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Di sera, verso le sei chiesi ai miei genitori se potevo andare a fare un giro da sola per Seoul, dato che ormai ero abbastanza grande per farlo, mancava solo un mese al mio compleanno.
Loro per i primi istanti non accettarono, poi, non so come, li convinsi.
Loro nel frattempo avrebbero portato mia sorella in uno di quei negozi dedicati al kpop per renderla felice.

Avevo molta fame dato che non mangiavo dall'ora di pranzo, così decisi di cercare un market dove comprarmi qualcosa.

Erano tutti molto affollati e non volevo fare molta fila, così dopo aver cercato per un po' trovai un piccolo market dove non c'era quasi nessuno, solo tre ragazzi che avevano più o meno la mia età.
Entrai.

Pur essendo il market molto piccolo c'era molta cosa, ma non sapevo cosa prendere non essendo molto esperta sul cibo coreano.

Mi girai e sbadatamente andai a sbattere su qualcosa e caddi.
O su qualcuno.

Anzi che dire scusa in coreano lo dissi in inglese, tanto ero abituata, e vidi che ero andata a sbattere su uno di quei tre ragazzi.
Era davvero bello.
Capelli nerissimi, occhi del medesimo colore e uno sguardo magnetico.

Il suo viso mi era stranamente familiare
Mi fece un sorriso timido.
Glielo feci anche io.

Che situazione imbarazzante.
L'imbarazzo fu interrotto da un'altro ragazzo che disse, in inglese: «Scusalo, non guarda mai mentre cammina» e si mise a ridere.

«Ah e se te lo stai chiedendo non parla inglese, qui sono l'unico che lo parla.»
così gli feci un grande sorriso e guardai meglio anche lui.

Era molto alto e aveva i capelli biondi tinti, gli occhi marroni scuro e delle fossette molto carine.

Il ragazzo affianco a lui mi stava fissando e anche lui molto bello.
Era il più muscoloso di tutti, aveva gli occhi verdi, sicuramente aveva le lenti, i capelli biondi tinti anche lui.
Cavolo quanto erano belli.

«Comunque mi chiamo Martina piacere...e riesco a parlare anche il coreano»
«Ah perfetto, comunque io mi chiamo NamJoon, lui è Jimin è quello su cui sei andata a sbattere è Jungkook...Si chiama Martina»disse e Jimin mi porse la mano.
«È un piacere conoscerti» disse e mi fece un grande sorriso.

Anche Jungkook mi porse la mano ma con più timidezza e mi sembró molto carino quando lo fece.

«Qual è la tua età internazionale?» mi chiese NamJoon è quella domanda non mi sorprese dato che mia sorella mi aveva detto che in Corea l'età era molto diversa da quella nostra.
Quando nasci hai già un anno e il primo gennaio ne compi due.

«Ho 17 anni ma il mese prossimo ne compio 18»

«Io ne ho 19, così come Jimin e Jungkook ne ha 18» disse,poi aggiunse «in Corea sei maggiorenne lo sai?»

Feci si con la testa.

Mi guardavano molto straniti e Jimin mi squadrava dalla testa ai piedi.
Non capivo il perché.

«Non sei di qui vero?» mi chiese Jungkook, parlandomi per la prima volta.

«No vengo dall'Italia»

«Che buona la pizza» disse Jimin e mi sembró  per un secondo che mi stesse facendo l'occhiolino.
Mi misi a ridere.
«Anche la Carbonara» disse NamJoon e si misero tutti e tre a ridere.

«Sentite mi sapreste consigliare qualcosa da mangiare? Non so cosa prendermi e ho un bel pó di fame...»

«Se vuoi ti possiamo portare in un posto, noi ci andiamo molto spesso, ma solo se ti va» disse Jungkook evidentemente in imbarazzo.

Non sapevo se fidarmi di quei ragazzi che avevo conosciuto ma per impatto capii subito che dovevo fidarmi.
Non so perché, ma alla fine acconsentii.

In giro si misero degli occhiali da sole molto strambi e un cappellino, non capivo il perché: erano così belli, perché dovevano nascondersi dietro a degli occhiali da sole è un cappellino?

Mi portarono in un posto molto carino, non c'era quasi nessuno,soprattutto perché era presto.
Mi fecero assaggiare molte cose coreane, di tutto e di più e mi piacque tutto.

Mi abbuffai un sacco e sapevo di essere molto buffa mentre mangiavo infatti anche gli altri ridevano mentre lo facevo.

«Sembri uno scoiattolo con tutto quel cibo in bocca» scherzó Jimin e ci mettemmo a ridere.

Jungkook restó per tutta la serata silenzioso, disse solo alcune cose, era molto misterioso.
Mi intrigava un sacco.

«Dobbiamo farla conoscere agli altri» disse serio NamJoon.

«Eh? Chi altro?» chiesi.

«Degli altri nostri...amici» disse Jungkook precedendo Jimin.

«Nel frattempo, tieni ti do il mio numero, così magari possiamo rivederci e in caso ti facciamo conoscere anche gli altri» disse Jimin e gli altri lo guardarono quasi scioccato.

Non capivo. Era così strano in Corea dare  il loro numero a una ragazza?
Mi detto il suo numero e quando lo salvai gli misi affianco anche un cuore.
Era stato molto carino con me ed era davvero carino.

Mi accompagnarono fino alla via dell'hotel usando una scorciatoia.
Mi salutarono tutti con un abbraccio, notai che Jungkook era molto timido infatti, dandomi l'abbraccio era molto rigido.

Tornata a casa avevo un sorriso stampato in faccia.
Era stata una giornata stupenda, ed era solo il primo giorno in Corea.

Angolo autrice🙆🏻‍♀️
FINALMENTE È ARRIVATO L'INCONTRO CON I BANGTAN YEYY.

Stavo aspettando un sacco questo momento.
Jungkook, ho deciso di farlo conoscere a Martina come quello che è nella realtà e poi succederà una cosa che lo farà cambiare completamente atteggiamento con la nostra protagonista e diventerà così il nostro INTERNETIONAL PLAYBOY.
che tanto playboy nella realtà non è ma shhhhhh.

Jimin e Nam come al solito sono due simpaticoni di prima categoria (sopratutto Jimin) con le loro battutine.
Jimin, vi dico solo che avrà un ruolo fondamentale nella storia.

Basta vi sto dicendo troppe cose.
Cia cia, ci vediamo al prossimo capitolo.❤️
Marti💫

Un errore bellissimo/ J. Jk Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora