Capitolo 2 - Fottiti

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È stata la giornata più lunga della mia vita, ma lo ammetto: è da tanto che non incontro un ragazzo così stupido e patetico!!! Ma come è possibile che sia così???
Sento dei rumori nella stanza accanto alla mia, cioè quella di Peter.
Esco in punta di piedi e apro lentamente la sua porta.
《Peter?》
《Si?》
Guardo in alto e lui è appeso al soffitto a testa in giù e cammina per la stanza.
《Che stai facendo?》
《Cerco un modo per convincerti a venire con me》sorride
Patetico... penso.
《Dove? Cioè...Io... Io non esco.》
《E perché?》
《Non sono fatti tuoi》rispondo acida.
《Dai, dimmi che ti prende》
Lo guardo per un attimo, indecisa sul da farsi.
《Vaffanculo》urlo, correndo nella mia stanza.
《Hey, Emma... Apri, per favore...》
Non lo calcolo di striscio e continuo a disegnare, ma la mia finestra si apre all'improvviso, facendomi sobbalzare e lasciando una striscia grigia sul foglio.
《Cazzo...》
Mi giro e vedo che è Peter che è entrato senza il mio consenso.
Dovevo aspettarmelo...
Cosa stavi disegnando?》
《Nulla》
《È molto bello》dice prendendo in mano il foglio.
《Lascialo!》urlo.
Cerco di riprenderlo ma lui mi sposta facendo leva con il braccio.
《Chi è?》
《Era mia madre, razza di cretino!》urlo con le lacrime agli occhi.
Era?》sussurra lui con voce spezzata.
《Si, lei è... Non sono cazzi tuoi, ora lasciami in pace.》sussurro riguardando il foglio.
Quella disegnata doveva essere una ragazza bionda, giovane, con degli occhi luminosi,ma è impossibile far vedere al mondo quanto mia madre fosse bella e che meravigliosi occhi azzurri avesse. Non ora che non c'è più.
《No, tu vieni con me》
Detto questo mi circonda la vita con un braccio e inizia a lanciare qualcosa di simile a delle ragnatele dai polsi.
《Che diavolo fai??? Portami indietro!》
Ma lui non mi ascolta e mi lascia andare solo quando arriviamo sul tetto più alto della città.
《Non ringraziarmi》sorride.
《Ringraziarti? Ringraziarti??? Stai scherzando? Ti ho detto che non uscivo mai, che avevo le mie ragioni e tu te ne sei fregato, te ne sei fregato nel modo più assoluto e mi hai portato qui. E ora pretendi anche che ti ringrazi???》
Lui mi guarda con un' espressione ferita in volto. Daltronde non so fare altro, so solo ferire le persone.
《Io... Senti, non importa. Mi dispiace solo per quel tuo carattere, ma io non mi arrendo. Guarda》mi indica la città, mettendomi una mano sulla spalla.
Mi toglie un guanto, ma io nemmeno me ne accorgo, incantata come sono dalla vista che ho davanti.
Grosso, grossissimo errore.
Mi prende la mano, e me ne accorgo solo perché è fredda.
《Che cosa fai? Ridammelo!》 urlo mettendo in tasca la mano.
《No, se non mi dici che ti succede e perché è così importante per te stare rinchiusa in una stanza》
《Senti, Peter: fottiti. Fottiti, ok? Ci vediamo a casa. Anzi no, non tornare che mi fai un piacere.》

******************************

Sono a casa da un pezzo ormai, ma Peter non è ancora tornato.
In compenso sono venuti i miei due migliori amici: Theo e Colin.

This is Theo (Theo James, attore)

And this is Colin (Colin Gray by Jennifer's body)

