Miami Beach | LH

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Le palme verdi erano in forte contrasto con l'azzurro del cielo e si estendevano sovrastando le piccole figure dei turisti ai loro piedi.
Nonostante fosse una giornata ventosa la gente non si arrendeva dal precipitarsi in spiaggia e in qualche caso dal tuffarsi nelle acque gelate dell'Oceano Atlantico.
Per non parlare dei numerosi surfisti che si accanivano sulle onde scomparendo sotto di esse per poi riemergere con acrobazie pazzesche.
Mi stavo decisamente godendo la giornata.
Sentivo i raggi del sole accarezzarmi la pelle e rimbalzare sulle lenti specchiate dei miei occhiali.
Potevo già immaginare alcune lentiggini ribelli spuntare sul mio naso come facevano ogni anno in questa stagione tanto bella quanto afosa.
Sorseggiai il frullato al mango che mi faceva compagnia in quella panchina poco lontana dalla spiaggia.
"Seriamente? Un frullato al mango?"
La voce del mio migliore amico mi risvegliò dallo stato di trance e fui costretta a spegnere il computer velocemente, e con lui anche lo scenario immaginario che piano piano stava prendendo forma nella mia mente.
"Andiamo Luke, ti dico sempre di lasciarmi in pace quando sto scrivendo"
Sbuffai sonoramente alzandomi dal letto a due piazze di camera mia.
Ormai era diventata un'abitudine per lui sbucare dal nulla.
"Hai di nuovo scavalcato il cancello?"
Dissi indicando i suoi pantaloni sporchi di terra.
"Si, non volevo farmi aprire da tua sorella, poi mi avrebbe chiesto di giocare con lei a Monopoli e non sarebbe più finita tra lei che ruba i soldi ed io che compro case facendoglieli perdere."
Risi alle sue parole ricordando quella volta in cui andarono avanti tre giorni per finire quel gioco di società che tanto ossessionava mia sorella.
Il biondo si sdraiò accanto a me per poi posizionare la sua testa sulla mie ginocchia, spontaneamente immersi una mano tra i suoi capelli dorati per cominciare ad accarezzarli come era mia abitudine fare.
Lui chiuse gli occhi per poi sospirare, potei percepire i suoi muscoli rilassarsi completamente al mio tocco.
Di scatto si mosse sedendosi accanto a me con il suo volto a pochi centimetri dal mio.
Mi persi ad osservare i suoi occhi che tanto mi ricordavano l'oceano che fino a poco fa stavo contemplando con l'immaginazione.
Portò una mano sulla mia guancia per lasciarci qualche carezza senza mai distogliere lo sguardo.
Otto anni, otto anni di amicizia.
Otto anni passati insieme, eppure negli ultimi mesi avevo percepito qualcosa di diverso in lui. In noi.
Mi trovai a pensare alle sue labbra sulle mie e, probabilmente, la me di qualche anno fa sarebbe rabbrividita solo al pensiero di baciare Luke, che consideravo come un fratello.
"Ti ci porto io" Sussurrò lui.
Lo guardai perplessa.
"A vedere l'oceano, ad immergerti nelle sue acque, a correre in spiaggia mentre la sabbia bollente ci scotta i piedi"
Mi sorrise leggermente e non potei far altro se non ricambiare.
"Potrei persino comprarti un frullato al mango" scherzò poi prendendo in giro i miei gusti.
"Non è poi cosí male, dovresti prova-"
E subito mi scordai del caldo, delle palme, di Miami Beach e del mio sogno di fuggire in America.
Per ora mi bastava quello: annegare tra le sue braccia e sentire le sue labbra premute contro le mie.
Lui mi bastava.
Si staccò lentamente portandomi qualche ciuffo ribelle dietro l'orecchio.
"E poi non sarei male come surfista".

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