Stars

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Ho tante brutte abitudini e una di queste è non dormire: a volte sto sveglio intere nottate, ma penso che io sia stato abbastanza chiaro nella descrizione della mia insonnia. La parte peggiore dell'insonnia però, dopo che ti ci abitui, non è più il non dormire, bensì diventa il "ora che non dormo, cosa straminchia faccio?". A questa risposta cerco risposta continuamente: all'inizio stavo al telefono, poi sono passato alla lettura, sono arrivato allo scrivere queste storie, fino a tirare fuori un vecchio telescopio che ho in casa, quindi l'ho preso e l'ho messo davanti alla finestra. Ho iniziato a guardare il cielo da quando da scuro come l'abisso, inizia a riempirsi di puntini bianchi. Se ne aggiungono altri e altri e altri ancora. Come quando sull'anatroccolo nero iniziano a spuntare le prime penne bianche mentre diventa cigno, così da buio è diventato più chiaro, colmo di stelle lucenti. Non bastandomi l'osservarle, ho iniziato anche a leggere ciò che riguarda le stelle, la loro massa, la loro luce, i loro moti...tutto insomma.  Sapevate che i latini avevano molti detti sulle stelle? Il più famoso è per aspera ad astra, ma ce ne sono moltissimi altri e uno che mi ha colpito particolarmente è una frase detta da Virgilio e recitava Macte nova virtute, puer, sic igitur ad astra. Per coloro che non parlano il latino, la traduzione è "Coraggio, o ragazzo, è così che si arriva alle stelle". Altri detti sono quelli greci, come quello di Archimede che diceva Η του oυρανού ρώμη υπό των αστέρων υποκρίνεται (la traduzione è "La forza del cielo è composta dalle stelle"). L'astronomia ha affascinato i popoli per millenni, e ha dato così poche risposte a persone che ne avrebbero potuto tirare fuori l'inimmaginabile. Pensate a Galilei, Keplero, Euclide (che tra le varie mansioni era pure astronomo), Archimede...e ora pensate a chi ha dato le risposte: URSS, Eizenhower, mercenari e così via...
Guardando ancora di più le stelle ho notato da circa un mese e mezzo che una stella nuova è spuntata nella volta. Mi sono preso la briga di darle un nome: LI22-91. È una stella splendente, meravigliosa e la trovo sempre lì, costantemente, come un occhio del cielo fisso su di me che mi guarda e...e...e non trovo le parole per dire a quella stella di non andarsene mai. Vorrei che quella stella tra tutte le miliardi che ci sono, noti quel povero umano, tra tutti i miliardi che ci sono.
*Simo, stai di nuovo paragonando una stella a quella che ti piace? E poi, seriamente, HAI DATO IL SUO NOME AD UNA STELLA? MA SEI SCEMO?*
*Ancora tu? E comunque sì, l'ho fatto. Non so cos'abbia, ma per me è speciale. C'ho parlato due volte in croce, ma stavo bene. E poi, è anche colpa tua: chi è quello che muove le dita e ha dato il nome di una ragazza ad una stella?*
*Quella è la tua parte emotiva, io sono quella razionale e se sono qui è per farti capire che dare il nome della tua amata ad un astro È DA PSICOPATICI!*
*Chiariamo una cosa: non dormo la notte, mi spacco di thriller, scrivo cose come questa su una piattaforma multimediale e mi metto a 'canticchiare' in metro. Ora trova UNA SOLA parte normale in tutto ciò che faccio.*
*Beh...ecco...ci sarebbe...no, zero*
*Appunto, e ora, se permetti, torno a parlare di comete e supernove, grazie*
Dicevo, prima che mi interrompessero, che esistono vari tipi di corpi celesti ovviamente: comete, supernove, stelle ad idrogeno o ad elio, buchi neri, pianeti, giganti rosse, gialle e potrei andare avanti per una decade ad elencare tutti i vari tipi, ma, volendo evitare di annoiarvi, continuerò col mio racconto. A volte le comete si scontrano sui pianeti e questa è una possibile spiegazione per la formazione della vita sulla Terra. Poi alcune stelle iniziano a brillare più di altre, diventando le cosidette "Stelle livie", mentre quelle che perdono colore divengono "Stelle melanie". Rido ripensando che ho imparato tutto questo anziché farmi avanti, come se le stelle possano prendermi e spingermi verso di lei, poi però mi ricordo che non siamo in Sogno di una notte di mezza estate e che non ci sono Puck e Oberon che stregheranno i suoi occhi. E allora resterò qui, col braccio appoggiato sul davanzale della finestra e la testa appoggiataci sopra con La Fine di Gaia di Caparezza nelle cuffiette a guardarla. Perché non siamo altro che stelle: pezzi di un universo dispersi senza un giusto ordine. Magari un giorno quell'ordine lo troveremo, magari con un'altra stella. Perché se ogni stella sparisse una ad una...l'universo sarebbe solo più triste. Devo ammettere però che l'aria che entra dalla finestra non è più fredda come quando ho iniziato a pensare a lei
*GRAZIE AL CAZZO SIMO, È APRILE LO VUOI CAPIRE?! Cosa fai...Simo...no, non provare minimamente a pubblicare questa storia prima che ti abbia finito di parl

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