Mi strinsi meglio nel mio cappotto verde bottiglia per poi sospirare. Una nuvoletta di condensa uscí dalle mie labbra librandosi in aria. A dicembre sembrava che tutta Berlino rabbrividisse e con essa le persone che l'abitavano. Si chiudevano in locali caldi, oppure semplicemente nelle loro case a sorseggiare tè davanti ad un fuoco rovente. Non li biasimavo, mi ero già pentita di essere uscita quella sera.
La luce fioca dei lampioni era necessaria per illuminare il piccolo marciapiede dove rimbombava il suono dei miei passi in perfetto contrasto con l'atmosfera silenziosa.
Chiusura: 8:00.
Lessi sull'insegna della piccola libreria.
Non passando spesso in quella strada non avevo mai notato quel luogo, eppure mi stava attraendo a sè.
Forse era colpa della vetrina ben allestita che ti invogliava ad entrare, forse della solita frase attira-clienti che prometteva di trovare qualsiasi libro in commercio o, forse, avevo semplicemente bisogno di un posto in cui scaldarmi le mani congelate per qualche secondo prima di ripartire verso casa.
Entrai titubante facendo tintinnare la campanella riposta sopra la porta.
Quel posto sembrava completamente vuoto.
L'odore tipico dei manoscritti mi pervase con la sua fragranza e mi ritrovai ad osservare interessata il piccolo
locale.
Era completamente rivestito in legno, dagli scaffali ai pannelli attaccati alle pareti, solo il pavimento era coperto con una moquette rosso scuro che, insieme all'atmosfera poco illuminata, seppur possibile rendeva il luogo ancor più accogliente.
"Chiudiamo tra 15 minuti"
Una voce annoiata provenne da dietro il bancone e mi fece portare l'attenzione su di essa.
Un ragazzo era appoggiato comodamente su una sedia, rigorosamente in legno, ed era propenso a leggere un libro.
L'unica cosa che potevo notare di lui erano i suoi capelli decisamente non del colore naturale, dato che avevano sfumature che andavano dal bianco al rosa pallido.
Era chino verso il libro, ma alzò lo sguardo quando vide che non risposi alla sua affermazione.
Feci incastrare i nostri sguardi per qualche secondo prima di immergermi tra le corsie divise dagli scaffali colmi di libri.
Sentii la sedia stridere, segno che il ragazzo si era appena alzato.
"Hai intenzione di stare li a guardarmi o mi consigli qualcosa da leggere?"
Chiesi ironica voltandomi verso di lui che mi aveva raggiunta.
Sollevò un sopracciglio e un accenno di sorriso si dipinse sul suo volto.
"Che genere cerchi?"
Accarezzai il dorso delle copertine leggendo alcuni titoli.
"Libri. Che parlino di vita, solitudine, pregiudizio, amore o odio che importa!
Qualcosa che valga la pena di essere letto."
Senza rispondermi si avviò dietro il bancone dove era appoggiato prima.
"Il grande Gatsy, per capire Daisy vittima della codardia e del marito.."
Le nostre mani si incontrarono mentre mi porse quello che stava leggendo lui prima, ancora contrassegnato da un post-it come segnalibro.
"Per lasciarti affascinare dall'astuzia e il fascino di Gatsby"
Continuò lui.
"Vittima della società e del suo stesso cuore."
Incroció le braccia al petto appoggiandosi ad una colonna.
Osservai il libro che avevo tra le mani notando quanto fosse usato e decisamente non nuovo.
"È tuo?" Chiesi.
"Certo"
I suoi occhi mi mettevano in soggezione.
Non ne avevo mai visto di un cosí verde intenso, o almeno, nessuno mi aveva mai scrutato in quel modo quasi come volesse memorizzare ogni dettaglio del mio volto.
"Un tentativo disperato di rivederti" Ghignò indicando il libro.
"Ci tengo molto e dopo averlo letto dovrai restituirmelo"
Capii il suo gesto astuto e sorrisi.
"Non sai nemmeno il mio nome" Constatai.
E proprio quando parlai l'orologio scoccò indicando le otto in punto.
"Vorrà dire che me lo dirai prima di discutere con me del libro."
Gli rivolsi un altro sorriso prima di dirigermi verso l'entrata.
"Buona chiusura Gatsby."
Dissi prima di far tintinnare la campanella sopra la porta proprio come quando ero entrata.
Ed ora, di nuovo per le strade di Berlino, mi strinsi meglio nel mio cappotto verde bottiglia prima di aprire e cominciare a leggere quel libro che probabilmente avrei divorato in una sera.
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Around the world | 5sos
Short StoryOne shot sui 5sos. Ad ogni membro della band viene attribuito un posto del mondo che, secondo il mio parere personale, più gli si addice.