capitolo 3) la città-biblioteca:"Cognitonis"

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È mattina...? Uhm, qualcosa mi sta solleticando il naso. Sta continuando, cos'è...? Afferro qualcosa. È morbido, scorro la mano sull'oggetto. <<Mhh...! Fe-fermati, p-per favore...!>>, cosa? Apro gli occhi, è la coda di Alice! <<Alice...?>>, sono ancora mezzo intontito per la stanchezza. <<Stai ancora sognando, rimettiti a dormire...>>, mi dice con voce calda. Starò, veramente, sognando...? No! Mi siedo, di scatto, sul letto. <<Alice, perché sei in camera mia?!>>, <<beh, ero venuta a vedere se fossi sveglio e...>>, guardo fuori dalla finestra, è già, così, tardi?! <<E...?>>, <<mi sono incantata guardandoti dormire.>>, dice con tono imbarazzato, chinando la testa e con volto arrossito. <<...>>, non posso essere arrabbiato se me lo dice in quel modo. Mi alzo dal letto, fortunatamente, sono andato a dormire vestito, ieri, e la guardo negli occhi, <<andiamo, abbiamo una, lunga, giornata, davanti...>>, <<hai ragione...>>, dice con un sorrisetto sul volto arrossito. Ci dirigiamo alla sala comune, dove, vi è il tabellone delle missioni. Come ho già detto in precedenza, devo risolvere il problema della mia incapacità a legge, al più presto, ma, fortunatamente, ho Alice, per il momento. Arrivati, cerco, nei limiti di quel che posso fare, qualche missione, in particolare, qualcheduna che mi faccia stare tranquillo per un po', economicamente parlando. Continuando a cercare qualcosa, chiedo ad Alice: <<Hai trovato qualcosa di ad...>>. Girandomi verso di lei, noto che mi sta fissando, intontita e tutta rossa in viso, non nasconde, neanche, più le dorate orecchie e coda. Non si sarà, per caso, ammalata...? Mi avvicino e le tocco la fronte, ma non è calda. <<Va tutto bene Alice?>>, <<Sì, benissimo... perché?>>, risponde sospirando.
<<Non ti vedo concentrata.>>, <<non lo so, mi sento, meravigliosamente, bene...>>, sospirando ancora. <<Ok... Aiutami a cercare un incarico, allora.>>, <<va bene.>>. Con occhio svelto, esamina le richieste presenti. Ha scelto, si gira verso di me e mi tende il foglio. La ricompensa è di trenta monete d'argento! Con tutti quei soldi posso pagare un mese d'affitto ed averne abbastanza, anche, per i pasti di due settimane! <<Brava Alice! Sarebbe perfetto per me.>>. Mi sta guardando con un'aria strana, sta, anche, muovendo le orecchie e la coda. Non sarà, mica, felice, perché mi sono congratulato con lei...? Però, se la paga è, cotanto, alta, vorrà dire che sarà, altrettanto, difficile la missione... <<Mi puoi leggere in cosa consiste la missione?>>, sono preoccupato. <<Sì. Bisogna raccogliere dei funghi nel bosco di ieri. Dal momento che c'è stato quell'attacco, la gente si è preoccupata ed hanno alzato la paga.>>, come girano in fretta le notizie...! <<Perfetto. A che ora dobbiamo partire?>>, <<quando ci pare, dobbiamo raccogliere due barili di funghi e portarli al luogo prefissato, che sta sul foglio.>>. Bene! Chissà a cosa serviranno quei funghi... <<Ti va bene se andassimo subito?>>, vorrei pagare, al più presto, la camera e visto che esco, subito, non possono chiedermeli! <<Sì.>>.

