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<< devono diventare nostri alleati e forse un giorno perfino amici, ma il tempo della rabbia è finito ora dobbiamo costruire un futuro comune basato sulla tolleranza e il rispetto, NOI SIAMO VIVI E ORA SIAMO LIBERI >> un urlò di gioia si alzò tra i devianti.

Non so cosa sia successo poi a Connor da quel che so era tornato da Hank,
Io avevo deciso di non seguirlo avevo bisogno di un po' di pausa, dovevo riflettere, pensare a tutto ciò che era successo, non ci eravamo più rivisti, ma io non lo avevo dimenticato.

*

Writer's p.o.v

<<Sono passati ormai tre anni dai tragici eventi di detroit e adesso gli androidi vivono tra noi, sono parte della nostra gente, lavorano come noi amano come noi, camminano al nostro fianco nelle strade, ma non più come schiavi ma come parte integrante della nostra popolazione>>
Kim si sedette sul divano sorseggiando una tazza di tè, in quei tre anni la tecnologia era avvanzata, adesso gli androidi potevano bere mangiare, avere figli e soprattutto vivere liberi.
Kim si era trasferita in un piccolo appartamento vicino al centro di Seattle e lavorava nella piccola caffetteria nel centro, ma mai per un secondo aveva smesso di pensare a Connor.
<< E adesso Atlanta Braves vs Colorado Rockies>> Kim spense il televisore e andò in cucina, non fece in tempo a poggiare la tazza sul bancone che il campanello suonò. Connor si sitemó la cravatta, prestatagli da Hank, era agitato, non vedeva Kim da ormai tre anni.
La porta si aprì, mostrando il dolce viso della ragazza.
<<Connor?>>
<<Hey Kim, io beh Hank mi ha detto che vivevi qui, e quindi beh, adesso vivo con lui e, io...io ti ho portato dei fiori>> disse in modo confusionato porgendole il mazzo di rose, lei li annusò
<<Grazie>> rispose sorridendo.
<<Beh ehm prego>> sorrise lui agitato.
<<Quindi vivi con Hank?>>
<<Si sai lui a comprato una casa nuova, sempre a detroit>>
<<Quindi tu hai fatto 34 ore di viaggio solo per venire a trovare me>> sorrise lei
<<Bhe sì, quando Hank mi ha detto che sapeva dove abitavi, sono voluto partire subito>>
Si guardarono negli occhi.
Lei accennò un piccolo sorriso.
Le loro mani robotiche, bianche come il latte si legarono tra loro, e le loro labbra si unirono in un bacio che avevano aspettato per troppo tempo

Kim ∆RK900∆ ||uɐɯnɥ ǝɯoɔǝq||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora