capitolo 5)

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È tutto il giorno che viaggiamo e, dal momento che si è fatta notte, poco fa ci siamo accampati alla base di un colle. Considerato il fatto che io ed Alice abbiamo percorso la strada su di uno stesso cavallo, la velocità media di esso si è molto ridotta e le pause di cui ha avuto bisogno sono aumentate, in fine, la stima d'arrivo è per domani sera. Mentre eravamo a cavallo, Alice non ha fatto altro che strusciarsi a me, per un momento mi è parso facesse persino le fusa. Siamo tutti seduti in cerchio, tutt'intorno al fuoco, non mi sembra sia successo niente di particolare durante il viaggio, ma Clementine ha un atteggiamento strano, pare imbarazzata, o qualcosa del genere; <<è successo qualcosa, Clementine?>>, chiedo. Subito, alza di scatto la testa e risponde: <<N-niente, perché?!>>, sembra che io l'abbia colta di sorpresa, <<sembri pensierosa, sei ancora preoccupata per tuo nonno?>>. Sembra quasi forzato, ma, improvvisamente, si calma e mi risponde: <<No, stavo solo pensando a come fare con la quotidianità: Dove alloggiare e come potrei guadagnare quel denaro sufficiente per andare avanti>>. Non mi sembra molto convinta, inoltre mi pare di avergli già parlato della gilda... Detto questo, Alice incomincia a raccontargli, con molta foga, la sua idea di farla unire al nostro gruppo, lavorando come avventuriera con noi, potendo così dormire alla gilda e tutto quello che ne deriverebbe... Alice è estremamente socievole, vorrei avere anche io questa capacità. È da prima che ci penso, oramai è una settimana circa che sono in questo mondo, ma, tra le varie avventure che ho avuto e l'adattamento a questo ambiente, non ho fatto nessun progresso nello scoprire cosa mi è successo e come potrei ritornare a casa, non sto male qui, ma vorrei risolvere la situazione nel mio mondo, inoltre, mi preoccupo per i miei parenti e quei pochi amici che ho, saranno in pensiero. Dopodomani, dal momento che domani arriveremo tardi, incomincerò la mia ricerca. Nel mentre, Alice e Clementine stanno discutendo, o per meglio dire, è un discorso a senso unico, considerato che sta parlando solo Alice. <<Alice, mi sai dire se è possibile che ci sia qualcuno proveniente da un altro mondo?>>, chiedo. Dicendoglielo in questa maniera, non dovrebbe avere sospetti sul fatto che io stesso non sono di questo mondo, anche se, arrivato a questo punto, non servirebbe a niente tenerglielo nascosto; forse mi confesserò, ma non ora. Lei mi risponde: <<In teoria sarebbe possibile; ho sentito che un gruppo di potenti maghi si è riunito e con un rituale ha portato qui un uomo da un altro mondo, ma si crede che anche colui che ha portato caos in tutto il pianeta, colui che ha capacità tali da sconfiggere un esercito da solo, il signore oscuro, abbia evocato qualcuno. Perché mi hai fatto questa domanda?>>, <<per curiosità, avevo letto un accenno su di un libro>>. Detto ciò, Alice, con faccia incuriosita e un po' confusa, torna a parlare con Clementine. Riassumendo quel che ha detto, quindi, chiedendo a questi "maghi potenti", potrei scoprire qualcosa, forse in quella città-biblioteca dell'altro giorno c'è qualche informazione utile, è inutile dire che ci metterò un'eternità a trovare tutte le informazioni che cerco... Nel mentre che ero assorto nei miei pensieri, mi sono allontanato dall'accampamento; ci siamo stanziati appena fuori dal bosco ed io ci sono rientrato. Caspita, qui, fra gli alberi, passa pochissima luce e non vedo più Alice e Clementine, probabilmente dovrei tornare indietro. Improvvisamente, un fruscio di foglie e rametti spezzati proviene da dietro di me; che cos'è stato?! Mi giro di scatto, una strana ombra compare di fronte a me; inizialmente rimango immobile, mi chino persino in avanti, poiché preso dalla curiosità, per poi balzare all'indietro, sguainando la spada. Una voce femminile decisa, ma forzata ad essere più pacata, proviene da quella sagoma: <<State tranquillo, non ho intenzione di farvi del male>>, chi sarà mai...? Per un attimo abbasso la spada e rilasso i muscoli, ma poi la sagoma prende forma e la sua identità, prima ignota, si rivela: è la Naga, Eris! Con sorpresa, mi rimetto in guardia: <<Che ci fai qui e che vuoi da me?!