interrotto da una sirena. Sguardo a vagare di fregata in fregata, e poi a posarsi sull'M1895. «Ho paura che...».

Arrivarono sui semicingolati mentre in acqua c'erano dei canotti. Divise grigie e rametti sugli stahlhelme.

«Dobbiamo resistere!» disse il collega.

«Giusto!». Raccolse l'M1895. I sei virgola cinque millimetri erano pronti.

Corsero fuori e si unirono a una falange di marinai. Una linea perfetta, i fucili spianati.

I tedeschi sembravano divertiti e loro sfoggiarono gli MP40.

Confronto di sguardi, meno di un secondo.

Gli MP40 ruttarono raffiche e gli M1895 non ebbero il tempo di reagire.

Marinai a cadere.

Il quartiermastro si sentì lo sporco sulle mani. Non solo il grasso, ma pure il sangue.

In un battito di ciglia tutti i buoni propositi di resistenza finirono in un buco nell'acqua.

Gli invasori avanzarono e lambirono i moli, unendosi a quelli arrivati dal mare. Occhi azzurri sugli scafi, le torrette, le incastellature. Avrebbero affondato le fregate? Oppure le avrebbero usate come prede di guerra?

Alzò le mani - sporche - e balbettò in mezzo a quella confusione: «Mi arrendo!».

La Seconda Guerra Mondiale in racconti Capitolo 9 Altri paesi AlleatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora