È mezzanotte. Per me ormai siamo già al prossimo anno e l'odore di queste coperte mi assillerà per altri 12 mesi. È mezzanotte e dieci e ho la familiare sensazione che neanche stanotte chiuderò occhio. Ormai i miei problemi con l'insonnia diventano sempre più frequenti e vedo che non intendono abbandonarmi neppure ora...
In effetti non avevo mi riflettuto su quanto possa essere lungo un anno: sono 12 mesi, 365 giorni, 8760 ore, 525600 minuti, 31536000 secondi e no, non ho intenzione di andare avanti, ho il cervello stanco e da tutt'altra parte. Che poi, se consideriamo che di quelle 8760 ore dovremmo levarne 10 al giorno per le ore medie di sonno per un uomo, ci resterebbero 5110 ore di veglia delle quali spesso 7 vengono spese a lavoro o a scuola, dunque ne restano sole 2555 ore di libertà. Ciò significa che di 365 giorni effettivi ne viviamo solo circa 114.È ormai l'una e il mio cervello sta delirando: continuo a non dormire e a pensare su un intero anno speso. Speso bene, o a vista d'altri male, ma comunque speso. Il freddo sta entrando lentamente in camera e la mia coperta sembra l'armata tedesca nell'inverno del '42 e ciononostante la mia mente viaggia indietro tra i ricordi: sembra di passare nel centro di una città, trafficata da sogni e pensieri con uno schema indefinito. Incrocio lo sguardo di dubbi che volteggiano per aria, vedo quadri di posti che ho visitato, sento la musica in lontananza. Se cammino più avanti incontro i miei ricordi legati all'amore. Ammetto che mai mi sono sentito amato come quest'anno e mai lo sarò se continuo a rovinare tutto. "Ma se al cuor non si comanda non può essere colpa tua, no?". E invece lo è. Lo è perché ho sfasciato una relazione perfetta con una ragazza perfetta pentendomene poco dopo, e anche se sapevo che l'unico che veramente ci avrebbe perso qualcosa sarei stato io, ho dovuto dare retta a quelle vocine malate d'odio che mi dicevano che non ero al suo pari, che lei era troppo per me e che anche avrebbe pensato la stessa cosa. STATE ZITTE, PER L'AMOR DEL CIELO STATE ZITTE! CONTINUATE A BATTERMI LE TEMPIE ANCHE ORA CHE MI SONO ARRESO? E BATTETE ALLORA, BATTETE PIÙ FORTE CHE POTETE SE L'UNICA COSA CHE VI VIENE BENE È SPARARE SU UN CORPO ESANIME CHE CONTINUA A SPUTARE SANGUE A TERRA! FATELO! AVANTI, ABBATTETEMI UNA VOLTA PER TUTTE, MA QUANDO LO FARETE E PORTERETE IL MIO CORPO ALLA VOSTRA CORTE, NON POTRETE DIRE DI AVER CONQUISTATO LA ROCCAFORTE AVENDO SCONFITTO UN SOLO FOTTUTISSIMO SOLDATO!
Forse lei però era davvero meglio di me. E vorrei farglielo sapere e sperare che non si tormenti più di nulla, che sappia che spero solo nel meglio per lei. Perché lei è meglio di tutti. Lei sa come essere sé stessa. Lei lo sa. Ma forse non sa che resterà nel mio cuore ancora, anche solo da amica. Perché lei merita di più di ciò che ha. Chiusa questa relazione sono arrivate altre ragazze, e anche qui ho sbagliato, soprattutto nelle distanze, ma sono errori che sono capitati a tutti.
Un crepitio di mortaretti mi riporta alla normalità e, guardando fuori dalla finestra non vedo nessuno che abbia fatto esplodere un singolo petardo...e io che pensavo la gente fosse già in clima di festa...Ore 3:50 a.m: Ultime testimonianze di qualsiasi forma umana al di fuori di questo palazzo non ne restano e penso già a quello che potrà succedere l'anno prossimo. Penso al fatto che mi manchino ancora due libri da leggere e delle parafrasi dell'Iliade da fare, ma penso anche a quello che potrà riservarmi il 2019: non sono il tipo da "Lista dei buoni propositi", anche perché è una cosa che non ci si aspetterebbe da uno che sta scrivendo un testo alle quattro di notte sulle note del telefono, ma sono più un tipo da "Panta rhei" e "Se il 2019 mi vorrà prendere a ceffoni a due a due finché non diventano dispari, beh, faccia pure, ormai sono abituato". Spero però sempre nel meglio che ci potrà essere. E non sto parlando di trovare l'amore o vincere alla lotteria nazionale un premio miliardario, ma parlo anche solo di trovare cinque euro nel giubbotto che non metto da due anni a questa parte.
Ormai anche gli ultimi residui di insonnia abbandonano il mio corpo stremato dal troppo pensare e le mie palpebre si chiudono come le saracinesche dei negozi in periferia. Ormai aspetterò solo la nuova media ora del crepuscolo per cominciare a essere qualcun altro. Se volete cambiate, ma evitate di farlo per gli altri. Cambiate per voi. Perché volete vivere bene quei 114 giorni di vita annui. Non terminerò con un semplice augurio di buon anno, uscirò di scena muto, come Chaplin sullo schermo, perché ciò che la mia mente disse io ormai lo ho annotato e ciò che direte voi lo dovrete annotare voi. Esco così, senza auguri. Esco dalla fine per cercare un nuovo inizio. E sì, sembrerà ironico o strano, ma questo libro comincerà con la fine...Συμωνη
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Insomnia
RandomTutte le storie di questo libro hanno una sola cosa in comune: il tutto è scritto di notte, irrelavente è l'ora. Sono storie di personaggi, pensieri ed altro.