Usciamo, subito, dalla gilda e ci dirigiamo verso il bosco. È passata, circa, un'ora e mezza e Alice, dopo avermi preso a braccetto, non mi ha lasciato, nemmeno, un secondo, inoltre, non ha detto, neanche, una parola. Non mi dispiace camminare così, ma non so se è il caso con lei. Mi conosce, solo, da qualche giorno, magari, si comportano così, qui...? Con due ore di viaggio, arriviamo al bosco, ma Alice non accenna a separarsi. <<Alice, siamo arrivati. Ci conviene lasciarci, se vogliamo svolgere il compito scelto.>>, non mi sembra d'accordo e, con faccia imbronciata, mi risponde: <<Ok, ma facciamo in fretta.>>. Giriamo il bosco per qualche ora, il mio orologio, rigorosamente settato con l'orario corretto, segna mezzogiorno e dieci, tre ore di differenza da quando siamo arrivati. Abbiamo, finalmente, finito di raccogliere i due barili di funghi, come da richiesta. Stranamente, non abbiamo incontrato mostri, la missione è stata più semplice di quanto pensassi. Insieme ai barili, che il cliente ha lasciato nel luogo, del bosco, preindicato, ci ha lasciato un carro con un cavallo, per mezzo del quale possiamo portare, facilmente, i barili. Caricando i funghi sul carro, chiedo ad Alice: <<Mi sai dire, a cosa servono questi funghi?>>, a scopo alimentare, forse? <<Questa tipologia di fungo, che ci hanno specificato sul foglio, è la base per creare pozioni di qualsiasi tipo. Si possono utilizzare altri materiali, ma questo fungo è necessario per creare pozioni di un più alto livello.>>, non ci avevo pensato. <<Interessante... Vorrei imparare, un giorno, a fare pozioni.>>. Una volta finito di caricare la merce, ci avviamo dal cliente e non passa, nemmeno, un attimo che Alice mi riafferra per un braccio. Certo, che è, proprio, affettuosa. Che sia per quello che gli ho detto ieri sera...? Siamo arrivati dal cliente, ci ha pagato, come d'accordo e siamo tornati alla gilda, dove, mi sto apprestando a pagare il pernottamento. <<Alice, scusami un secondo. Ora che ho i soldi, vado a pagare la stanza per il prossimo mese.>>, <<così tanto?! Non fai meglio a tenerti, più, soldi e comprarti qualcosa di utile?>>. Mi servirebbe una spada nuova, ma preferisco non avere il pensiero fisso dell'affitto, userò i soldi destinati al cibo, semmai. <<Nah, preferisco stare in pace e senza, più, questo pensiero, per un po'. Poi, avrò il tempo di riguadagnare qualcosa, in questo periodo.>>, <<come preferisci tu...>>. In seguito, per la prima volta, ci mettiamo a mangiare, seriamente, a pranzo. <<Marco, ora che abbiamo dei soldi in più, che ne dici se ci prendessimo qualche giorno di riposo?>>, <<non mi dispiace l'idea. Che avresti intenzione di fare?>>, <<propongo di andare nella città di "Cognitonis", detta, anche, città del sapere.>>, <<wow. Come mai ha questo nome?>>, sarà la città d'origine di, molti, filosofi? <<Essa è una, gigantesca, biblioteca, costruita in un'immensa grotta. È, talmente, grande che ci hanno costruito delle case, dentro, perciò è considerata come una città.>>, <<incredibile...!>>. Lì, potrei apprendere magie potentissime e conoscere, meglio, questo mondo. Inoltre, dev'essere stupenda. <<Dice la leggenda, che, nei meandri più oscuri della città, vi alberghi una, potentissima, creatura che custodisce, gelosamente, un libro con le magie più potenti che possano esistere...! Ma è solo una leggenda, nessuno l'ha mai incontrata, prima.>>. Sarebbe bello, però, conoscere quelle magie... <<Sono eccitatissimo. Quando partiamo?!>>, con espressione fiera, mi risponde: <<Subito, se vuoi...>>, <<Andiamo!>>. Dato che la città è lontana, per andarci a piedi, affittiamo due cavalli e ci dirigiamo, immediatamente. Siamo partiti alle due del pomeriggio e, ora, sono le dieci di sera, il viaggio è durato tanto, anche se andando a cavallo (e non in un'automobile), la distanza, non dovrebbe essere, eccessivamente, grande. Lasciamo i cavalli in una, specie, di stalla con cibo e acqua, sembra, quasi, un parcheggio. L'ingresso è, molto, particolare, in quanto, ha la forma di un grande libro, scolpito nella pietra, nel mezzo del quale, vi è un cancello e, diverse, guardie. Entriamo nella città e... Wow, è stupenda...! Con stupore osservo, nei minimi dettagli, intorno a me. All'inizio della città, vicino all'ingresso, si ergono le case, ma continuando, più in fondo, vi sono libri a perdita d'occhio: Sotto, sopra, a destra ed a sinistra, librerie ovunque. Sembra un gigantesco labirinto tridimensionale, poiché, i corridoi ,formati dalle librerie, scorrono, anche, sulle pareti e si diramano, persino, sotto il suolo e sul soffitto, dal quale pendono candelabri immensi. <<Ti piace Marco?>>, dice con aria tronfia. <<Sì, decisamente. Brava, Alice, grazie per avermi portato qui...>>. Si è avvicinata a me ed ha chinato il capo. Ah, ho capito... Gli appoggio, delicatamente, la mano sulla testa e l'accarezzo. Devo dire, che è proprio soffice, la testa (e le orecchie) di Alice. Sembra contenta... che carina, ha tutti i capelli spettinati ora, ma ha, anche, un'espressione felicissima. Superato lo stupore, giriamo la città in cerca di una locanda dove mangiare e dormire, riusciamo a trovare un posto, abbastanza, carino, chiamato, con molta fantasia del proprietario, "il libro". È carino, quindi, senza dar peso al nome, entriamo. Dentro è messo bene e la gente, pare, stia mangiando di gusto. Andiamo al bancone e chiediamo per la notte. A servirci c'è una ragazza, abbastanza, minuta, dai, lunghi, boccoli castani: <<Salve, vorremmo prendere due camere, per questa notte.>>, <<buonasera. Certamente, per le camere sono dieci monete di rame ciascuna.>>, risponde con voce aggraziata e leggera. Dieci monete di rame... È più di quanto spendo alla gilda, ma, essendo partecipante, mi fanno pagare di meno, credo. Paghiamo e andiamo a mangiare. Ci sediamo ed incominciamo a parlare: <<Domani, Marco, ci dirigeremo al reparto di magia base. Non credere che ti lasci in pace, perché, ora, mi pia-ehm, piace il tuo talento...!>>, <<...?>>. È tutta rossa, chissà perché? E che avrà voluto dire...? ha cambiato le parole d'improvviso... Comunque sia, da quel che ho capito, domani mi allenerò con la magia, anche se ne avevo, già, l'intenzione. Finito di mangiare, ci dirigiamo verso le nostre camere, le quali, sono una di fianco all'altra, ma, prima di entrare, Alice mi ferma e con voce calda, mi dice: <<Non abbiamo missioni da svolgere domani, pertanto, puoi dormire quanto ti pare.>>, con sorriso pacato, gli faccio cenno con la testa. <<Buonanotte, Marco.>>, <<buonanotte.>>.

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