《Smettila di preoccuparti per quel ragazzo, vedrai che tornerà presto》mi dice Theo.《Piuttosto, non è che ti piace un pò?》
Mi fa l'occhiolino.
《Ma per piacere》
《Già, in effetti non è una cosa da te》ride Colin.
《Ehy! Anche io ho un cuore, da qualche parte!》rido a mia volta.
Tum!
Eccolo! Deve essere lui!》
Ma qualcosa non va, i rumori si fanno sempre più forti.
《Ehm...ragazzi?》sussurra Colin guardando fuori dalla finestra.
Mio padre e Peter, poco distanti da noi, stanno lottando contro una schifosa massa rosa.
《Papà!》urlo vedendo mio padre a terra.
Esco fuori di casa. Non credevo che l'avrei più fatto di mia spontanea volontà.
Mi tolgo i guanti e cerco di puntare i raggi verso... quella cosa.
Ma quando anche Peter viene lanciato via e sbattendo contro la parete sviene capisco di essere sola.
《Arrivo, piccola!》è Capitan America, oh mio Dio, grazie!
Non so perché ma corro subito da Peter e lo scuoto.
《Peter! Svegliati, ti prego!》
《Oh Dio...》sussurra, aprendo un poco gli occhi.
《Vaffanculo!》urlo con le lacrime agli occhi.《Dio, ma che ti è saltato in mente di scomparire così!》
《Ho fatto quello che mi hai detto》sorride debolmente.
Gli tiro uno schiaffo e corro da mio padre, continuando a ripetermi quanto sono stupida per essere andata prima da lui.
Papà per fortuna sta bene,ma mentre sono impegnata ad aiutarlo Peter si fionda davanti a me e viene colpito.
《Peter!》
C. America riesce a sconfiggere quella cosa orribile e viene da me.
Nel frattempo io sto piangendo e nemmeno so il perché, Peter non mi risponde più ed inizia tutto a girare e... E...

******************************

《Emma? Emma, come stai?》
《Theo...》sussurro.
《Tranquilla, ci siamo qui noi》
È Colin a parlare, credo.
《Dove... Dov'è mio padre?》
《Piano... Piano》continua a sussurrare Theo aiutandomi a sedermi. Dio, la testa mi sta scoppiando.
《Tuo padre sta bene. È con Peter...》
《E perché quella faccia?》
Nessuno dei due risponde.
《Ragazzi, che cosa è successo?》
《Forse è meglio se resti qui》sussurra Theo.
Esco dalla stanza ignorando il male che provo in ogni singola parte del corpo, come se milioni di spilli volessero entrarmi in corpo, ed ignoro anche la sensazione di svenire per essermi alzata troppo in fretta.
Theo mi prende per la vita prima che cada a terra.
《Emma... Sei debole, torna in camera...》
《N-No, io devo... Devo capire》
Sospira e mi prende in braccio, seguito da Colin.
Entriamo in una stanza in cui non sono stata molto spesso, ma che ricordo grazie al vago odore di camomilla che mi tranquillizza e mi fa accoccolare un po di più al petto del mio migliore amico.
《Mettiti qui.》
Mi fa sedere su una piccola poltroncina nera e apre una porta.
《Signor Stark?》domanda prima di entrare e di scomparire in quella misteriosa stanza.
Colin si siede vicino a me, e io appoggio la testa sulla sua spalla, mentre lui gioca con il suo piercing al labbro.
Theo esce e lasciando aperta la porta mi prende di nuovo in braccio e mi fa entrare.
La prima cosa che vedo è mio padre.
《Emma!》mi corre incontro e mi abbraccia.
Ciò che vedo subito dopo è Peter seduto su una valigia.
《Peter.... Perché sei...》
《Stava giusto per andare via》mi interrompe papà.
《Cosa?》
《Hai capito bene. Ti ha messa in pericolo e non ha mai rispettato la tua volontà. Non sarà mai un Avenger.》
Inizio a ridere, una risata isterica che mi fa sentire ancora più debole.
《Stai scherzando vero? Questo ragazzo mi ha salvato la vita》
《Quello che dici è da ipocrita, lo hai sempre odiato》
《E lo odio tuttora, ma sarebbe ingiusto mandarlo via, sapendo che ha salvato la vita a tua figlia. Lo capisci? Mi ha salvato la vita!》
Peter sospira, il volto privo di emozioni, e questo mi dispiace molto. È probabilmente la prima volta che lo guardo con l'intenzione di cogliere qualcosa nel suo sguardo e invece lo trovo vuoto.
《È la tua ultima chance ragazzo》dice mio padre prima di andarsene, ma io lo trattengo per un braccio.
《Grazie...》

******************************

Stasera Theo e Colin dormiranno qui, nella stanza degli ospiti.
Mentre stanno preparando la stanza ne approfitto per andare da Peter.
La porta è aperta, per cui mi appoggio allo stipite incrociando le braccia e guardando il soffitto.
《Come va?》
Lui scende immediatamente.
《Ehm... Bene. Come mai sei qui?》
《Nulla. Volevo ringraziarti.》
Sorride e cerca di abbracciarmi.
《Non esagerare》
《Giusto.》
Mi giro e sto per uscire dalla stanza, quando mi chiama.
《Si?》
《Grazie...》
《Fottiti》rido.

*Spazio autrice*
Vi è piaciuto questo capitolo?
A me non tanto, credo che l'inizio sia un po confusionario, ma mi serviva per andare avanti, quindi chiudete un occhio ;)
Se a voi è piaciuto lasciate una ☆

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