>>, <<non temete, non ho cattive intenzioni, voglio solo parlarvi, ora che non è presente quella zecca di Alice. Dannata umana, mi ha creato molti inconvenienti, ma visto che vi sta cotanto a cuore, ho aspettato>>. Che cosa avrà da dirmi e come mai mi da del "voi"? <<ho cercato spesso un momento in cui voi foste rimasto solo e finalmente ne ho la possibilità; fin da subito, ho visto un grande potere in voi "Marco Mazzotta", all'inizio non volevo crederci e quindi vi ho attaccato e di questo mi pento amaramente. Voi non siete umano, ammettetelo. Ultimamente vi ho osservato, non sembrate molto pratico con il potere che avete, ma sicuramente è presente in voi>>, non sarei umano ai suoi occhi...? <<Sinceramente parlando, credo di essere umano, ma...>>. Con espressione incuriosita e insistente, mi ripete: <<non è possibile, ne sono certa, voi non potete essere un umano, non con tutto quel potere!>>, visto che è tanto interessata e non c'è motivo di tenerglielo nascosto: <<In verità, sono umano, ma...>>, <<ma...?>>, <<come dire... Beh, vengo da un altro mondo...>>, non so se ci crederà... <<lo sapevo! Non era possibile che voi foste quantomeno un normale essere umano!>>, <<va bene, ma non so niente a riguardo del viaggio inter-dimensionale, che centra con questa smisurata forza che vedi in me?>>, <<quando si viene evocati si acquisiscono poteri particolari e fuori dal comune, anche se il suo è molto più grande della norma>>, quindi dovrebbe sapere qualcosa su ciò! <<Però avrei qualche dubbio: Primo, non mi sembra di essere stato evocato da qualcuno>>, <<non avete visto un cerchio magico, nel momento del trasferimento?>>, <<no...>>, <<e suppongo che non avete incontrato l'evocatore... Ma quindi, è un caso ancora più particolare! Voi siete più grande di quanto pensassi...!>>. Temo che abbia un'impressione di me esagerata, potrei anche essere sopra la media o "potente", ma non è possibile così tanto come dice lei, sembra quasi che mi consideri una divinità... <<Secondo: Da quanto ho potuto notare, tu ne sai molto, mi saresti utile a capire cosa mi è successo>>, <<sarebbe un onore per me aiutarvi, chiedete e sarà fatto!>>. Il suo atteggiamento è cambiato in una maniera impressionante, è passata da "ti schiaccio misero umano", nella biblioteca, a comportarsi come una fedele servitrice. Non capisco cosa gli stia passando per la mente, ma potrei sfruttare quel che ha detto e magari comprendere. <<Non ho capito niente di quel che è successo, spiegami come sei arrivata a questo tuo pensiero>>, <<sono giunta alla conclusione che voi siete una divinità, "un essere superiore"...>>, ecco, lo sapevo, si è fatta un'idea sbagliata, <<...pertanto, le giuro fedeltà eterna, la prego di prendermi come sua umile servitrice>>, cosa, servitrice? Qui stiamo esagerando! <<Senti, n->>, <<Marco...?>>, è la voce di Clementine, si sta avvicinando. <<Padron Marco Mazzotta, che devo fare?>>, padrone? <<per ora rimani nascosta, devo pensarci su>>, <<agli ordini!>>. Detto questo, si dilegua in un attimo tra gli alberi e Clementine e Alice mi vengono in contro; <<Tesoro mio, finalmente ti ho trovato!>>, <<eccoti Marco>>. "Tesoro mio"?! Non so come controbattere, sono basito... Alice mi prende sottobraccio e ritorniamo al fuoco, per poi metterci a dormire, con lei più attaccata a me del solito, oltretutto. Non ho capito molto bene quel che è successo con Eris e cosa gli passi per la testa, l'unica cosa che mi è chiara è che sa qualcosa sul mio caso, che mi considera una divinità, ma non so pienamente cosa comporti con lei, e neanche questa sua sottomissione e fedeltà, fino a dove si spinga. Per ora ci dormirò su, domani cercherò le risposte di cui ho bisogno...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 29, 2018 ⏰

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